Roberto Fanari – Composizioni

Informazioni Evento

Luogo
ARTECIRCUITO
Via Enrico Costa 5, Sassari, Italia
Date
Dal al

Apertura dal lunedì al sabato 11.00 – 13.00 18.00 – 20.00

Vernissage
18/05/2021

ore 18

Artisti
Roberto Fanari
Curatori
Camilla Mattola
Generi
arte contemporanea, personale
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La galleria ArteCircuito presenta Composizioni, una mostra personale dello scultore Roberto Fanari.

Comunicato stampa

La galleria ArteCircuito presenta Composizioni, una mostra personale dello scultore Roberto Fanari.
Originario di Cagliari, Fanari vive a Milano e già da diversi anni lavora con la scultura in fil di ferro.
Durante il primo lockdown, paura e isolamento sociale sono stati per lui uno stimolo per indagini introspettive e sperimentazioni artistiche.
La mostra Composizioni nasce in questo clima di incertezza e di esigenza creativa e presenta la sua personale interpretazione del genere del ritratto.

L’artista ha realizzato con la tecnica del fil di ferro quindici sculture, teste su piedistallo che ritraggono conoscenti e collezionisti.
Il rapporto di committenza instaurato con questi ultimi offre un primo indizio su quella che secondo Fanari è l’estetica del ritratto contemporaneo: una commistione complessa di tradizione e modernità.
Da un lato, infatti, Fanari ha realizzato le sculture su commissione, come nella tradizione storica del ritratto. Dalla scultura classica, poi, ha recuperato suggestioni, studi sulla resa volumetrica e l’uso del piedistallo. Il progetto stesso di scultura, che parte da dei disegni preparatori per arrivare al lavoro di saldatura, ricorda per i tempi e per le energie che richiede il lavoro di un artigiano.
Dall’altro lato, invece, Fanari guarda ad esempi moderni per definire la sua tecnica e il suo canone.
La tradizione della scultura saldata a cui si ricollega l’arte di Fanari, infatti, ha origine dal Cubismo. Artisti come Picasso e Julio González, in aperto contrasto con i principi dell’arte canonica, si fanno portavoce della scultura costruita, la quale recupera e nobilita materiali di scarto come il ferro.
Due importanti punti di riferimento per Fanari sono poi Arturo Martini e Marino Marini, figure di spicco della scultura del Novecento ed esponenti di un figurativismo che unisce l’interesse per gli stili e le immagini arcaiche alla ricerca di forme semplificate e di nuovi effetti luministici.

Per realizzare le sue sculture Fanari piega il fil di ferro in linee curve e spezzate che saldate in modo da creare spazi vuoti e pieni costruiscono i volumi, catturano la luce e definiscono le caratteristiche dei soggetti. I lineamenti dei modelli risultano così marcati, pesanti e le forme appaiono semplificate.
In linea con la concezione moderna del ritratto, nelle sculture di Fanari la somiglianza non è data solo dall’affinità dei tratti: le personalità dei soggetti sono suggerite, piuttosto, da una certa aura, un mix di contrasti tra le linee morbide dei volti e le geometrie dei piedistalli, unici per ciascuna figura.
È dalla composizione complessa di questi elementi, linearismo e geometria, tradizione e modernità che deriva il titolo Composizioni ed è così che Fanari costruisce il suo linguaggio estetico e realizza il suo studio dei caratteri.

Completa la mostra una selezione di ritratti penna su carta tratti dal progetto Diario di quarantena: in un’agenda Fanari ha ritratto per ciascun giorno di lockdown un familiare o un amico. Anche qui i volumi sono costruiti da una fitta rete di tratti decisi e marcati, ma i lineamenti appaiono meno semplificati, più morbidi e vivaci rispetto alle opere scultoree.
Un tributo agli affetti lontani.

Roberto Fanari (Cagliari 1984) dopo aver frequentato ad Oristano l’Istituto statale d’arte Carlo Contini si specializza in scultura all’Accademia di Belle Arti di Sassari, dove si cimenta per la prima volta nella scultura in fil di ferro. Da allora sperimenta le qualità plastiche di questo materiale realizzando opere di vario formato, da ritratti di piccole dimensioni a vere e proprie strutture architettoniche site-specific. I soggetti che predilige traggono ispirazione dall’antico e dall’esotico, come i trofei realizzati per il progetto La stanza delle meraviglie (2015) e l’arazzo Caccia Grossa (2015), e da episodi autobiografici, come per le figure umane delle opere Appello (2015) e Memores (2017).
Tra le mostre collettive recenti ricordiamo Back_Up. Giovane arte in Sardegna, Museo Nivola di Orani (2020), e Ecce Homo, mole di Ancona (2016). La sua ultima personale, Galerie des glaces, si è tenuta nel 2018 alla Fondazione Pomodoro di Milano.
Vive e lavora a Milano.

Roberto Fanari. Composizioni
a cura di Camilla Mattola
ArteCircuito, Sassari, da martedì 18 maggio a sabato 5 giugno
Si ringraziano: Giuliana Altea, Antonella Camarda, Giuseppe Bassu, Mirco Melis, Marcello Saba