The Cool Couple – Territorial machines: extracting nature

Informazioni Evento

Luogo
MARTINA CORBETTA
Via Milano n.98 , Giussano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
04/04/2025

ore 18,30

Artisti
The Cool Couple
Generi
arte contemporanea, personale

l titolo della mostra fa riferimento al concetto di macchine territoriali, ossia macrostrutture capaci di codificare la vita organica, animale e umana, ma anche di produrre un certo tipo di territorio composto da un insieme di segni, pratiche e abitudini che organizzano il tempo e lo spazio.

Comunicato stampa

Territorial Machines: Extracting Nature è la mostra personale di The Cool Couple all’interno degli spazi della galleria Martina Corbetta. Il progetto, che nasce dalla collaborazione tra il curatore Arnold Braho, Marco Lorenzetti di MLZ Art Dep di Trieste e MAAB Gallery di Milano, si compone di un nucleo di lavori inediti, ed è parte della ricerca sviluppata nella residenza artistica che The Cool Couple ha svolto presso la Nirox Foundation in Sudafrica nel 2017. Un progetto promosso dall’Italian Council 2020 (ottava edizione), un programma di sostegno e promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

Il titolo della mostra fa riferimento al concetto di macchine territoriali, ossia macrostrutture capaci di codificare la vita organica, animale e umana, ma anche di produrre un certo tipo di territorio composto da un insieme di segni, pratiche e abitudini che organizzano il tempo e lo spazio. Questo sistema dalle radici neoliberali, viene analizzato da The Cool Couple nel contesto selvatico e in particolare in quello Sudafricano, dove l’industria degli animali, della privatizzazione e dell’estrazione di valore dalla natura, fonde l’idea della conservazione faunistica alle logiche di mercato. Le contraddizioni in atto esprimono varie controversie: da un lato una pratica che ha permesso di rendere il Sudafrica il paese con più biodiversità al mondo, grazie alla proliferazione di un grandissimo numero di animali selvatici, dall’altro la totale ricostruzione di un’idea di natura come proprietà privata e merce di scambio. Il principio di conservazione è così relegato attraverso la mercificazione che garantisce la sopravvivenza delle specie animali. Dalla fine del fordismo in poi la natura è stata progressivamente incorporata dal capitale, articolandosi di conseguenza anche nelle tecniche di salvaguardia della fauna. È proprio l’idea di natura selvatica e del suo mutare all’interno del nostro immaginario a essere messa in scena da The Cool Couple. Se leoni, elefanti, rinoceronti, impala, gnu, per citarne alcuni, svolgono il ruolo di beni di lusso gestiti da parti private o pubbliche, com’è variato il nostro modo di visualizzare il mondo animale? Le immagini presenti ricostruiscono una geografia di recinti, muri e sistemi di cattura delle cosiddette macchine territoriali, ma anche l’immaginario che questi stessi dispositivi producono in rete. Alcune delle immagini sono state prodotte mediante la collaborazione con l’intelligenza artificiale (AI), con l’obiettivo di ricostruire un’archeologia della domestificazione, in particolare del selvatico.

The Cute and The Useful, presentato lo scorso novembre alla Triennale di Milano, è il mediometraggio di The Cool Couple, prodotto da Careof, che prende il titolo da un’espressione utilizzata per identificare le specie animali che sopravvivranno all’attuale estinzione di massa per via del loro legame, affettivo o economico, con gli esseri umani. Tramite questo progetto, che comprende un’opera video e una pubblicazione edita da NERO, gli artisti approfondiscono il rapporto ambiguo tra natura e mercato e l’impatto della mercificazione sulla nostra percezione dell’ambiente selvatico. Il mediometraggio approfondisce le precedenti citate contraddizioni dell’industria della conservazione in Sudafrica: quel sistema che trasforma le specie in beni di lusso e mette in scena una “natura” sempre più distante dalla sua concezione originaria, ricostruendo un’idea di ambiente naturale che risponde a fini economici.