The liquid stage
Il rapporto fra l’essere umano e l’acqua è indissolubile: ne nascono storie delicate, poetiche e drammatiche, che in certi casi hanno in sé la grandezza di un’epica. L’acqua diventa un palcoscenico liquido, sul quale vanno in scena la commedia e il dramma dell’umanità.
Comunicato stampa
Quando parliamo di un uomo in acqua, diciamo che "non è nel suo elemento naturale". Eppure, spesso inconsapevolmente, viviamo in un mondo liquido. Anzi, siamo quel liquido: l'acqua, che ricopre il 71% della superficie del pianeta Terra, forma anche i 7/10 del corpo di quell'uomo, di tutti gli esseri umani. La maggior parte delle confessioni religiose narra un mito fondatore o ri-fondatore (come il Diluvio Universale) basato sull'acqua, e per milioni di accoliti di tutte le fedi, l'acqua - di un fonte battesimale, del Gange, dell'alveo di un lago sacro in terre animiste o delle vasche di abluzione sul retro di una moschea - è l'elemento base dei riti di purificazione e di ricongiungimento col divino.
Il mare, anche se ogni giorno è più povero di vita, è fonte di sostentamento per centinaia di milioni di persone.
Il rapporto fra l'essere umano e l'acqua è indissolubile: ne nascono storie delicate, poetiche e drammatiche, che in certi casi hanno in sé la grandezza di un'epica. L'acqua, dolce o salata, corrente o stagnante, pura o avvelenata, contenuta in una piscina, un'acquasantiera o nel letto di un fiume, l'acqua che sostiene la chiglia di un peschereccio e quella divenuta strato di ghiaccio durante un lungo inverno boreale, è la ferriera dove bambini lavorano per smantellare vecchie navi e il bacile nel quale ci si bagna per perpetuare un rituale vecchio di due millenni. È, come nella Libia della rivoluzione, un campo di battaglia e una via di salvezza, è l'orizzonte sul quale i giovani di Gaza cercano un surrogato di libertà, è una palestra, un parco giochi, è un mare che fu nostrum ma oggi è un muro, per valicare il quale migliaia di giovani sono disposti ad affrontare la morte in un'impossibile traversata verso nord. L'acqua diventa allora un palcoscenico liquido, sul quale vanno in scena, in infinite repliche sempre uguali e sempre diverse, la commedia e il dramma dell'umanità.
Con questo viaggio nel mondo in 38 scatti, con questa mostra, e con l’inizio di quest’anno 2012, inizia una collaborazione tra SPAZIOFARINI6 e ParalleloZero, agenzia di fotogiornalismo. La galleria infatti presenterà mostre dei fotografi di reportage di ParalleloZero, e Gianmarco Maravigia, direttore dell’agenzia, terrà corsi di fotogiornalismo per il pubblico di SpazioFarini6.