Stefano Di Stasio – Losco Sacro

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI
Via Maggio 19-21 rosso, Firenze, Italia
Date
Dal al
Vernissage
25/05/2023

ore 16

Artisti
Stefano Di Stasio
Curatori
Vittoria Coen
Generi
arte contemporanea, personale
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Losco Sacro è il titolo anche di uno dei lavori di grandi dimensioni che saranno esposti presso la nuova sede della Galleria Alessandro Bagnai in Via Maggio 19-21r a Firenze.

Comunicato stampa

Il giorno 25 Maggio si inaugura la mostra personale di Stefano Di Stasio dal titolo Losco Sacro, curata da Vittoria Coen. Losco Sacro è il titolo anche di uno dei lavori di grandi dimensioni che saranno esposti presso la nuova sede della Galleria Alessandro Bagnai in Via Maggio 19-21r a Firenze.
I capolavori, realizzati in olio su tela appositamente per la mostra, confermano l’incisivo contributo che Di Stasio ha dato e continua a dare da molto tempo alla valorizzazione della pittura rivisitata in chiave concettuale, così come nello stesso tempo, hanno fatto altri grandi artisti in Europa e negli Stati Uniti.
In risposta all’estenuarsi, alla fine degli anni settanta, di quella linea del rifiuto di dipingere in favore di esperienze legate maggiormente alla performance e all’installazione, la risposta di un gruppo di artisti, chiamati Anacronisti e/o Ipermanieristi, è stata quella di virare verso un recupero del “fare”, inteso come avventura intellettuale che guarda anche alla tradizione pittorica italiana.
La tecnica ad olio si sposa, dunque, con la contemporaneità, e guarda oltre le barriere dei preconcetti. Per Di Stasio, è il “come” ciò che conta, cioè una corrispondenza tra forma e contenuto, e si sviluppa in un mistero interpretativo che l’artista stesso è restio a svelare.
Sogni, visioni, ricordi di vita, si intrecciano e lasciano al pubblico una libertà di interpretazione immediata e coinvolgente.
Lotta notturna, Responso, Habitat, Siste viator, sono alcuni dei titoli che evocano proprio questo indirizzo creativo nel quale figure che possono ricordare autoritratti, personaggi del mito, i suoi affetti, si intrecciano e dialogano con la natura, con architetture urbane, oggetti, infine, quelle geometrie che hanno costituito gli esordi della sua carriera, e che, oggi, Di Stasio, ha nuovamente inserito nella sua recente ricerca.