Spotted Vol. 2 – Oggetti specifici
Presentazione di OGGETTI SPECIFICI nello spazio riviera nell’ambito della rassegna Spotted by Federica Sala.
Comunicato stampa
riviera, lo spazio fondato e diretto da simple flair con il supporto di Lapalma, è il nuovo punto di approdo (o meglio di partenza) della creatività cittadina mosso dal desiderio di contribuire alla creazione di una vera e propria community.
In quest’ottica è nato Spotted, progetto curato da Federica Sala all’interno di riviera, per raccontare delle storie di progetto e creatività e raccogliere la comunità dei creativi intorno ad esse. Il primo appuntamento di ottobre ha presentato una selezione dei progetti del recente "Materia Independent Design Festival" di Catanzaro, ideato e organizzato da Officine AD degli architetti catanzaresi Domenico Garofalo e Giuseppe Anania e appena conclusosi sotto la nuovo direzione artistica del designer Antonio Aricò.
Il secondo degli appuntamenti, subito dopo Artissima, sarà dedicato ad una nuovissima realtà torinese con un nome che la posiziona immediatamente in un terreno ibrido di contaminazioni: OGGETTI SPECIFICI.
La celebre definizione di Donald Judd indica infatti una serie di opere non accomunabili ma tutte in cerca di una loro spazialità.
Il progetto di Caterina Filippini nasce infatti investigando il concetto di prova, di tentativo, di studio che racconta la fase preparatoria dell’opera d’arte in modo molto intimista.
La galleria presenta e commercializza infatti solo i bozzetti, gli stampi e gli studi preparatori di artisti come Alice Visentin, Pierluigi Fresia, Lula Broglio, Teresa Giannico.
Sui tavoli e nelle scatole di Oggetti Specifici nel suo spazio torinese, Caterina presenta i bozzetti pittorici di Ottavia Plazza, come quello bellissimo ed invertito realizzato dall’artista quando preparava l’edicola Radetzky la scorsa primavera; o le scatole bozzetto con gli stopicciamenti di Stefania Fersini e i mille input digitali di Teresa Giannico.
Per Riviera la selezione di Caterina Filippini si è indirizzata sulle prove colore e di struttura dalle quali parte il lavoro di Edoardo Piermattei per reinterpretare il rinascimento italiano; sulle tavole preparatorie con cui l’artista Daniele Galliano prova i tempi delle sue performance pittoriche legate alle folle; sui bozzetti di studio del colore della pittrice Ottavia Plazza e dello scultore Andreas Senoner fino ai bozzetti degli stampi realizzati per i loro progetti da Studio Nucleo, collettivo torinese capitanato da Piergiorgio Robino.
OGGETTI SPECIFICI. Il progetto nasce nel 2019 dalla grande passione per l’arte contemporanea della fondatrice, Caterina Filippini. Dopo anni di lavoro in campo culturale e artistico, mossa dalla curiosità e stimolata dagli incontri con numerosi artisti, dà vita OGGETTI SPECIFICI nel cuore di Torino, uno spazio che ha la ricercatezza di una wunderkammer e la familiarità di un interno domestico. La peculiarità dello spazio consiste nella scelta di proporre manufatti che appartengono alla fase generativa di un’opera, infatti la galleria seleziona e commercializza solo bozzetti d’artista, disegni, studi, maquette, anche incompiuti e abbandonati. Sono oggetti che rivelano tutto il coraggio, ma anche l’esitazione, della prova, oggetti che raccontano il modo di procedere di una pratica artistica, nei suoi arresti e nelle sue accelerazioni. La capacità dell’opera di conquistarsi il proprio spazio, sia pure sulla superficie di un foglio, ispira il progetto di Caterina Filippini traducendosi nell’interesse, carico di un sano voyerismo, per il momento in cui una visione si concretizza nello spazio e si fa oggetto. Lo spazio vuole essere un luogo aperto, dove alla componente culturale e alla diffusione dell’arte si possa cominciare ad acquistare un pezzo che potrà far parte di una collezione.
OGGETTI SPECIFICI seleziona lavori di scultura, fotografia, pittura, design e installazione, presentandosi come uno spazio in cui poter sviluppare una sensibilità intorno agli oggetti prima dell’opera. Un progetto ibrido e aperto a contaminazioni, animato da un’indagine che racconta la fase preparatoria dell’opera d’arte anche da un punto di vista intimista inserendosi in un mercato artistico alternativo.