Simona Caramelli – Until Next Morning
Per Simona Caramelli il quadro diventa il luogo di un paesaggio interiore in cui il predominio del bianco e del nero è la traccia di una ricerca introspettiva portata avanti con determinazione e senza inibizioni.
Comunicato stampa
La Fondazione Mudima dal 17 al 30 dicembre presenta la mostra "Simona Caramelli. Until Next Morning" a cura di Gianluca Ranzi. Le opere esposte, tutte inedite, ripercorrono la ricerca dell'artista negli ultimi due anni e sono principalmente tecniche miste su carte di grande formato in cui la matericità della carta e le sue caratteristiche evidenziano le dinamiche profonde da cui muove l'ispirazione al lavoro.
Per Simona Caramelli il quadro diventa il luogo di un paesaggio interiore in cui il predominio del bianco e del nero è la traccia di una ricerca introspettiva portata avanti con determinazione e senza inibizioni.
Il titolo della mostra "Until Next Morning" fa riferimento a quel senso di sospensione e di continua attesa che è presente nel lavoro dell'artista e ben rappresentato in mostra da opere come quelle del ciclo "I", che sta per insonnia, una condizione sofferta dall'artista e che ha dato origine alla produzione notturna di queste cinque grandi carte. Qui le piegature della carta, le sue lacerazioni e la sua "storia" diventano il simbolo delle dinamiche interiori che la pittura riesce a materializzare, mantenendo pur sempre una forma aperta, irrefrenabile e magmatica.
Come scrive Gianluca Ranzi: "In queste opere l'idea ricorrente di una finestra sbarrata che apre sulle dinamiche interiori e cerca di trattenere una nebulosa di pittura e energia allo stato puro (I #2, 2014, acrilico e collage su carta, 175x150 cm.), assume una grande efficacia espressiva pur senza mai rinunciare a un sapiente controllo formale e a una caratteristica riduzione minimale della composizione".
Il rapporto con lo spazio è quindi articolato e complesso, come avviene nelle ultime carte chiamate genericamente e programmaticamente "Untitled", in cui la figura si allarga a macchia d'olio sul foglio lasciando margini di non-finito e vuoti d'immagine in cui la pittura galleggia, scorre in rivoli ed esplode nello spazio. In queste recentissime opere (come nel caso di Untitled, 2014, acrilico su carta, 140x190 cm.) la ricerca di Simona Caramelli assume la forza di un flusso inarrestabile che dal basso spinge verso l'alto il contenuto del suo inconscio, usando un segno incisivo e violento che libera e dà voce allo stato informe della materia e delle memorie, spingendolo fino alla soglia dell'evidenza formale e li trattenendolo come in una fugace apparizione restituita perennemente alla vista. In questo caso il "senza titolo" rimanda infatti a qualcosa che va oltre il quadro stesso e di cui ne costituisce la sorgente.
Nel ciclo intitolato "Hand" l'immagine fotografica di una mano inguantata intrisa di pittura viene riprodotta in serie su lastre di ferro o sdoppiata e triplicata su carta: se arcaiche sono la temperatura del colore e la lontananza dell'immagine moltiplicata, attualissima è la conturbante efficacia del simbolo del fare e della poiesi, di quel gesto liberatorio e sfrontato che sottintende tutta la ricerca dell'artista.
Simona Caramelli è nata a Pistoia nel 1969. In passato è stata attrice per il teatro ed il cinema collaborando con i più importanti registi italiani. Vive e lavora a Roma. Tra le mostre personali e collettive si segnalano: UNTIL NEXT MORNING, Fondazione Mudima, Milano a cura di Gianluca Ranzi (dicembre 2014); PREMIERE, Galleria PrimoSpazio, Foligno a cura di Piero Tomassoni (maggio 2010); mostra collettiva presso la Galleria PrimoSpazio, Foligno a cura di Piero Tomassoni (aprile 2010); MiArt Milano, galleria PrimoSpazio (marzo 2010), BLIND DATE, 420 Roma, collettiva indipendente (giugno 2009).