Rosy Rox – Vuoti d’ombra
L’artista Rosy Rox (Napoli, 1976) nell’ambito della sua ricerca affronta dagli inizi della carriera i temi della vita e della perdita, della consistenza e inconsistenza del corpo e del tempo, servendosi di linguaggi e strumenti diversi, soprattutto di azioni performative, di cui è una delle protagoniste attuali più interessanti, ma anche di sculture, disegni e opere di dimensioni ambientali.

Informazioni
- Luogo: GALLERIA PAOLA VERRENGIA
- Indirizzo: Via Fieravecchia 34 - Salerno - Campania
- Quando: dal 10/06/2016 - al 30/07/2016
- Vernissage: 10/06/2016 ore 19
- Autori: Rosy Rox
- Curatori: Antonello Tolve
- Generi: arte contemporanea, personale
- Orari: lunedì/venerdì: 17:00 – 20:30; sabato: 17:00 – 21:00
Comunicato stampa
La Galleria Paola Verrengia inaugura venerdì 10 giugno 2016 alle ore 19.00 la personale di Rosy Rox dal titolo Vuoti d’ombra, a cura di Antonello Tolve.
L’artista Rosy Rox (Napoli, 1976) nell’ambito della sua ricerca affronta dagli inizi della carriera i temi della vita e della perdita, della consistenza e inconsistenza del corpo e del tempo, servendosi di linguaggi e strumenti diversi, soprattutto di azioni performative, di cui è una delle protagoniste attuali più interessanti, ma anche di sculture, disegni e opere di dimensioni ambientali
Nel 2012 ha vinto con l’opera “Tempo interiore” - un orologio “tagliente” composto da tre lancette/lame di coltello di diverse dimensioni agganciate al vecchio quadrante della Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo - il primo premio del concorso nazionale per giovani artisti “Un’Opera per il Castello”, promosso dalla Soprintendenza speciale per il polo museale di Napoli. Ha esposto in varie istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
Nella personale Vuoti d’ombra Rosy Rox - dal 2009 collabora con la Galleria Paola Verrengia - “invita lo spettatore a percorrere un nuovo viaggio tra ombre variabili e metalliche” (testo Antonello Tolve), realizzando un percorso espositivo nel quale convivono opere in un gioco di ombre tra un ieri prossimo e l’oggi. Si parte da Credo (2013), un ventaglio fatto di lamette uno dei cosiddetti “oggetti “crudeli” della sua produzione, per passare a lavori dedicati ai concetti di tempo e ombra con le sculture Soffio Vitale (2016), Corpo d’ombra (2016), i disegni della serie Ombre di memoria (2015-2016), accompagnati da alcune foto della recente performance Frammento archetipo, realizzata e prodotta dall’Associazione Culturale Dello Scompiglio a Lucca (maggio 2016).
La nuova installazione Vuoti d’ombra (2016) - che dà il titolo alla personale ed è stata realizzata per l’occasione - prende spunto dallo studio del passaggio del tempo nel meccanismo della Meridiana e in particolare di quella francese. L’opera a parete, realizzata in alluminio, acciaio e ferro, di-segna in maniera “tagliente” un’ora/ombra, provocata da luce artificiale, di un tempo presente catturato in un luogo specifico, la galleria.
L’ombra per Rosy Rox in quanto immagine, fa le veci di ciò che la proietta e ne diventa un duplicato. È il lato oscuro o “Dark Side”, che come un doppelgänger, nel senso di chi cammina al nostro fianco, si affianca alla realtà rappresentata. “Come un sogno ad occhi aperti […] che disegna fughe, sembianze o apparenze paradossalmente tangibili e godibili, il nuovo progetto di Rosy Rox dedicato ai vuoti è elegante indagine sulle metamorfosi delle cose, sui simboli e sulle metafore che costellano il quotidiano, sui frammenti di una spietata topia che si fa discorso amoroso, leggerezza, lievità, libertà” (testo Antonello Tolve).
Rosy Rox (Napoli, 1976) vive e lavora a Napoli.
Selezione delle principali performance, mostre personali e collettive:
Frammento archetipo, Performance. Associazione culturale dello Scompiglio, Lucca (2016); Corpo d’Ombra, Palazzo Caracciolo, Napoli (2016); Monumento di Passaggio, Performance. A cura di Adriana Rispoli, Scala Filangieri Montesanto Q.I, Napoli (2015); Please return to You, Performance. Ex Macello, Curata da IGAV, Navigli, Milano (2015); Il dono, Performance al Museo del Novecento, Castel Sant’Elmo, Napoli (2014); Sex, money and power, Maison Particuliere art center, Brussels, Belgio (2013); V. Premio Fondazione VAF – Current Positions in Italian Art, a cura di Silvia Holler, Norbert Nobis Peter Weiermair, Klaus Wolbert (2012); Corpus. Arte in azione, a cura di Adriana Rispoli ed Eugenio Viola, Museo d’arte Contemporanea Donna Regina – MADRE Napoli (2012); L’intervallo necessario – artisti in dialogo con Gillo Dorfles, a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani, Archivio dell’architetture contemporanea, Salerno (2011); 6th edizione Bologna Art First “Se un viaggiatore d’inverno” a cura di Julia Draganovic, site specific, Bologna (2011); Tenth International Biennial of Miniature Art, Cultural Centre Gornji Milanovac, Serbia (2010); Lotus Flower, Galleria Paola Verrengia, Salerno (2009); Lunatiche. Erotica Eretica Eroica, a cura di Antonello Tolve, Chiesa dell'Addolorata Complesso Monumentale di Santa Sofia, Salerno (2009); Sistema Binario, a cura di Eugenio Viola e Adriana Rispoli , stazione di Mergellina, Napoli (2008); Gravity, Ernesto Esposito Collection, Artium, Vitoria, Spagna (2008); Torture, con Changing Role, IMPULSE, Miami, USA (2007); Dangerous Beauty, a cura di Manon Slome, PAN Palazzo delle Arti, Napoli (2007); Wonderwoman, Museo Città della Scienza, Napoli (2006); Stark Rot, Palazzo Cellammare, Napoli (2005); Those Misunderstood, Università Federico II, a cura di Adriana Rispoli e Eugenio Viola, Capua, Caserta (2005); HP, Hype Gallery, Milano (2005); Rame Rapiscimi, Changing Role Project, Napoli (2004); Forma e Colore, Fonopoli, a cura di Giusy Caroppo, Roma (2004); Delirio, a cura di Giusy Caroppo, Castello Svevo di Trani, Bari (2003); Spur, Spurung Gallery, Krefeld, Germania (2001); Tracce di un seminario, a cura di Angela Vettese e Giacinto Di Pietrantonio Via Farini Exibition, Milano (2000); Final Work, a cura di Angela Vettese e Giacinto Di Pietrantonio, Fondazione Antonio Ratti, Como (2000); Christian, Ibridazioni, Ciclo interzone, Associazione Zenit, Torino (1999).
