Renato D’Agostin – 7439
In 7439 D’Agostin ci invita in una nuova visione del tradizionale “coast to coast” con i tratti che hanno distinto il suo lavoro fotografico negli anni.
Comunicato stampa
Non c’è viaggio attraverso l’America più classico di quello da Est ad Ovest. Questo è il tragitto che il fotografo italiano Renato D’Agostin ha percorso nell’estate del 2015 in sella alle due ruote della sua BMW del 1983, viaggiando per 7.439 miglia da costa a costa, attraversando città e natura, sviluppando pellicole di notte nei lavandini dei motel per strada. In 7439 D’Agostin ci invita in una nuova visione del tradizionale “coast to coast” con i tratti che hanno distinto il suo lavoro fotografico negli anni. Portando l’osservatore in profondi neri e bianchi abbacinanti, le fotografie sgranate e materiche di D’Agostin si snodano nella loro velocità e nel loro mistero. Partendo da Nord, dalla natura maestosa fotografando la proporzione tra le cascate e i turisti in pellegrinaggio per ascoltare il ruggito della natura, scendendo verso Sud attraverso Detroit, Indianapolis, le infinite distese verdi del Kentucky, le Great Smoky Mountains, attraversando settimane d’uragani, cogliendo una macchina che in solitario guidava verso l’ultimo raggio di luce in Alabama, arrivando fino a New Orleans. Dal profondo Sud, dirigersi verso Ovest, tra il Mississippi e poi attraverso l’enorme Texas, dove incontrare Vittoria, la sua ragazza che, con il suo coraggio e determinazione fotografica arrivava dall’Italia per condividere con lui alcune settimane del viaggio, rimanere accecato dalla purezza della luce riflessa delle White Sands, assistere al lancio di un razzo nello spazio facendolo poi diventare la copertina del libro, guidare per ore in New Mexico affiancato da una tempesta di fulmini surreale. Entrare nel Grand Canyon ed osservare le proporzioni di una natura così incontaminata, così primordiale a cui i suoi occhi non erano abituati, tra gli infiniti strati della storia evolutiva della Terra. E poi ancora l'iconica Monument Valley, Bryce Canyon, arrivando ad Agosto nel caldo soffocante della Death Valley, dove il confine tra la vita e la morte è più definito che mai, cercando di coglierne la sua violenza. Poi Las Vegas e i suoi estremi, opposti a tutto ciò da cui stava arrivando. Continuare fino a Los Angeles, la costa ovest, fino ad arrivare nella Pacific Coast Highway giorni dopo, a sera inoltrata, e sentire la moto iniziare a scoppiettare lungo il nulla che lo circondava, accelerare e sentire la moto che non risponde, togliere i bagagli, spingerla a mano e farla ripartire rendendosi conto che ogni metro sarebbe stato l’ultimo, a poche centinaia di miglia da San Francisco, sua tappa finale. ll viaggio era al termine, con l’oceano a sinistra e le distese del nulla a destra. 7439 è il numero esatto di miglia dalla sua partenza dallo studio di Brooklyn, fino a quel momento, dall’altra parte degli Stati Uniti in quella curva in cui l’unica cosa che poteva vedere era la luce dei fari di qualche macchina che ogni tanto passava e nell’oscurità non lo vedeva. 7439 diventa il titolo del libro, del suo viaggio attraverso un paese così diverso, da Nord a Sud, da Est ad Ovest, così diverso che ti sorprende essere un tutt’uno.
Il libro contiene un poster con didascalie geografiche, e un’edizione limitata accompagna la pubblicazione con un disco in vinile in cui Lorenzo Mason reinterpreta l’iconica canzone americana “Born To Be Wild”, elettronicamente rallentando le note facendole diventare un suono ricorrente, sulle quali è registrata la voce di D’Agostin che recita le lettere e i numeri delle stazioni radio degli stati attraversati, accompagnando con un suono quasi psichedelico l’esperienza visuale del viaggio.
7439 nel 2016 viene esposto alla Freedom Tower di Manhattan, la nuova torre che ha preso il posto delle Twin Towers, al One World Trade Center diventando icona del paese, e dove, al trentaquattresimo piano nella prestigiosa Condé Nast Gallery gli scatti di D’Agostin sono rimasti esposti per diversi mesi, consacrando quelle miglia d’America. 7439 è ora esposto a Washington DC alla Leica Gallery, e a Villa Firenze, residenza dell’Ambasciatore italiano a Washington, per poi arrivare a Parigi alla galleria Thierry Bigaignon a Giugno.