Stefano Serusi – Loisir
Stefano Serusi, compiendo un’operazione site specific, permette a Spazio Orlandi di “ri-fare mondo” e, proprio in quanto resistenza al tempo, di essere avamposto di una protesta romantica alla vita contemporanea.
Comunicato stampa
Spazio Orlandi è un luogo carico di senso. Il progetto di ristrutturazione descrive un esempio di recupero e riorganizzazione di un vecchio laboratorio di produzione orafa, caratterizzando uno dei tanti siti di elaborazione di cultura materiale appartenenti al distretto industriale milanese. Valori simbolici, evocativi ed emozionali non trascurabili si addensano nell’ambiente, rivelando un’opposizione tra il tempo vitale di Kronos e l’equilibrato rigore della morte. È in questo rapporto che si inserisce il lavoro presentato da Stefano Serusi: una riflessione sul legame tra il mondo del lavoro e il tempo libero “organizzato”.
L’esito è una dimensione sospesa, una cristallizzazione nella quale soggetto e spazio riformulano la tensione percettiva entro la quale forme invisibili e abbandonate acquistano senso nella rappresentazione, costruendo significati e valori instabili. Più semplicemente, è un luogo risemantizzato a partire dall’utilizzo dei vecchi arredi, nel quale soggetto e contesto esistono e si definiscono in un processo di mutua relazione per sfuggire all’anonimato, alla vacuità e all’inutilità, ma senza arrivare ad una risposta operativa. È una condizione di impasse nella quale “tutto cambia per non cambiare niente”.
L’essenza dell’oggetto non può avere un'esistenza autonoma se non nell’oggetto stesso. La perdita di lavoro disorienta e stimola la ricerca di nuove modalità cognitive dello spazio circostante. Stefano Serusi, compiendo un’operazione site specific, permette a Spazio Orlandi di “ri-fare mondo” e, proprio in quanto resistenza al tempo, di essere avamposto di una protesta romantica alla vita contemporanea. Loisir è, dunque, un percorso che connette i diversi piani di descrizione dell’attività percettiva fornendo chiavi di lettura per recuperare il senso profondo del qui e ora. Tempo e spazio si configurano come i passaggi interpretativi del reale, verso un inviolabile bisogno di appropriarci con un atto fisico di ciò che ci circonda per liberare il pensiero.
Stefano Serusi, nato ad Alghero nel 1980, vive e lavora a Milano. Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali, con una certa attenzione per il territorio d'origine. Confrontatosi sin dall'inizio della sua ricerca con ambienti molto connotati, il suo lavoro si è sviluppato quasi naturalmente in progetti site specific, in cui l'analisi e la suggestione delle forme architettoniche siano il principio per la definizione di un percorso narrativo all'interno dello spazio. Tra le mostre collettive si segnalano: Zebra Crossing, 2008, Facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari e Lontano da dove, La Pelanda, Roma; tra le mostre personali, nel 2010 Jamais vu, Galleria Lem, Sassari, nel 2012 Novecento, Villa Litta, Milano e Itinerant gardeners, Meme, Cagliari.