The inner outside (bivouacs)

Informazioni Evento

Luogo
NUOVO SPAZIO ESPOSITIVO DI CASSO
Erto e Casso, Casso, Italia
Date
Dal al

dal martedì alla domenica
10.00-12.30/15.00-19.00
chiuso il lunedì

Vernissage
18/07/2014

ore 18

Contatti
Email: info@dolomiticontemporanee.net
Sito web: http://www.dolomiticontemporanee.net
Patrocini

Patrocini: Ministero dell'Ambiente, Fondazione Dolomiti Unesco, Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Regione Friuli Venezia Giulia, Regione del Veneto, BIM Piave, Confindustria Belluno Dolomiti, Provincia di Pordenone, Provincia di Udine, Comune di Erto e Casso, Comune di Claut, Comune di Cimolais, Comune di Vajont, Comune di Longarone, Comune di Belluno, Fondazione Vajont, Parco Naturale Dolomiti Friulane, Montagna Leader.
Partner culturali: Fondazione Bevilacqua La Masa, Fondazione Merz, Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto Mart, Institut Français, Association d.c.a.,Università Ca’ Foscari di Venezia - m.a.c.Lab, Progetto iccs, Museo Mario Rimoldi, Neonlauro, Studio Gellner, Leapfactory, Tabacco, Archeologia Industriale.
Media partner: Artribune, Espoarte, AreaArte.
Partner fondamentali: Enel, Acqua Dolomia, Minoter, DB Group.
Partner: Grappa Nonino, Eolo NGI, Cuprum Elettromeccanica, Salus, De Bona Motors, Alpe del Nevegal, Cooperativa Mazarol, Nuovi Progetti, Sips Italia, D'Incà & C., Lattebusche, Conte D'Attimis Maniago, Lèbon, Birra Dolomiti, Vipa Ristorazione, Salewa, Dolomite, Cason Marmi, Procaffè/Bristot, Sta srl, Giancarlo Rova, Magif Telecomunicazioni, Gi-Erre Elettronica, Color Service, CMI Centro Noleggio, Dal Farra Flavio, Libreria Tarantola, Lomax Servizi, Artecos, Deon, Grava Angelo & Edy, Krea, Gioc Hotel, Dolomiè, Tecno Isolamenti, Orzes Termoidraulica, Piave Maitex, De Rigo, La.Bell, Planet Ottica, Biasiotto Vini, Diab, Limana Costruzioni, Hermann, D-Shape.

Artisti
Gabriele Arruzzo, Michelangelo Penso, Tiziano Martini, Filippo Manzini, Mario Tomé, Giuseppe Abate, Christian Fogarolli, Mattia Bosco, Andrea Grotto, Cristiano Menchini, Enej Gala, Gola Hundun
Curatori
Gianluca D’Incà Levis
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La mostra vede la partecipazione di 12 artisti, e sviluppa una serie di ragionamenti sul rapporto tra spazio interno ed esterno, tra ambiente naturale e artificiale, tra paesaggio e costruzione, tra modelli della ricerca e dell’esplorazione nelle terre alte.

Comunicato stampa

Venerdì 18 luglio, con l'inaugurazione della collettiva The inner outside (bivouacs), riapre definitivamente al pubblico il Nuovo Spazio di Casso.
La mostra vede la partecipazione di 12 artisti, e sviluppa una serie di ragionamenti sul rapporto tra spazio interno ed esterno, tra ambiente naturale e artificiale, tra paesaggio e costruzione, tra modelli della ricerca e dell'esplorazione nelle terre alte. Il tema del bivacco viene affrontato da molteplici prospettive, legate di volta in volta alle sue declinazioni più concrete, di rifugio in ambiente, e ad accezioni più astratte del suo valore e significato metaforico e concettuale.
La mostra sarà visitabile fino al 31 agosto, e, nel suo corso, ospiterà alcuni laboratori didattici e workshop.
Informazioni, orari, programmi, sono disponibili nel website www.dolomiticontemporanee.net
Il Nuovo Spazio di Casso sarà aperto stabilmente fino al mese di novembre, con altre esposizioni ed iniziative.

concept

il bivacco è un piccolo spazio interno, involucro minimo, che viene posto all'esterno.
una cellula di sopravvivenza. campo avanzato, da cui preparare l'immersione nello spazio esterno, un'ascensione. nel luogo rifugio, posto in alto, a pieno contatto con l'ambiente atmosferico, ci si abitua ad attendere, resistere, si prepara l'azione.
economia spaziale, mentale, esistenziale: un diaframma più sottile non è possibile, tra l'esterno fluido, spesso fortemente aggressivo, e l'ambito protetto, dentro al quale si passa in rassegna l'attrezzatura, si progetta l'attacco.
una camera delle intenzioni, non certo un giaciglio.
è dallo spazio interno minimo, sussistenza, caricamento, che si prepara l'esplorazione di quello esterno, vasto mobile ignoto.

ognuno degli spazi utilizzati, ripensati, da dc, è una sorta di campo, postazione, bivacco.
gli spazi grandi (siti, fabbriche, padiglioni), sono comunque stazioni minime, rispetto a ciò che incombe fuori, stazioni d'attacco, campi base, luoghi della transizione.
sono àmbiti questi, sottratti all'organica ipertrofia dell'ambiente, naturale, verticale, che tende a sopraffarli.

dall'interno di questi spazi costruiti, artificiali, si osserva quel che accade fuori, e si parte, per esplorarlo, e farne una parte (l'artista non rappresenta, interagisce con le identità, fa identità), e trasporla poi in quell'interno.
al tempo stesso, non è possibile tenerlo fuori del tutto, quest'ambiente dominante, che penetra per crepe e muri e stilla per gronde, tetti e vetri, e le arie, mobili e ferme, si scontrano, un cielo e una cappa.

l'architettura dunque, è ciò che si porta, spazio critico di filtro, deliberato, che stabilisce insinua e misura relazioni, rifacendo così lo spazio, che non è mai autonomo dallo sguardo, dall'azione, se vuol essere spazio di senso, e agirlo è necessario.

Il rapporto tra l'interno e l'esterno si compie continuamente, nello sguardo posato sulla cosa, ripreso e tradotto, nell'azione di pensiero sull'oggetto e l'ambiente, mediati e trascritti, nella ricerca dell'allineamento, o della sovrapposizione, o del canone, o dello scarto, o della rottura. e nessuna di queste posizioni è una mimesi, o una descrizione, o un quadro. i quadri non esistono, ma i campi, d'azione.