Stefano Di Stasio – Verdi e altri colori

Informazioni Evento

Luogo
LA NUOVA PESA - CENTRO PER L'ARTE CONTEMPORANEA
Via Del Corso 530, Roma, Italia
Date
Dal al

dal martedì al venerdì
Ore 10-13 e 15.30-19

Vernissage
18/12/2012

ore 19

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Stefano Di Stasio
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra è dedicata al mondo del teatro d’opera, e i dipinti che l’artista ha per l’occasione realizzato fanno ciascuno riferimento a un particolare momento e a un particolare personaggio di un’opera lirica.

Comunicato stampa

La mostra di Stefano Di Stasio che martedì 18 dicembre si inaugura alla Nuova Pesa, “Verdi, e altri colori”, è dedicata al mondo del teatro d’opera, e i dipinti che l’artista ha per l’occasione realizzato fanno ciascuno riferimento a un particolare momento e a un particolare personaggio di un’opera lirica. Quello della musica, a partire dalla sua personale formazione di pianista e dalla consuetudine dei suoi familiari, per alcuni anche professionale, al canto lirico, è il grande interesse che ha percorso l’intera biografia di Di Stasio, ancor prima della sua definizione di artista visivo e, successivamente, della scelta della pittura figurativa come linguaggio privilegiato.

Ci sono voluti molti decenni perché, complice il bicentenario della nascita di Verdi, Stefano Di Stasio tributasse il suo personale omaggio alle opere liriche che lo hanno da sempre accompagnato: ecco allora emergere, su tutti, dalle opere che in questa mostra si presentano, i personaggi che abitano le opere di Verdi (“Rigoletto) e, quasi fossero la scansione o la giustapposizione di altri colori e tonalità, quelli di Wagner (“Parsifal”), di Bellini (“I Puritani”), di Donizetti (“Lucia di Lammermor”), di Mozart (“Don Giovanni”).

Ma non si tratta, per l’artista, di un esercizio meramente illustrativo e didascalico, piuttosto di tradurre attraverso le immagini, allo stesso modo che la musica in funzione del libretto d’opera, le suggestioni del canto e della musica. Si tratta, cioè, di un’operazione obbligatoriamente anti-naturalistica, tanto più quando a muovere sono i temi costitutivi del melodramma che ci parlano dal fondo oscuro delle passioni.