Scultura e design
C’è attualmente un’altissima produzione di oggetti nel mondo; il processo industriale necessariamente sfrutta tutti i migliori accorgimenti per la vendita, non ultimo l’aspetto estetico unito alla funzionalità, cioè il design di cui l’aspetto poetico, il riferimento estetico, è spesso la scultura. Non sempre esistono differenze marcate, ma è differente il punto di inizio: la motivazione.
Comunicato stampa
Oggetti, sculture, riuso e progetti
Partecipano:
Luigi Gheno, Mauro Martoriati, Aldo Galli, Fumihiko Kinugasa, Lee Sun A, Bobgy, Stefano Rezzi, Gabriele Funaro, Marcello Brizzi e altri ancora
Inaugurazione: giovedì 31 gennaio dalle ore 18,30 alle ore 21,00
C’è attualmente un’altissima produzione di oggetti nel mondo; il processo industriale necessariamente sfrutta tutti i migliori accorgimenti per la vendita, non ultimo l’aspetto estetico unito alla funzionalità, cioè il design di cui l’aspetto poetico, il riferimento estetico, è spesso la scultura. Non sempre esistono differenze marcate, ma è differente il punto di inizio: la motivazione.
Lo scultore, nel pensare alla sua creazione, segue un impulso interno; l’opera di design è una ricerca finalizzata ad uno scopo utile. In questa ricerca paziente rientra anche la figurazione artistica. Lo studio dei materiali - anche da un punto di vista economico e di durabilità - la possibilità dell’oggetto di essere fabbricato e riprodotto industrialmente sono delle caratteristiche proprie dell’oggetto di design che ha la capacità di mantenere il “senso” del progetto inalterato attraverso tutti i cambiamenti di gusto.
La Bauhaus, famosa scuola tecnica diretta da Gropius, è all’origine del moderno design e non a caso vi insegnavano maestri quali Paul Klee, Theo Van Doesburg, W. Kandinski, Marcel Breuer; forte è l’influenza di Piet Mondrian. Centro culturale e didattico vicino al movimento De Stijl, si ritrovano in esso tracce di cubismo, futurismo, espressionismo ecc. fino a quando, superando il razionalismo, vi è un ritorno al mito naturalistico dell’organico” (G.C. Argan).
La mostra fa solamente qualche riferimento ai grandi maestri, limitandosi all’esposizione di alcuni libri, alla riproduzione della sedia red-bleu di Rietveld, a qualche ricostruzione o disegni anche con un occhio al panorama del design italiano degli anni 70 o di anni più recenti, ma punta ad esporre, secondo la linea della galleria, le opere emergenti di scultori che hanno prodotto anche oggetti o contaminazioni di oggetti trovati.