Rimini Foto d’autunno
Oltre 15 mostre di fotografia nazionale ed internazionale.
Comunicato stampa
Giunta al suo terzo appuntamento annuale “Rimini Foto d’Autunno” si presenta potenziata nella formula del programma espositivo spaziando e contenendo diversi indirizzi della fotografia contemporanea.
A partire dall’attenzione rivolta alla fotografia cosiddetta “preparata” (staged) della grande mostra realizzata in collaborazione con la Galleria Paci Contemporary di Brescia che idealmente completa la vasta monografica di Paolo Ventura recentemente realizzata alla Far (opere di Leslie Krims, Sandy Skoglund, Teun Hocks, Arthur Tress, Grace Weston, Mei Xian Qiu, Nicola Civiero, Lori Nix). Una vena “staged” in realtà attraversa l’intera storia della fotografia. The Pencil of Nature by William Henry Fox Talbot, agli albori della fotografia, è pur sempre una fotografia ampiamente preparata. Non dunque una scoperta recente pur oggi particolarmente praticata e con successo. Ma la fotografia è in un certo senso sempre “staged”, tutta. Anche quando la preparazione è minima e apparentemente invisibile. Pietro Paolini, vincitore del Premio Pesaresi 2013, fotografa con lo spirito del reportage con “un database implicito” di stilemi “new topographics”, diventa egli stesso un “preparatore” delle sue foto. Il lavoro di Daniele Lisi ha un doppio standard la fotografia diretta e la simulazione virtuale. Il lavoro d’archivio di Sandro Cristallini con la stesa infinita dei suoi provini, sembra rispondere a ciò che Winogrand si aspettava dalla sua pratica della fotografia “fotografo per vedere il negativo”, diceva.
In qualche misura diventa un set di posa l'intera città entro la mostra "Ricostruire Rimini" dello Studio Morosetti, che affronta, attraverso un doppio sguardo temporale, il dramma della guerra. Dopo settant'anni l'occhio di una macchina fotografica torna ad aprirsi cercando le medesime prospettive e registrando le stratificazioni di una città che subì quasi quattrocento incursioni e bombardamenti aerei, rimanendo interamente seppellita dalle macerie.
Una selezione del vasto fondo fotografico della Biblioteca Gambalunga viene presentato a sette decenni di distanza da quel tremendo periodo, che ora si intreccia anche al centenario della "grande guerra".
Anche la mostra di Isabella Balena, prodotta dieci anni fa per la stessa ricorrenza, continua a offrire un approfondimento aggiornato del ricordo. Un intenso reportage ai luoghi dedicati al secondo conflitto mondiale si dispiega nelle sale ddell'ex Ospedale di Rimini, marcando uno sguardo, apparentemente asciutto, che stanza per stanza finisce per leggersi come un grande racconto.
Mostra nella mostra è il progetto “Vie di Dialogo", quarta edizione di un percorso biennale che Rimini conduce in collaborazione con l'Istituto Beni Culturali di Bologna. Quest'anno sia l'artista emiliana (Valentina D'Accardi) che quella romagnola (Silvia Camporesi) usano la fotografia come terreno di indagine, come liquido di contrasto temporale e linguistico, trovandosi così in perfetta sintonia col filo conduttore di questa vasta rassegna di RIMINI. FOTO D'AUTUNNO 2014.