Skyline
Gallery è una collettiva contemporanea, dove linee, cieli, mari, architetture e nature si incastrano perfettamente all’orizzonte, trasformando panorami in sovrapposte/conflittuali o perfette/ideali visioni.
Comunicato stampa
“Skyline” da Bartolo Chichi - Art & Photo
Gallery è una collettiva contemporanea, dove linee, cieli, mari, architetture e nature si incastrano perfettamente all’orizzonte, trasformando panorami in sovrapposte/conflittuali o perfette/ideali visioni.
Testo di presentazione critico!
E’ dentro di noi la forza che ci spinge a guardare oltre. Il cielo per molte persone, rappresenta un luogo di fuga, di rifugio, o semplicemente di ammirazione, da questo sentimento di partenza abbiamo appurato che nella vastità del cielo c’è sempre qualcos’altro, ovvero la linea sottile che separa il cielo e la terra.
“Skyline” per l’appunto da Bartolo Chichi - Art & Photo Gallery impone l’esigenza di raccogliere queste immagini che si frastagliano come eccellenze incantate nell’ambiente.
Se pensiamo al termine “Skyline”, molti di voi sicuramente proiettano nella mente immagini di grattacieli, edifici, palazzi appartenenti alle metropoli internazionali come Manhattan - New York, Sydney, Berlino o Dubai.
La contemporaneità delle nostre cities ha dato vita a nuove scenografie e le architetture spesso diventano nuovi paesaggi da osservare, come luoghi in cui vivere o in cui lavorare, di passaggio o di permanenza.
A chi non è mai capitato di ritrovarsi con il naso all’insù alla ricerca di quella infinità sfera celeste che ci fa evadere, riflettere e ci mette nelle condizioni di vedere la nostra posizione da un altro punto di vista? Penso a tanti, e di conseguenza tanti si saranno ritrovati a osservare qualcos’altro, un panorama delineato da profili incomparabili ed esclusivi.
Giuseppe Ungheretti nel gennaio del 1917 scrive questi brevi versi sonori che richiamano alla mente quel parallelismo tra la bellezza della luce al creato e la fine
della guerra:
“M’illumino d'immenso
con un breve
moto
di sguardo”.
Un breve moto di sguardo è quello che la nostra generazione di fotografi ha intimamente rivoluzionato guardando le linee di confine, Salvo Bologna, Ilenia Cellura, Federica Costanza, Giorgia Görner Enrile, Anita Margiotta, Paolo Di Noia, Salvo Di Carlo, Alessandro Miceli Vincenza Nicolosi, Veronica Scafidi e Luisa Vullo.
Una serie di scatti molto potenti, in cui è facile immedesimarsi con leggerezza e spensieratezza nello spazio bidimensionale di una storia architettonica, naturalistica e contemporanea.
Sono quadri dove cattedrali, campanili e cupole si ergono con forza contro tetti, cantieri e palazzi, che hanno il sapore amaro di una edilizia scomposta.
Muri scrostati, di pietra e di cemento si stagliano su cieli turchesi e riflettono una società economica dove natura chiede spazio e pietà tra vegetazione e rocce sedimentarie.
Onde, spiagge e barche sembrano volumi creati per sposarsi con il mare, gli scogli e il cielo, un tutt’uno di riflessi e di specchi.
Aerei, aquiloni e gabbiani volano portati dal vento e definiscono contorni nitidi tra nuvole birichine, dai mille volti e dalle mille sfumature azzurre, rosa e arancio.
C’è un segreto tra le due dimensioni, cielo e terra, in cui l’intelligenza emotiva non può restare indifferente davanti lo spettacolo naturale o artificiale, l’anima si risveglia, lo spirito respira e i sensi si ripercuotono.
Se la fuga ha il gusto dolce dell’ignoto, dell’avventura e della scoperta, c’è una necessità primaria di riportare la mente, al riposo, alla calma e alla riflessione, queste immagini in mostra rendono l’idea che ovunque andrai ci
sarà sempre un luogo a te caro dove tutto ti restituisce pace e quiete, proprio come dopo una “guerra”.
“Skyline” ha questo potere, riportarti in un luogo discreto e segreto, senza spazio. In ogni ora del giorno, senza tempo, per donarti completamente alla suggestione di una naturale bellezza che non smette mai di sorprendere.
Il celebre fotografo Ferdinando Scianna, durante un’intervista del 1998 dice: “Sciascia citava sempre Pirandello che diceva: ci sono due tipi di scrittori, quelli di
cose e quelli di parole. Una fortissima discriminante anche per la fotografia. Ci sono fotografi che guardano il mondo per farne fotografie e quelli che fanno fotografie per l’esigenza di raccontare il mondo”.
La stessa esigenza abbiamo sentito nel selezionare questi scatti. Il nostro intento è raccontare il mondo per condurvi a restare con i piedi ben saldi per terra e con la mente e il cuore tra le volte dell’aria. Svelato il mistero non vi resta che venire a trovarci e provare a testare la vostra profondità d’animo.
www.mariaritachichi.