Sergio Toppi – Architetture

Informazioni Evento

Luogo
SALA BORSA
Piazza Del Nettuno 3, Bologna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
25/01/2012

ore 18

Artisti
Sergio Toppi
Curatori
Guido Moretti
Generi
personale, disegno e grafica
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Mostra personale

Comunicato stampa

Conosco le opere di Sergio Toppi dagli anni ottanta, da quando cioè in casa circolava “Il Giornalino”,
periodico illustrato destinato a mio figlio bambino, ma che sfogliavo ogni volta con la curiosità
di trovare disegni o interi racconti di questo grande maestro. Tanti sono stati nel tempo gli
spunti grafici o pittorici che, per la mia attività o per semplice diletto, ho ricavato da quelle raccolte
e che ho cercato di riprodurre maldestramente su tela o su carta.
E pensando a quest’uomo dall’anima proiettata in mondi lontani e fantastici e alla sua capacità
inarrivabile di rappresentarli con il tratto miracoloso che, a ogni immagine, produce un’invenzione
di soggetti, di posture, di scenari e di inquadrature, mai avrei immaginato che il sogno di poterlo vedere
direttamente all’opera e addirittura di lavorare al suo fianco su un progetto comune, si sarebbe
poi avverato. E insieme a una amicizia divenuta in breve ricca e profonda.
Tutto è nato dalla grande mostra sull’opera di Toppi che si è tenuta a Bologna nelle sale del Museo
CivicoArcheologico nel marzo 2009. In quell’occasione mi sono ripromesso di incontrare e conoscere
Sergio Toppi. E il pretesto, perché di pretesto si è trattato, è stato quello di una collaborazione con
le Edizioni Tipoarte, di cui curo la direzione editoriale, per una cartella in dieci tavole con argomento
l’architettura. Lo stesso Editore non ne era informato... La scelta dei soggetti intendeva rappresentare
un quadro delle opere e degli architetti che hanno fatto la storia dell’architettura moderna e contemporanea,
spaziando su diversi continenti e, naturalmente, con tutte le omissioni del caso.
Toppi, con la cortesia che, insieme alla modestia, fa parte intima della sua personalità, ha accolto
l’idea con cautela ma senza un vero rifiuto. Il problema era quello sintetizzato dalla sua ricorrente
dichiarazione: “Non sono capace di disegnare con righe dritte”. Quindi niente architettura! Nata nel
frattempo la cordialità e poi l’amicizia, il desiderio di lavorare insieme ci ha indotti a trovare una formula
di compromesso, così concretizzato: io avrei disegnato l’architettura su cui Toppi avrebbe
avuto modo di creare liberamente la scena interpretativa.
E così è stato, per le opere di architettura una tecnica sintetica di ombre e tratteggi che si raccorda
alle classiche campiture nere da cui il grande Toppi prende il volo per dispiegare la sua arte e regalarci
nuove meravigliose invenzioni.
Guido Moretti
“Creare l’armonia tra la carta, il pennello e l’inchiostro... La tecnica può essere insegnata e trasmessa,
ma solo i maestri sanno inserire il riflesso dell’anima nelle loro opere”.
Con un famoso detto della grande scuola pittorica nipponica intendo aprire questo mio breve commento
all’opera “congiunta” di Sergio Toppi e Giudo Moretti avente per tema il connubio illustrazione
- designer architettonico.
Si potrebbe obiettare circa tale ouverture cercandone il senso; presto detto: sia nell’arte illustrativa
come in quella del designer architettonico possiamo trovarci, al pari di ogni espressione creativa,
di fronte all’esercizio di “padronanza di una tecnica acquisita nel tempo” o di fronte al ben più raro
“riflesso e trasposizione artistica”.
Nel caso di questo splendido portfolio siamo in presenza dell’espressività di artisti coniugate fra loro:
l’espressività artistica, il riflesso dell’anima del tratto sinuoso e distorto delle illustrazioni dell’ineguagliabile
creativo qual è Sergio Toppi che si coniuga con l’espressività artistica del tratto dritto e
geometrico dei grandi dell’architettura mondiale nelle trasposizioni di Guido Moretti.
Sarebbe da chiedersi perché si è inteso coniugare tali diverse espressività artistiche: illustrazione e
disegno architettonico. Pensare come l’uomo fin dalle sue origini abbia inteso dotarsi di ripari abitativi
nel tempo sempre più diversi e confortevoli. Pensare che l’uomo fin dalle sue origini ha inteso
abbellire gli ambienti interni ed esterni delle proprie abitazioni con illustrazioni che, nel tempo, dai
primordiali petroglifi sono diventate pitture racchiuse in quadri e poi poster e poi gigantesche immagini
proiettate su parete.
Tutto ciò esplica il filo di lettura delle illustrazioni - realizzate da Toppi con soggetti prevalentemente
di etnie primordiali - che si coniugano con alcune fra le grandi e famose realizzazioni architettoniche
esistenti interpretate da Moretti.
Linee discontinue e tortuose assieme a linee dritte ed austere: la teoria degli opposti trova sintesi
ed equilibrio in questo piccolo ma grande prodotto editoriale.
Angelo Nencetti
Direttore Museo Italiano del Fumetto e dell’Immagine di Lucca