Roberto Barni – Clandestini
La Galleria Alessandro Bagnai presenta Clandestini, installazione in bronzo di Roberto Barni, realizzata nel 2008: una grande “gabbia”, un recinto che delimita uno spazio vuoto, fuori quattro figure di dimensioni reali che contemplano quello spazio, solo apparentemente ferme.

Informazioni
- Luogo: GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI
- Indirizzo: Via della Repubblica, 39 52045 - Foiano della Chiana - Toscana
- Quando: dal 29/06/2011 - al 30/07/2011
- Vernissage: 29/06/2011 ore 18
- Autori: Roberto Barni
- Generi: arte contemporanea, personale
- Orari: Lunedì 15.00 - 19.00; dal Martedì al Venerdì 10.00 - 19.00; Sabato 10.00 - 14.00
- Biglietti: ingresso libero
Comunicato stampa
La Galleria Alessandro Bagnai presenta nello spazio di Via del Sole 15/r a Firenze: Clandestini, installazione in bronzo di Roberto Barni. Una grande “gabbia”, un recinto che delimita uno spazio vuoto, fuori quattro figure di dimensioni reali che contemplano quello spazio, solo apparentemente ferme. La mostra rimarrà aperta fino al 30 Luglio.
L’uomo è al centro della ricerca artistica di Roberto Barni. Le figure dell’artista sono soggetti non caratterizzati, modelli anonimi, persi in un’umanità senza rumore, simbolicamente uguale a se stessa, immobile, quasi sospesa
“Clandestini” è stata realizzata da Roberto Barni nel 2008, prima che l’Italia e l’Europa fossero chiamate ad affrontare l’immigrazione dai paesi del Nord-Africa; essa, infatti, non allude al fenomeno della migrazione dei popoli, quanto piuttosto polemicamente, come riferisce lo stesso artista, a uno stato della condizione umana o meglio “all’aspirazione ardente dell’uomo alla prigionia”; al sentirsi clandestini, pur partendo da una condizione naturale di libertà, quando si è fuori dal recinto delle convenzioni, del conformismo.
In occasione della mostra verrà presentato in galleria il libro dal titolo: Roberto Barni. Condominio clandestino, edito, nel 2009, dalla Fondazione Mudima e curato da Achille Bonito Oliva e Lorand Hegyi. Interverranno: Gino di Maggio, direttore della Fondazione Mudima, e Gianluca Ranzi. curatore della stessa.
