Renato Jaime Morganti – Dal libro dei mutamenti

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA VANNA CASATI
Via Borgo Palazzo 42 interno, Bergamo, Italia
Date
Dal al

Dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 19.30. Sabato: 11.00/12.30 – 16.30/19.30. Martedì chiuso.

Vernissage
15/12/2018

ore 18

Artisti
Renato Jaime Morganti
Curatori
Roberto Borghi, Sita Castelli
Generi
arte contemporanea, personale
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Presso la storica galleria Studio Vanna Casati di Bergamo la mostra “dal libro dei mutamenti” di Renato Jaime Morganti.

Comunicato stampa

Inaugurerà sabato 15 dicembre presso la storica galleria Studio Vanna Casati di Bergamo la mostra “dal libro dei mutamenti” di Renato Jaime Morganti.

Dopo un percorso di studi internazionale tra Milano e Berlino (musica, architettura, arte), Morganti ha scelto di dedicarsi alla scultura. Nella sua opera la materia da plasmare è però lo spazio, tanto fisico quanto interiore; e la dimensione simbolica è protagonista, anche quando, come parte del processo creativo, l’artista sceglie di svuotarla di significato. Le opere presentate fanno parte di un ciclo basato sul Libro dei mutamenti, antico testo classico cinese. Nato a scopo divinatorio e conosciuto anche come I Ching, a partire dal XVIII secolo il Libro diventa fonte di ispirazione e oggetto di studio anche in Occidente per l’interesse che gli viene riconosciuto nell’ambito delle discipline più disparate, tra cui la matematica, la filosofia, la fisica e la psicoanalisi.

Per questo progetto, per circa sei anni l’artista ha consultato il Libro dei mutamenti ottenendo quotidianamente un esagramma mediante una prassi codificata nei millenni: lancio di tre monetine, traduzione delle quattro possibili combinazioni generabili dalle loro facce in numeri, quindi nelle corrispondenti linee (continue o “fisse” e spezzate o “mutanti”) che a gruppi di sei andranno a costituire gli esagrammi, le unità portatrici di significato del Libro. L’antico testo è stato qui però utilizzato come strumento puramente maieutico, svuotato da ogni finalità divinatoria: l’attenzione si è concentrata sul valore numerico e sul corrispettivo esagramma ottenuto, che da oggetto portatore di significato oracolare è stato ridotto a puro segno grafico. Il rito quotidiano è così stato tradotto dall’artista in rigorosa e oggettiva applicazione di un metodo; l’azione dell’“interrogare” l’oracolo in metafora di un percorso di ricerca e dell’essenza stessa dell’indagare; la serie di numeri ottenuta, in linee che sulla superficie diventano paesaggio; la sequenza di esagrammi prodotta nei sei anni, in una sorta di codice visivo seminale – una tessitura in cui la trama è il caso e l’ordito la regola.

I numeri e gli esagrammi hanno quindi preso corpo nelle opere sotto forma di rappresentazioni tridimensionali e bidimensionali; tra queste, i “Vasi”, set di sculture in rovere tagliate al laser, ricavate l’una nell’altra senza sfridi e assemblate con una pazientissima tecnica di incastro che ha previsto l’inserimento manuale di 2000 minuscoli pioli. Una parte del codice visivo seminale è stata applicata alla superficie dei vasi propagandosi all’interno – come un campo energetico – a generare una serie di pattern nei quali è possibile riconoscere, intuitivamente, l’inaspettato legame tra il Libro dei mutamenti e il sistema numerico binario: infatti, i simboli 0 e 1 di questo sistema, la base dell’odierno linguaggio dei computer, altro non sono che la traduzione del codice di linee continue e spezzate del Libro proposta all’Occidente dal filosofo matematico G. W. von Leibniz.

Il codice visivo, trasformato in pattern geometrici, è poi alla base di “Tracce”, una stampa a getto d’inchiostro con cancellature a mano che rivelano un’architettura in negativo e un’installazione temporanea tracciata a gessetto e nastro adesivo sul pavimento della galleria che nell’interazione col pubblico progressivamente svanirà: entrambe, metafore della memoria dell’“erranza”, intesa come movimento dell’artista sia fisico che mentale, ricerca fine a se stessa e “intorno a”.
Più vicina alla scultura tradizionale è invece “Mappa”, pietra litografica sulla quale il laser ha inciso i punti di inizio e fine di ogni singolo pattern e di congiunzione tra i diversi pattern, a sintetizzare l’intero percorso di “erranza”.

La mostra presenta infine un lavoro giovanile di Morganti, “La tomba di Agamennone” (1998), declinato negli anni in una serie di sculture, installazioni e dittici fotografici. L’opera vuole riprodurre l’esperienza sensoriale che l’artista ha vissuto in occasione di una visita alla tomba di Agamennone a Micene. La particolare conformazione della tholos è all’origine di un effetto sonoro che amplifica e moltiplica l’eco dei passi. In un processo creativo sinestesico, l’effetto è stato tradotto in dodici fasci di luce generati da altrettanti proiettori disposti in cerchio; tali fasci, quando attraversati dal visitatore, ne proiettano l’ombra sulle pareti circostanti riproducendo visivamente il riverbero quasi prismatico dell’esperienza originale.

Renato Jaime Morganti
“dal libro dei mutamenti”
A cura di Roberto Borghi in collaborazione con Sita Castelli

15 dicembre 2018/28 febbraio 2019
Inaugurazione sabato 15 dicembre, h 18.00/20.00

STUDIO VANNA CASATI
Via Borgo Palazzo, 42 (interno) 24125 Bergamo
Telefono e fax 035 222333 [email protected] www.vannacasati.it
Dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 19.30. Sabato: 11.00/12.30 – 16.30/19.30. Martedì chiuso.

Renato Jaime Morganti (1971) ha compiuto studi di musica (diploma in teoria e solfeggio, Conservatorio G. Verdi, Milano), architettura (laurea al Politecnico di Milano), scultura e arte (laurea all’UdK Univesitaet der Kunst, Berlin). Selezionato nel 2003 per il CSAV – Fondazione Ratti (Como), primo classificato nel 2005 per il premio Mantero Arte Giovane 2005, è co-fondatore del gruppo artistico USURP Berlin (1998) e del laboratorio interdisciplinare 6k | sixca Milano (2000). Dall’inizio degli anni 2000 al 2009 ha esposto in personali e collettive curate, tra gli altri, da R. Borghi, G. Di Pietrantonio, L. Parmesani, A. Trabucco, A. Vettese. Dal 2010 la sua attività si è focalizzata su progetti di design per i quali ha ottenuto riconoscimenti internazionali (Good Design Awards – The Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design, 2013; Selezione Compasso d’Oro ADI Design Index, 2014; MIAW, Muuuz International Design Awards Paris, 2014; Interior Innovation Award of German Design Council, 2015). Nel 2018 ricomincia ad esporre, in occasione della mostra “dal libro dei mutamenti” presso Studio Vanna Casati di Bergamo. Vive e lavora a Milano.