Silvia Infranco – Trame organiche

La nuova Project room di Casa Cavazzini – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della città di Udine apre le sue porte alla prima personale in Friuli Venezia Giulia dell’artista bellunese Silvia Infranco, rappresentata dalla Galleria Marignana Arte, intitolata Trame organiche.
Comunicato stampa
La nuova Project room di Casa Cavazzini - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della città di Udine apre le sue porte alla prima personale in Friuli Venezia Giulia dell’artista bellunese Silvia Infranco, rappresentata dalla Galleria Marignana Arte, intitolata Trame organiche. Si tratta del secondo episodio di Future Life, progetto sviluppato e promosso dall’istituzione museale udinese, che prevede la realizzazione di una serie di mostre dedicate al lavoro di artiste e artisti rappresentativi della scena creativa contemporanea chiamati a misurarsi con tematiche della più stretta attualità e con le rappresentazioni di rinnovati e possibili scenari futuri.
L’esposizione, aperta dal 4 luglio al 7 settembre 2025, offre un’ampia panoramica sul lavoro di Infranco grazie a un’accurata selezione di opere che ben rappresentano alcuni degli esiti più significativi della sua ricerca degli ultimi anni.
L’operare artistico di Silvia Infranco si misura e confronta costantemente con le tematiche legate alla memoria e al decorso temporale; attraverso pratiche basate sulla reiterazione del gesto, dalla valenza quasi liturgica e terapeutica, l’artista lavora sui processi di accumulo, stratificazione e sedimentazione. L’utilizzo di pigmenti naturali, ossidi ferrosi, legni e carte, protetti e consolidati dalla cera, conferisce alle sue opere una consistenza visiva e materica prettamente organica che rimanda alla ciclicità di una natura che tutto trasforma e rinnova. Ne derivano lavori che restituiscono di volta in volta allo sguardo nuove immagini, racconti e scritture che affiorano in trame delicate ma al contempo evocative, dalla valenza fortemente simbolica. La mostra Trame organiche è dunque un invito ad entrare in uno spazio in cui il tempo rallenta e si addensa, dove l’opera stessa si fa luogo di riflessione e di cura.