Riciclarte

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE EXTRAFID ART
Via Canova 9, Lugano, Switzerland
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:00

Vernissage
28/11/2011
Curatori
Marino Gabusi, Fabrizio Ballabio
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Oggetti destinati alla spazzatura e alle varie discariche possono, con inventiva e spirito
d’osservazione, ritrovare una seconda vita e diventare pregevoli opere d’arte, intriganti oggetti design o pratici accessori.

Comunicato stampa

Per questa sua nuova proposta la Fondazione Extrafid ART, mette i propri spazi
espositivi a disposizione di cinque artisti creATTIVI che sono: Angelo Paparelli,
Giovanni Longoni in arte “Giuan Dachì”, Marino Gabusi, Monica Auberson e Vittorio
Dellea. L’allestimento comprende oltre una ventina di opere che i curatori Fabrizio
Ballabio e Marino Gabusi hanno selezionato direttamente negli atelier degli artisti.

Riciclarte

Un’esposizione creATTIVA di oggetti riciclati da quattro validi artisti ticinesi che,
attraverso il gesto artistico, vogliono soprattutto sensibilizzare tutti noi ad una buona
pratica del riciclo.
Oggetti destinati alla spazzatura e alle varie discariche possono, con inventiva e spirito
d’osservazione, ritrovare una seconda vita e diventare pregevoli opere d’arte, intriganti
oggetti design o pratici accessori.
Possono trasformarsi in una sveglia, un orologio, una scultura, insomma possono
rinascere a nuova vita con forme disparate ed originali, come ben testimoniano i lavori
di questi quattro creATTIVI artisti ticinesi.
Materiali già esistenti nel nostro quotidiano, resistenti e quasi indistruttibili, che con un
po’ di immaginazione possono assumere qualsiasi altra forma.

L’idea base della riciclarte in fondo è proprio questa. In ogni oggetto è racchiuso un
altro oggetto e da ogni forma si può creare un'altra forma.

Fondazione Extrafid ART

Via Canova 9 - Casella postale 5541 - 6901 Lugano
tel. 091 911 90 11 - fax 091 911 90 17
www.extrafid.ch – [email protected]

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma!

Tra i desideri dell’artista, che coltiva con passione la riciclarte, vi è certamente quello
di prolungare il più possibile la vita dei materiali recuperati, rinnovando le forme e le
funzioni nel totale rispetto ambientale.
Le opere qui esposte son costruite con materiali di recupero, trovati in mercatini delle
pulci o abbandonati nella spazzatura o nei centri di raccolta, rimodellati e decorati in
modo non convenzionale rispetto alla loro funzione originale.
E’ quello che succede quando il riciclo del materiale di scarto diventa arte creATTIVA
a tutti gli effetti, producendo novità da qualcosa di obsoleto che sembrava ormai aver
fatto il suo tempo.
Oggetti belli, curati, utili e che vivranno ancora a lungo, senza diventare parte delle
minacciose montagne di rifiuti che lentamente soffocano il nostro pianeta.
In questa nostra società usa e getta, ci troviamo sommersi da tonnellate di spazzatura.
Ogni giorno buttiamo via oggetti, ritenendoli ormai inutili, aggravando e
sovraccaricando ancora di più i nostri già ben noti problemi ambientali.
Ci sono persone che praticano l’usa e getta indiscriminato, ma ci sono persone che
installano nell’atto finale del gettare, il rispetto per il nostro pianeta, separando e
differenziando i materiali dai quali decidono di separarsi.
Gli artisti qui presentati, grazie al lavoro delle persone eco responsabili, riescono
ad offrire agli oggetti recuperati una seconda vita, un’altra possibilità di acquisire e
regalare significato al mondo.

In questa nostra esposizione abbiamo cinque validi artisti ticinesi: Angelo Paparelli,
Giovanni Longoni in arte “Giuan Dachì”, Marino Gabusi, Monica Auberson e Vittorio
Dellea. Cinque artisti creATTIVI che da tempo sono impegnati nel trasformare, nel
rielaborare i materiali più diversi, impegnati insomma, nella nobile arte del riciclo.
I loro materiali, le loro opere di riciclo creATTIVO, dalle forme e figure più disparate,
sono il frutto del loro lavoro, della loro capacità di modellare, tagliare e ricomporre
materiali di scarto, per dare nuovo lustro a cose che, di primo acchito ad un occhio
non allenato, non potrebbero sembrare altro che banale spazzatura.
Questa esposizione è dunque un modo tangibile per testimoniare la dinamicità e la
volontà di molte persone nella ricerca di un futuro migliore, maggiormente creATTIVO
e rispettoso dell’ambiente che ci circonda.