Rita Ettore – Ora

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Informazioni Evento

Luogo
EMBRICE
Via Delle Sette Chiese 78, Roma, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al sabato, dalle 18:00 alle 20:00 (domenica chiuso)

Vernissage
27/10/2021

ore 18

Artisti
Rita Ettore
Curatori
Giovanna dalla Chiesa
Generi
arte contemporanea, personale
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11 bassorilievi di stoffa su tela, cuciti a mano.

Comunicato stampa

...il vero senso del mistero...
(Esercizi spirituali di Ignazio da Loyola)

Queste opere di Rita Ettore, sono esercizi di stile e di cucito, modelli d'intenzione e di visione, stampi ermetici e sagome per la meditazione, gesti di contemplazione.
Forse preghiere. Rita è attenta al suono delle parole in cui si raccolgono, vanno e vengono, i doppi sensi caratteristici di realtà impermanenti.
Anche il titolo della mostra, "Ora", mentre indica il momento presente, sta già
trasformandosi nell'imperativo di orare: "òra", ovvero prega.

Alla vicinanza e alla fisicità di materiali che paiono evocare il calore del corpo, Rita accompagna la lontananza e l'assenza della presenza umana; mette a confronto il corpo meccanico e astratto con quello fisico della stoffa e della pelle, riempie e svuota i suoi gusci/vasi, poi li ricuce nuovamente insieme.
La freddezza di tecniche come il modellato, la fusione, l'incisione - Rita ha fatto gioielli per molti anni - unite all'esperienza sartoriale, hanno trovato la mediazione in una forma percettiva talmente smagliante, da venir riassunta in uno sguardo da realtà aumentata - quasi un'allucinazione - che include, allo stesso tempo, l'Io e il Sé, in un approccio mistico alla visione e in una sintesi gestaltica.

Non può esserci sguardo contemplativo che accostandolo a ciò che è inanimato, come non può esistere vera visione senza venerazione. Ogni opera d'arte è un tributo al sacro, a una realtà metafisica che ci trascende e che, in diversa misura, c'illumina. Rita Ettore lo ha capito molto bene, e pur attraversando, senza neanche saperlo, la ricchezza della storia di una consolidata avanguardia, con queste sue opere ci regala momenti di esaltazione estatica che assomigliano allo sguardo del Buddha, quello capace di addentrarsi in una realtà vivente, che ha luogo dove, come nel simbolo, s'incontrano e restano in tensione due opposti. (Giovanna dalla Chiesa)