Questione di fili

Informazioni Evento

Luogo
EX LANIFICIO DI STIA
via Sartori, 2, Stia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
11/10/2014

ore 17

Patrocini

ente organizzatore: PRO STIA
con il patrocinio di: Comune di Pratovecchio Stia

Curatori
Luca Grisolini
Generi
arte contemporanea, collettiva

Una mostra d’arte contemporanea all’ex Lanificio di Stia che nasce per dare risalto ai legami che si sono formati nel corso del tempo tra questi artisti, che spesso hanno condiviso più momenti espositivi insieme, lavorato con le stesse gallerie d’arte o inventato percorsi nuovi lavorando fianco a fianco.

Comunicato stampa

QUESTIONE DI FILI
Ex Lanificio di Stia – via Sartori, 2 - Stia (AR)
inaugurazione 11 ottobre ore17
fino al 9 novembre 2014

vittoria chierici - paolo fabiani - armando fontana - federico fusi - saverio mercati - fabrizio modesti - marco neri - luca pancrazzi - gianluca sgherri - andrea santarlasci

a cura di Luca Grisolini
ente organizzatore: PRO STIA
con il patrocinio di: Comune di Pratovecchio Stia

Una mostra d'arte contemporanea all'ex Lanificio di Stia che nasce per dare risalto ai legami che si sono formati nel corso del tempo tra questi artisti, che spesso hanno condiviso più momenti espositivi insieme, lavorato con le stesse gallerie d'arte o inventato percorsi nuovi lavorando fianco a fianco.
La mostra è stata resa possibile grazie alla generosità degli artisti, alla passione del giovane curatore Luca Grisolini, alla disponibilità dell'Associazione PRO STIA e al Comune di Pratovecchio Stia che ha abbracciato il progetto.
L'ex Lanificio di Stia nasce come luogo di produzione tessile nel XIX secolo, grazie ad alcuni imprenditori che seppero trasformare un’attività artigianale praticata da secoli in Casentino in una delle più significative realtà industriali italiane.
Il lanificio produceva panni di ottima qualità, tanto da divenire fornitore per l’esercito, prima per il Granducato e poi per il Regno d’Italia, nonché fornitore ufficiale di Casa Savoia. Commesse importanti che si traducevano in continuità di lavoro e in un certo benessere per la popolazione.
La comunità di Stia si identificava nel lanificio, per una coincidenza di interessi che si palesava nei momenti di crisi, quando era un intero paese a rischiare di rimanere disoccupato.
Tutte le attività del paese gravitavano attorno ad esso, cuore produttivo ma anche centro di aggregazione sociale. Al lanificio sono legate alcune istituzioni importanti: la scuola obbligatoria per i figli degli operai, la Società di mutuo soccorso, la Filarmonica, queste ultime ancora esistenti.-
La "Fondazione Luigi Lombard" nasce il 23 gennaio 2002 per volontà di Simonetta Lombard, ultima erede della famiglia proprietaria per oltre sessant'anni del Lanificio di Stia, per ricordare in modo duraturo il padre Luigi.
Dal momento della sua costituzione, la Fondazione si è impegnata nel restauro dei locali dell’ex lanificio, riacquistati da Simonetta Lombard per realizzarvi un museo dedicato all’Arte della lana in Casentino, a memoria di questa secolare attività culminata nella realtà industriale del Lanificio di Stia, in cui la sua famiglia ebbe grande parte.

VITTORIA CHIERICI
Vittoria Chierici nasce a Bologna il 7 Aprile del 1955. Si trasferisce con la famiglia a Milano dove termina gli studi classici al liceo Berchet. Torna a Bologna per frequentare il DAMS. Dopo la laurea in Metodologia della Critica d’Arte con lo storico Paolo Fossati, nel 1979, si trasferisce per un anno all’Università di Berkeley. Da lì s’iscrive alla Columbia University a New York, per iniziare un programma di dottorato sull’arte americana del novecento. Contemporaneamente agli studi teorici, Vittoria Chierici frequenta corsi di fotografia e di cinema alla Parson School of Design e alla School of Visual Arts di New York. Più tardi, all’inizio degli anni ’90, si diploma in cinematografia alla New York Film Acacdemy, la disciplina che ha spesso integrata con la pittura. Dal 1981 partecipa a diversi gruppi di giovani artisti. Espone in Italia e all'estero e molti suoi lavori sono in collezioni private e pubbliche, tra cui il PAC – Museo del Novecento a Milano, il Mart di Rovereto, la Galleria d'Arte Moderna di Roma, la New York University, a New York.
Dal 2003 al 2006 e' stata docente responsabile al Politecnico di Milano.
Dal 2005, ha collaborato con artisti di altre discipline come la coreografa Liz Gerring; i compositori Eve Beglarian, ANA Milosavljevic, Maurizio Pisati e Marco Dalpane.
Hanno scritto sul suo lavoro, tra gli altri, Dario Trento, Corrado Levi, Martina Corgnati, Vittoria Coen, Beppe Finessi, Achille Bonito Oliva.
"Vittoria Chierici è un’artista visiva che lavora a progetto come farebbe un architetto, le sue opere sono accomunate dalla dedizione ad un’idea fissa che viene caparbiamente approfondita attraverso infinite variazioni fino al punto in cui la ripetizione moltiplicata rivela tutti gli aspetti del problema.
La sua cifra stilistica sta nell’usare ogni tecnica al servizio del suo istinto e del suo pensiero, la sua rielaborazione grafica e pittorica è al di fuori di ogni logica formalistica e si applica indifferentemente alle immagini della storia dell’arte o alla realtà dei luoghi del mondo in cui la passione la conduce.
Preferisce realizzare il suo lavoro nel luogo del progetto per assorbirne tutte le sollecitazioni. ( E. Zanon).
www.vittoriachierici.com

PAOLO FABIANI
Nato nel 1962 a Montevarchi (AR) si è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1985.
Nel 1988 inizia la sua carriera artistica esponendo alla galleria N. 29 di Ginevra e alla galleria di Marsilio Margiacchi ad Arezzo. I lavori di Fabiani, in quegli anni interessano molto anche i fratelli Carini con i quali inizia una frequentazione assidua, Nell'ottobre dell'89 lo presentano nella loro galleria fiorentina. Qualche mese dopo partecipa con Massimo Barzagli e Vittorio Corsini alla mostra Maledetti Toscani, presso galleria romana di Fabio Sargentini, presentato da Maria Luisa Frisa e Alberto Boatto. Corrado Levi, Maria Luisa Frisa ed Enrico Mascelloni organizzano L'erba Voglio, rassegna presso la Rocca di Umbertide. Alla mostra partecipano oltre ai “Maledetti Toscani” alcuni artisti emergenti orbitanti tra Milano, Torino e Bologna, tra cui Vittoria Chierici.
Paolo Fabiani nel 1990 e nel '91 è invitato a partecipare al XXXIII e XXXIV Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nel 1992 Achille Bonito Oliva lo invita a presentare una sua opera in Sicilia per le Orestiadi di Gibellina. Nel '96 è fra i giovani artisti italiani alla XII Quadriennale di Roma, Fabiani inoltre sempre nello stesso anno rappresenta la giovane arte italiana al National Museum Of Contemporary Art di Seul in Corea, esponendo insieme ai grandi della storia dell'arte moderna come Manzù, Marini, Fontana, Burri, Boetti, Merz, Clemente, Cucchi ecc. Nel '99 Fabiani mostra i suoi lavori con due importanti personali; presso l' Associazione Culturale Grafio di Prato e nello Spazio Viafarini di Milano. Nel 2000 realizza una installazione al Museo Civico, in Palazzo Pubblico ed espone al centro per l'arte contemporanea Palazzo delle Papesse di Siena. Nel 2005 Pitti Immagine gli commissiona una grande installazione per la sede espositiva della Fortezza da Basso di Firenze. Nel 2010 partecipa a Made in Filandia, una grande rassegna di musica, arte e performances nella filanda di Pieve a Presciano presso Arezzo, organizzata da Luca Pancrazzi e Loris Cecchini.
Dal 2000 unisce all'attività artistica quella di docente di Arte e Immagine nella scuola secondaria di primo grado.

Paolo Fabiani, Pulcinella, terracotta, 1996 Paolo Fabiani, Pulcinella, carta e fil di ferro, 1995

ARMANDO FONTANA
Armando Fontana è nato a S.Agata Militello (ME) nel 1968, si avvicina al mondo dell’arte dopo aver conosciuto Lorenzo Bonechi dal quale acquisisce i fondamenti della pittura. Frequenta la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze e nella stessa città frequenta corsi di grafica pubblicitaria.
Completa la formazione da autodidatta, approcciandosi all’arte ecletticamente, essendo attratto ugualmente dalla pittura realistica che da quella simbolica che esegue con tecniche classiche e sperimentali.
Inizia ad esporre nel 1997 nella galleria Domestica di San Giovanni Valdarno, in seguito dal 1999 collabora con la galleria Margiacchi d’Arezzo, nel 2002 partecipa ad una collettiva di disegni nella galleria Silbernagl di Milano e nel 2003 espone nella galleria Tossi di Firenze. In seguito numerose mostre in collaborazione con gli assessorati alla cultura. Attualmente vive e lavora a Figline Valdarno (FI).
http://armandofontana.vpost.it

FEDERICO FUSI
Federico Fusi, Siena 1967,
Incontra la scultura come possibilità espressiva a 11 anni in Francia nell’atelier dello scultore Romolus Altoviti.
Studia a Siena con lo scultore Massimo Lippi ed all’Accademia di Brera a Milano con gli scultori Alik Cavaliere ed Andrea Cascella.
Inizia ad esporre nel circuito della giovane arte milanese nelle mostre “Politica”, Novi ligure (Al), 1988 e “Conto Terzi” Soncino (Cr) 1989. In toscana inizia ad esporre con la Galleria Margiacchi di Arezzo.
Tra le mostre a cui ha partecipato si segnala: ‘Imprevisto’, Castello di Volpaia, Siena 1991; ‘Fiar International Prize’, 1991; ‘Ripple across the water’ Museo Watari-Um Tokyo (J) 1995; ‘Dialoog 2’ Belgian Academy Koln (D) 1995; ‘Fuoriuso’ 6 e 7, Pescara, 1996-1997; ‘Il Piede d’Europa’ Villa Romana, Firenze, 1996; ‘Atlantide’ Palazzo delle Papesse Siena, 1998; ‘Caravitadimora’ e ‘AlPadre’ Oratorio del Caravita Roma, 1998-1999; ‘Verso Sud’ scultura delle rocce affioranti nel tessuto urbano di Carpineto Romano, Roma, 2000.
‘7^ Bienal de Habana’, La Habana (CU) 2000. ‘Sonsbeek 9’ Arnhem (NL) 2001, dove Fusi inizia un percorso espressivo che unisce l’arte visiva al mezzo radiofonico definito ‘Radioarte’. Progetta, per l’associazione Culturale Zerynthia, la piattaforma ‘Radioartemobile’ vincitrice del premio ‘culture 2000’ della Comunità Europea, Roma 2002. Realizza poi ‘RadioarteJump’, piattaforma di mostre e seminari sull’uso dell’etere come spazio espositivo, per la celebrazione del 50° anno della European Cultural Foundation, Centraal Museum, Utrecht (NL) 2004.
Alla Certosa di Padula partecipa alla mostra ‘Le opere e i giorni’, Salerno 2004.
Dal 2005 si dedica a un’ulteriore approfondimento personale e professionale anche con viaggi in est Africa ed est Europa.
La sua opera viene inclusa nella mostra retrospettiva sull'arte europea del secondo dopoguerra ‘Something else!!!’, Museo Man, Nuoro 2009.
Nel 2010 inizia una nuova stagione operativa improntata al rinnovamento del linguaggio della scultura. Coofonda a Siena l’etichetta ‘inner room’ specializzata nell’approfondimento del senso e dell’espressione artistica e sulla diffusione di mostre d'arte contemporanea negli spazi aziendali.
Collezioni private e pubbliche hanno scelto di conservare sue opere, tra cui, Smak Museum Ghent (B); Watari-Um, Tokyo, (J); Troubleyn Space, Antwerp (B); Parco delle sculture, Bari; Pinacoteca Nazionale, Siena. Scolpisce nel 2011 per la Città di Siena il monumento al 150° dell’Unità d’Italia. Espone con regolarità in gallerie commerciali del circuito contemporaneo.
www.federicofusi.com

SAVERIO MERCATI
Saverio Mercati nato nel 1961 a Sansepolcro (ar), ha studiato pedagogia e psicologia infantile ed è diplomato all’istituto G Severini di Cortona (ar)
Nel 1985. a Roma inizia a frequentare lo spazio ex pastificio “cerere”, una struttura industriale dismessa e trasformata in studi di artisti, si lega in quel periodo ad una amicizia collaborativa con molti di coloro che formarono quella corrente artistica che successivamente fu definita “ la nuova scuola romana”
Nel 1990 tiene la prima personale ad Arezzo alla galleria Margiacchi, seguiranno sempre nella stessa galleria mostre collettive e fiere nazionali ed internazionali.
Appassionato studioso di storia dell’arte contemporanea, alterna la pratica di artista visivo a quella di scrittore di saggi e racconti. I temi della narrazione sono spesso inerenti argomentazioni artistiche, e le storie si articolano con l’io narrante dell’autore che recita un ruolo irriverente ed allucinato, descrivendo la realtà in maniera ironica ma anche commovente e spietata.
Intorno alla metà degli anni novanta, organizza autonomamente dei workshop per artisti e non. Sono degli incontri dove si svelano tecniche artistiche segrete, oppure si stampano delle matrici in linoleum anonime e casualmente ritrovate ricostruendo la vita di un pittore immaginario. Oppure come nel “progetto rottamazione” si istiga la distruzione consapevole e ragionata delle opere d’arte, proprie o altrui.
Nel 2008 a Roma espone nella galleria – Studiolegale- “dei semi ed altre storie” una personale con la pubblicazione di un racconto
Nel 2009 sempre a Roma da –Studiolegale- la personale “tutta la verità sui light box”
Nel 2010 a Bari Museo nuova era, personale “ la realtà apparente” a cura di Maria Vinella. Attualmente collabora con la galleria Studiolegale di Napoli e la galleria Die Mauer di Prato.

FABRIZIO MODESTI
Fabrizio Modesti nasce ad Arezzo il 9 Febbraio del 1966.
Dopo le scuole superiori si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Urbino frequentandola per un anno durante il quale, tramite Andrea Nelli, allora docente di pittura, conosce Marsilio Margiacchi.
Alla galleria Margiacchi inaugura la sua prima mostra personale nell'Aprile del 1997.
La stessa galleria, nell'Aprile del 2002, ospita la seconda mostra personale dal titolo " Primavera".
Durante Arte Fiera di bologna del 2003 Modesti espone per la prima volta con la galleria Studio Legale ed è invitato da Antonio Rossi a progettare una personale che si terrà a Caserta nel Dicernbre dello stesso anno.
Le altre due mostre personali sono del 2006, presso la Fondazione Mudima a Milano e del 2008 presso la galleria Nicola Furini di Arezzo.
Dal 1997 al 2009 Modesti progetta e realizza opere per collezionisti ed espone lavori in fiere d'arte contemporanea e collettive organizzate dai galleristi con cui collabora ma non è invitato da critici e curatori a nessun evento o mostra importante.
Dal 2007 vive felice, in compagnia di animali (domestici e non) vegetali e minerali, in una casa circondata da foreste in Casentino, curando orto, frutteto, bosco e giardino, creando così e non solo la sua arte; alla domanda:" Che lavoro fai?" non sa rispondere.

MARCO NERI
(Forlì,1968)
Diplomato all'Istituto d'Arte di Forlì e all'Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1992, inizia ad esporre alla fine degli anni '80. Fin dagli esordi l'atteggiamento dell'artista è marcatamente improntato al recupero della pittura.
Nel 1987, superate le selezioni mentre ancora frequenta l'Istituto d'Arte, debutta tra i giovani artisti italiani (tra cui M.Cattelan e G.Toderi) di "Indagine '87"(*) a Palazzo Re Enzo, Bologna. Invitato e premiato l'anno seguente al "Premio Michetti"(*) nell'edizione curata da M.Calvesi e C.Spadoni al Museo F:P.Michetti di Francavilla (Chieti, 1988), partecipa successivamente a numerose esposizioni in Italia e all'estero, tra le quali "Intercity Uno" (*) alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia su invito di C. Spadoni (1990), "Cambio di guardia"(*) a cura di E.Cannaviello allo Studio d'Arte Cannaviello di Milano (1995), "Martiri e Santi"(*) a cura di F.Sargentini alla Galleria L'Attico di Roma (1996) e "Pittura"(*) a cura di F.Paludetto al Castello di Rivara di Torino (1997); seguono "Figuration"(*) a cura di P.Weiermeier e A.Hapkemeyer al Rupertinum Museum di Salisburgo e al Museion di Bolzano (1999/2000), "Futurama"(*) a cura di B.Corà, M.Meneguzzo e R.Gavarro al Centro per l'Arte Contemporanea L.Pecci di Prato (2000) e "Premio Michetti - Differenti prospettive in Pittura"(*) a cura di G.Romano di nuovo al Museo F.P.Michetti di Francavilla (2000).
Nel 2001 tiene una personale (con A.Salvino) allo "Spazio Aperto"(*)
della Galleria d'Arte Moderna di Bologna e nello stesso anno, su invito di Harald Szeemann, partecipa alla 49° Edizione della Biennale di Venezia "Platea dell'Umanità"(*).
Dal 2001 unisce all'attività artistica quella di docente di Pittura all'Accademia di Belle Arti di Ravenna e da quest'anno di Cromatologia e Tecniche e Tecnologie della Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Foggia. Vive e lavora a Torriana (Rimini), Italia.
Tra le principali mostre personali si ricordano:
"Rinverdire il classico"(*) e "Sostenere lo sguardo"(*) alla Galleria Fabjbasaglia di Rimini (rispettivamente nel 1995 e 1998); "Skyline"(*) alla Galleria Haus-Schneider di Karlsruhe (1998); "Windows 99" alla Galleria dell'Immagine dei Musei Comunali di Rimini (1999); "Come into my room" alla Galleria Hilger/Artlab di Vienna (2000); "Io spazio" alla Galleria Alberto Peola di Torino (2002); "Malerei"(*) al DiözesanMuseum di Monaco di Baviera (2002); "Mirabilandia + Biblioteca Persiana"(*) al Museo dell'Arredo Contemporaneo di Russi, Ravenna (2003); "Nessun Dogma"(*) alla Galleria Emilio Mazzoli di Modena (2004); "Mars Black" alla Lucas Schoormans Gallery di New York (2006); "Omissis"(*) al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (2006); "Homelife"(*) alla Galleria Fabjbasaglia di Rimini (2008); "Underworld" alla Galleria Alfonso Artiaco di Napoli (2010); "Giardini" alla Galleria Pack di Milano (2011); "Passante incrociato"(*) al Centro Arti Visive della Fondazione Pescheria di Pesaro (2012).

LUCA PANCRAZZI
Luca Pancrazzi nasce a Figline Valdarno (Arezzo) nel 1961.
Negli anni Ottanta, dopo gli studi liceali e accademici a Firenze si trova negli Stati Uniti, dove lavora come assistente di Sol Lewitt. Nello stesso periodo lavora a Roma per Alighiero Boetti.
Dagli anni Novanta è autore di una ricerca basata sull’analisi del medium artistico, sulle sue ramificazioni, sulle possibilità creative dell’errore e dell’uso composito di tecniche e materiali. Lo spazio metropolitano e il paesaggio, nella loro continuità con lo sguardo antropico che li definisce, sono i temi trattati con più assiduità. Si esprime attraverso la pittura, il disegno, la fotografia, il cinema, l’installazione ambientale, la scultura, azioni in condivisione con altri artisti e progetti editoriali. Tra i progetti di collaborazione che lo vedono tra i fondatori ricordiamo: Importé d’Italie (1982), ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ (1993), DeAbc (2000) e, dal 2010, Madeinfilandia. Dal 1996 viene invitato a partecipare ad una serie di esposizioni internazionali tra cui la Biennale di Venezia (1997), la Triennale di New Dehli (1997), Biennal of Cetinje (1997), Triennale di Vilnius (2000), Whitney Museum of American Art at Champion (1998), Biennal of Valencia (2001), Moscow Biennal of Contemporary Art (2007), Quadriennale di Roma (2008). Alcune tra i numerosi spazi pubblici che hanno presentato il suo lavoro: P.S.1 Contemporary Art Center (1999), Galleria Civica di Modena (1999), Museo Marino Marini (2000), Palazzo delle Papesse (2001), Museo Revoltella (2001), Galerie Lenbachhaus und Kunstbau (2001), GAMEC (2001), Museo Cantonale d’Arte di Lugano (2002), Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (2002), Zentrum Fur Kunst und Medientechnologie (2003), PAC (2004), MAN (2004), MART Trento e Rovereto (2005), MAMbo (2006), Macro (2007), Vietnam National Museum of Fine Arts (2007), Fondazione Pomodoro (2010), Museo per Bambini di Siena (2010). Vive e lavora tra la Filandia e Milano.

Luca Pancrazzi, Carborundum, 2006.

ANDREA SANTARLASCI
Andrea Santarlasci, nato a Pisa nel 1964 dove vive e lavora.
Diplomato presso il Liceo Artistico Statale di Lucca, ha frequentato l’Accademia di Belle di Venezia e Carrara.
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 Santarlasci ha elaborato un sistema dove convivono e si intrecciano molteplici tecniche ( disegno, opere tridimensionali di scultura e installative, fotografia, e interventi che sviluppano le interazioni tra ambiente, luce, colore e suono ). Fin dagli esordi affronta temi e motivi che attraversano tutti i momenti della sua ricerca: le relazioni e le opposizioni tra naturale e artificiale, tra spazio privato e ambiente esterno, tra visione e rappresentazione, fino ai meccanismi visivi dello sdoppiamento e della riflessone, in un costante equilibrio tra emozionalità e concettualità. Un momento prioritario del suo percorso sta in un’approfondita riflessione sul concetto di luogo e di spazio pubblico, evidenziato soprattutto attraverso e intorno alla relazione tra l’uomo e il suo ambiente, anche nei suoi aspetti sottilmente perturbanti.
Dei primi anni ’90 si ricorda la presenza alla mostra Splendente, 1992, Castello di Volpaia, Radda in Chianti, Siena, a cura di Luciano Pistoi, e la mostra personale all’interno della rassegna internazionale Sosta Vietata, 1994, a cura di Antonella Soldaini, al Centro per l’Arte Contemporanea, Luigi Pecci di Prato. Andrea Santarlasci ha realizzato nel tempo installazioni in ambienti di archeologia industriale, luoghi storici e spazi pubblici, fuori dai contesti convenzionali e tradizionalmente deputati alle esposizioni d’arte, spesso inseriti nel vivo tessuto urbano, o in contesti naturali. Tra gli eventi più recenti sono da segnalare la partecipazione a esposizioni internazionali come Bring Your Own, MAN, Museo d'Arte, Nuoro, a cura di Saretto Cincinelli e Alberto Mugnaini, 2005; L'evento immobile (incantamenti) il MAN all'Isola delle Storie, Gavoi, Nuoro, a cura di Saretto Cincinelli e Cristiana Collu, 2008; La sostenibile leggerezza dell’essere. La metafora dello spazio 2, a cura di Andrea Bruciati, Davide Di Maggio, Lorand Hegyi Arsenale Novissimo, Tese di San Cristoforo, nell'ambito della XII Biennale Internazionale dell’Architettura, Venezia, 2010; Alfabeta2 è un’altra cosa… Riflessi dell’arte italiana a cura di Davide Di Maggio, Casinò - Ca' Vendramin Calergi, nell'ambito della 54° Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia; Artenatura, Antico Palazzo della Pretura, Castell'Arquato (PC) a cura di Gianluca Ranzi, 2012; le mostre personali : Tutto un giorno, 2001, Ex Lanificio Michelagnoli e casa Fornello, Prato, a cura di Stefano Chiodi; Stranieri nella notte, 2001, Galleria La Nuova Pesa, Roma, a cura di Maria Rosa Sossai; Un po’ di finito infinito, 2007, nello spazio storico del Chiostro di Villa Vogel, Firenze, a cura di Lara Vinca Masini; Fughe senza centro, 2012, alla Fondazione Mudima di Milano; Atopie del luogo, 2013, al Centro Espositivo SMS di Pisa e cura di Saretto Cincinelli e Ilaria Mariotti e l’installazione La luce che resta, 2013, nella Torre Campanaria del complesso architettonico San Michele degli Scalzi di Pisa. Sul limite di un’altra soglia, 2014, Liceo Artistico Gentileschi, Carrara (nell’ambito della rassegna Marbe Weeks ) a cura di Marco Senaldi.

GIANLUCA SGHERRI
Diplomato in Pittura all’Accademia di belle Arti di Firenze. Ha iniziato ad esporre nei primi anni novanta alla Galleria Marsilio Margiacchi ad Arezzo e allo Studio d’Arte Cannaviello di Milano. Ha partecipato a importanti mostre collettive in Italia e all’estero, da ricordare: XII quadriennale nazionale d’Arte Palazzo delle esposizioni Roma, Ultimi quarant’anni Pittura Iconica Galleria d’arte moderna , Bologna, Arte Italiana Pittura 1968-2007 Palazzo Reale Milano, Ottovolante Gam Bergamo, Immagini Italiane al Medienmeile am Hafe, Dusseldorf. Sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche e private. Attualmente vive e lavora a S.Croce sull’Arno.