StARTers – Margherita Morgantin
Il suo lavoro abbraccia ambiti e utilizza linguaggi diversi, che spaziano dal disegno alla performance, dalla fotografia al video: elemento comune ad ogni opera è lo sguardo, soggettivo, personalissimo e intimo dell’artista, per cui un pensiero, un’osservazione, un fatto quotidiano o di cronaca sono lo spunto per disegni e pensieri annotati su un foglio, dai quali nascono visioni che poi si trasformano in performance.
Comunicato stampa
Il suo lavoro abbraccia ambiti e utilizza linguaggi diversi, che spaziano dal disegno alla performance, dalla fotografia al video: elemento comune ad ogni opera è lo sguardo, soggettivo, personalissimo e intimo dell’artista, per cui un pensiero, un’osservazione, un fatto quotidiano o di cronaca sono lo spunto per disegni e pensieri annotati su un foglio, dai quali nascono visioni che poi si trasformano in performance.
Lei è Margherita Morgantin, artista visiva originaria di Venezia che martedì 20 novembre sarà ospite di “StARTers”, il calendario di “assaggi d'arte” promosso dal Siena Art Institute (Siena, via Tommaso Pendola, 37, ore 18 – ingresso libero). Un appuntamento che, dopo l'incontro con Michele Bazzana dello scorso ottobre, segna una nuova collaborazione con l'associazione Culture Attive di San Gimignano, che dal 2009 lavora sul territorio per “riattivare le culture” e avvicinare i pubblici giovanili alle espressioni della creatività contemporanea attraverso progetti che fondono arte, parole, musica e partecipazione.
“L'influenza del quotidiano, della cronaca, è una costante nel lavoro di Morgantin – dice Carolina Taddei di Culture Attive – E' il caso della dichiarazione della Commissione delle Comunità Europee, che sancisce l’impossibilità di costruire il ponte sullo stretto di Messina perché interromperebbe le rotte degli uccelli migratori e che, per Morgantin, diventa un’opera: una cassetta di sicurezza che protegge il foglio della dichiarazione e gli uccelli migratori”.
“I suoi lavori – continua Carolina Taddei - sono apparizioni delicate, come la video installazione “Mari da calmi a leggermente mossi”, una sequenza di centoquaranta fotografie nelle quali l’artista, avvolta in una coperta patchwork, cammina all’imbrunire lungo una diga di cemento del porto di Venezia, nel punto in cui la laguna è separata dal mare aperto. Una visione rarefatta e frammentaria, un luogo quotidiano che tuttavia sembra far parte del niente. Altre volte le sue performance e i suoi video sono la realizzazione di desideri, di pensieri immaginifici che lei concretizza con le sue opere”.
Altro riferimento presente nel lavoro dell’artista è il legame con la fisica e la matematica.
“Le opere di Morgantin – spiega Carolina Taddei - riflettono sul presente regolato da leggi fisiche, di cui indagano alcuni concetti fondanti, aprendo soprattutto la strada ad altre domande e soffermandosi sui punti critici. Succede in “2-29989, sequenza di numeri primi”, un’opera che nasce appunto dall’osservazione dei numeri primi: l’artista ha creato una tabella in cui ad ogni casella corrisponde un numero e ha colorato di rosso quelle con un numero primo, stimolando una riflessione sull’assenza di una regola che li definisca e che li preveda e creando un tessuto simile a quello delle domestiche tovaglie a quadri”.
“Le ultime opere di Margherita Morgantin – conclude Carolina Taddei – sono infine caratterizzate da una doppia natura: da una parte disegni dai tratti incerti, intimi e delicati, dall’altra installazioni con una presenza fisica forte e un impatto visivo sgargiante. Potenza e fragilità apparentemente in contrasto, in realtà fortemente legate, come ad esprimere una doppia anima, uno sguardo aperto, una risposta ampia di fronte alla realtà”.
Dopo l'appuntamento con Margherita Morgantin, le chiacchierate d'arte del Siena Art Institute proseguiranno martedì 27 novembre con il musicologo Guido Burchi, che dopo l'incontro dedicato alla nascita del melodramma tornerà ospite della stagione autunnale di “StARTers” con un omaggio al compositore tedesco Gluck e alla riforma da lui operata sull’opera. L'appuntamento conclusivo di “StARTers”, in programma martedì 4 dicembre, sarà invece con la fotografia di Stefano Vigni.
Il calendario completo di "StARTers" è disponibile sul sito www.sienaart.org
Margherita Morgantin
Nata a Venezia nel 1971, Margherita Morgantin si è laureata in Architettura presso lo IUAV di Venezia, nel dipartimento di Fisica Tecnica. Vive e lavora a Milano e Venezia, spaziando tra ambiti e linguaggi molto vari, dal disegno alla fotografia, dalla performance alle installazioni e ai video.
Tra le personali che l'hanno vista protagonista, Educazione europea, a cura di Roberto Pinto, con Enzo Umbaca, Galleria Arte Contemporanea, Bxl (2010), Air drawing, Galleria Continua, San Gimignano, Italia (2009), Margherita Morgantin, a cura di Riccardo Caldura, Galleria Contemporaneo, Mestre, Venezia, Italia (2009). Tra le ultime collettive, agenti autonomi e sistemi multiagente, con Michele di Stefano MK, per Accademie Eventuali, Palazzo Pepoli, Bologna (2012), Arta Festival 2012, Villa Bianchi Bandinelli, Siena, Obbligo di transito, a cura di Carolina Taddei, Galleria d’arte moderna e contemporanea, San Gimignano (2012), No Soul for Sale, Viafarini at Tate Modern, Londra, UK (2010), Squares of Rome, a cura di C. Casorati A. Bonito Oliva, MOCA, Shanghai, Cina (2010).