Silenzio Sognato

In occasione dei suoi 18 anni, Traffic Gallery presenta Silenzio Sognato, mostra collettiva.
Comunicato stampa
TRAFFIC GALLERY
presents
SILENZIO SOGNATO
group show
with
AXEL CRETTENAND
DANIELE DI GIROLAMO
LORENZO LUNGHI
curated by
SONRO
(Post Scriptum by Claudia Attimonelli)
| 27 September - 29 November 2025 |
OPENING Sabato 27 September 2025
17:00 - 20:00 @ TRAFFIC GALLERY
Ore 19:00 Performance Time > L’Antennista di Lorenzo Lunghi
In occasione dei suoi 18 anni, Traffic Gallery presenta Silenzio Sognato, mostra collettiva con Axel Crettenand, Daniele Di Girolamo, Lorenzo Lunghi a cura di SONRO. Non è mai davvero muto, il silenzio. A volte è pieno di rumori lontani, o di quelli che la memoria trattiene come tracce sospese; a volte è la soglia dell’ascolto, quando smettiamo di parlare e iniziamo a sentire. La mostra Silenzio sognato si muove lungo questo spazio indefinito, dove il suono sfuma fino a diventare un’assenza carica di immagini, visioni, risonanze intime. Una dimensione dove il silenzio non è solo mancanza, ma materia onirica: un luogo in cui ciò che non si sente si immagina, si sogna. In latino, il silenzio è indicato da due verbi: silēo, che denota l’assenza del suono, e tăcĕo la sua negazione. Silĕre è il verbo che denomina il silenzio della natura e del cosmo, impossibile eppure inseguito nell’isolamento tecnologico delle camere anecoiche. Tacēre, invece, è la scelta del silenzio, la pausa dalla produzione di suono, in primis dalla parola: il suono mentale della lettura solitaria, del pensiero e della riflessione, o il punto di inizio dell’ascolto dell’altro.
In Silenzio sognato questa distinzione si manifesta in tutta la sua contraddittorietà. Daniele Di Girolamo ci chiede di tacere per ascoltare la presenza sottile di una distanza malinconica. In A Measure of Distance 2, una serie di sculture dalle forme plastiche biomorfe e colme di sabbia marina ruota lentamente riproducendo il ritmo ipnotico della risacca del mare: un’eco sussurrata che restituisce il ricordo di un paesaggio lontano. In Grattacielo, invece, sottili steli di fiori in ottone si slanciano verso l’alto, tesi in un moto incessante verso la luce irraggiungibile del sole, in un gesto di fragile aspirazione.
Lorenzo Lunghi presenta l’ambiguità del rapporto fra silenzio e rumore. Nella performance L’Antennista, si muove nello spazio captando i suoni intorno a sé, udibili e inudibili: segnali, ultrasuoni, voci, alte frequenze, campi elettromagnetici, informazioni e sentimenti, che rimbalza e restituisce in una cacofonia saturata; poi, negli spazi della galleria, lascia l’utopia di un nulla assoluto, un silenzio igienizzato dalla scultura Ultraviolette: una lampada UVC germicida, accesa solo di notte, e impossibile da osservare a occhio nudo. L’aspirazione paranoica a un mondo silenzioso e disinfettato contrasta con la colata di peltro e stagno di Vomito, rigetto imprevedibile di un io frustrato, espressione magmatica di disagio emotivo.
Infine, Il faut imaginer Sisyphe heureux di Axel Crettenand è un video muto, ma ogni gesto dell’uomo che colpisce il masso sotto la tempesta sembra generare rumore. Anche nel silenzio, sentiamo il metallo contro la pietra, il vento, la fatica: il suono non c’è, ma diventa un riflesso acustico, e la nostra percezione lo ricostruisce, come un ricordo fisico che riaffiora. La citazione di Camus del titolo ci indirizza a una dimensione esistenziale, nella quale ricostruire, ogni giorno, il senso del nostro fare. Silenzio sognato si chiude come un respiro trattenuto: lasciando emergere, nel vuoto apparente, ciò che permane oltre l’udibile.
Axel Crettenand
La ricerca artistica di Axel Crettenand si sviluppa attraverso installazioni, composizioni sonore, testi, video, immagini e dispositivi sperimentali. Il suo lavoro prende avvio da un'indagine sensibile sul paesaggio alpino, per poi estendersi alla rappresentazione di forze invisibili che agiscono sul mondo materiale. La natura, intesa come soglia verso l'invisibile, diventa campo dazione e meditazione. Crettenand intreccia metodologie provenienti da ambiti diversi — arte, scienza, filosofia, rito — per costruire dispositivi concettuali e materiali che sfidano la separazione tra osservazione, esperienza e conoscenza. Favorendo collaborazioni con ricercatori, autori e tecnici di altri settori, genera ibridazioni operative e contaminazioni di sguardo, nella ricerca di forme inedite di comprensione del reale. Negli ultimi anni ha avviato una nuova ricerca incentrata sulle narrazioni del collasso della civiltà, con una prima serie di opere realizzate ed esposte nel 2023. Axel Crettenand ha conseguito un Master in Belle Arti presso la ZHdK (Zurigo, CH), dopo una laurea triennale in fotografia all’ECAL (Losanna, CH). Il suo lavoro è stato recentemente presentato a Palazzo Monti (Brescia, IT), alla Biennale Internazionale del Suono (Sion), a Klang Moor Schopfe (Gais), all’Helmhaus (Zurigo) e alla Collegiale di Neuchâtel.
Daniele Di Girolamo
Daniele Di Girolamo (Pescara, 1995) si è formato presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna e la Malmö Art Academy. Il suo è un approccio multidisciplinare che comprende sculture cinetiche e sonore, installazioni e performance sonore dal vivo. La sua ricerca prende forma a partire da fenomeni fisici e processi naturali che riflettono, di volta in volta, esperienze riguardanti la memoria e il bisogno innato di incontro. Le sue recenti performance e mostre includono: Why control everything?, performance sonora presso Inter Art Center, Malmö, (2025); Misure di una Distanza, mostra personale presso Spazio Supernova, Roma (2024); Cose bellissime che si dissolvono (un incontro), Palazzo Collicola, Spoleto, 2024; Materia Sonora, mostra collettiva presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid (2024); Beautiful Things Fading Away, mostra personale presso KHM2, Malmö (2023)
Lorenzo Lunghi
Lorenzo Lunghi (Crema 1993) vive e lavora a Milano. La sua ricerca si colloca nell’intersezione tra tecnologia e psiche umana, scavando tra le minacce nascoste di un mondo sotto costante sorveglianza, dove la percezione del sé oscilla tra consapevolezza distorta e alienazione paranoica. Le sue sculture e azioni performative operano come strumenti di osservazione, lenti d’ingrandimento e specchi che deformano la percezione, incarnando entità parassite che agiscono come testimoni silenziosi di una contemporaneità schizofrenica. Dopo il Triennio presso Accademia Carrara, Bergamo (2018), consegue il Master presso HEAD, Ginevra (2021). Ha esposto in diversi contesti, fra cui: Bacio (Berna, 2024) La Rada (Locarno, 2023); Manifattura Tabacchi (Firenze, 2022); Plattform (Kulturhaus Palazzo, 2022); Giulietta (Basilea, 2021); ANCONTEMPORANEA (Ancona, 2021); Localedue (Bologna, 2021); Palazzo delle Esposizioni (Roma, 2020); Sonnenstube (Spazio Morel, 2019). Ha fatto parte del collettivo DITTO (2016-2019). Dal 2019 cura mostre e workshop in spazi extraurbani: Brillano nella notte (Dolomiti Contemporanee, 2023-ongoing) Erbacce (Brugherio, 2020); Miraggio (Fontanile Fontanone, 2019).
SONRO Suono Ogni Notte nel Rovescio dei miei Occhi
SONRO è un collettivo che approfondisce e divulga le pratiche legate al suono quale materia delle arti visive. Nel 2022 ha ideato un podcast che raccoglie interviste con artiste e artisti che sperimentano con il suono, che ha visto la partecipazione di Nina Carini, Alessandro Sciaraffa, Eva Macali, Luca Pancrazzi, Michele Spanghero (i primi quattro episodi sono stati sostenuti/prodotti da SienaInContemporanea). Nel 2024 ha curato la mostra Materia Sonora all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, inaugurata durante la fiera Arco; un sonic act inedito Games after Lunch dell’artista Daniela Cattivelli presentato alla Fondazione Garuzzo; la mostra FLOW. Shifting Memories allo Spazio Contrada in collaborazione con Osservatorio Futura e LEMME art contemporain, con il sostegno di EDHEA, Hes-so Valais-Wallis e il Servizio della cultura del Canton vallese. Nel 2023 ha curato Palinsesto, una serata di performance sonore e musica elettronica nella Capitan Bragadin, nel cuore della laguna veneziana in collaborazione con la Galleria 10&zerouno. Ha partecipato alla mostra Listening Post alla Fondazione Bevilaqua La Masa di Venezia, a cura di Stefano Coletto, durante la Biennale di Architettura. Attualmente fanno parte del collettivo: Sara d’Alessandro Manozzo, storica dell’arte e curatrice, Ilaria Peretti, editor e curatrice, Marzio Zorio, sound artist e co-fondatore di SONRO. www.sonro.it