Pop Up! 2015 – Paradiso

Informazioni Evento

Luogo
STAZIONE FERROVIARIA
Piazzale XX Settembre 19, Fabriano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
29/05/2015

ore 17-20

Contatti
Sito web: http://www.popupfestival.it
Artisti
Nicola Alessandrini, Allegra Corbo, Zosen, Luca Blast Forlani, Eron, Giò Pistone, Lucamaleonte, Tellas, 2501, Basik, Zio Ziegler, Veks Van Hillik
Generi
arte contemporanea, performance - happening, serata - evento, urban art
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Istallazioni di arte urbana, mostre, workshop, degustazioni ed happening, in un itinerario che si muove tra la Cava di Arcevia, le Stazioni Ferroviarie di Fabriano, Genga, Serra San Quirico, Castelbellino (sulla tratta Roma–Ancona), la Fornace di Moie, le aziende del Biologico e le cantine vinicole.

Comunicato stampa

Arte contemporanea nello spazio urbano
Festival di avanguardia internazionale

2015, PARADISO
29, 30, 31 maggio e 1 giugno 2015
Colli Esini Frasassi, Marche, Italia

Fabriano, Arcevia, Serra S.Quirico, Castelplanio, Castelbellino, Moie

a cura di MAC Manifestazioni Artistiche Contemporanee

Il festival d'avanguardia internazionale Pop Up! Arte Contemporanea nello Spazio Urbano invita artisti di tutto il mondo a realizzare opere d’arte contemporanea su architetture e luoghi non convenzionalmente destinati alle arti, creando visioni inaspettate, bellezza e potenza evocativa. Nei Colli Esini Frasassi, Pop Up! racconta il Paradiso che esiste sotto ai nostri occhi, le meraviglie della Terra, piante bellissime, animali, storia, uomini, cielo, ma anche quel paradiso che sta per essere dimenticato e perduto. Pop Up! si presenta dal 29 maggio al 1° giugno 2015 con quattro giorni di eventi, istallazioni di arte urbana, mostre, workshop, degustazioni ed happening, in un itinerario che si muove tra la Cava di Arcevia, le Stazioni Ferroviarie di Fabriano, Serra San Quirico, Castelplanio, Castelbellino (sulla tratta Roma–Ancona), la Fornace di Moie, le aziende del Biologico e le cantine dei produttori del vino Verdicchio.

www.popupfestival.it www.colliesini.it
Artisti

ZIO ZIEGLER, 3TTMAN, AGOSTINO IACURCI, ZOSEN, 2501, BASIK,
LUCAMALEONTE, VEKS VAN HILLIK, NICOLA ALESSANDRINI, GIO PISTONE

*ZIO ZIEGLER (USA)*

Enfant prodige della street art californiana, Zio Ziegler non ha studiato arte ma filosofia. Classe 1988 dalla California del silicio high-tech, per lui condividere idee, progetti e chiacchierate su web e social è naturale come respirare. Le sue opere, mashup tra graffiti, fumetto, cultura pop e miti classici, arte tribale e street style, sono le preferite dai miliardari della Silicon Valley. La sua arte è a 360 gradi: totemica, viscerale e istintiva, figurativa e astratta. Tutte queste sue particolarità delineano uno stile in grado di esprimersi sia in murales che nei quadri. E' un lettore vorace, sempre a caccia di pagine cariche di sofferenza che fa fatica a scrollarsi di dosso. I racconti degli autori classici sono il suo tramite tra l'arte e la fatica della performance che si attua mentre viene realizzata. I grandi lavori, nati da questo sforzo fisico, raffiguranti figure zoomorfe ricordano un'arte tribale e primitiva amata da dadaisti e cubisti, ma rivisitata su dimensioni colossali. Dipinge spesso in bianco e nero a bomboletta spray e riempie le sue figure dai contorni marcati con pattern fittissimi. Inizia con gesti e tratti. Vuole vivacità e bellezza. Cerca qualcosa che guardi al passato, che si costruisca su esso, instaurando con il pubblico dialogo e onestà. La noia non gli appartiene, oltrepassa i confini tra cervello e medium pittorico per irrompere in un'anomalia visiva che dal sogno è pronta ad essere risolta. L'impeto "wild west" è la tendenza naturale di Zio Ziegler. Per questo l'artista statunitense ritiene la collaborazione elemento fondamentale nel processo artistico, sia per svilupparsi sia per sostenersi. Ha collaborato con aziende leader come Pottery Barn, Stance Pottery Barn, Stance Socks, Vans, Cinelli Bicycles, and Urban Outfitters e ha dipinto dei murales nelle aule sacre di Medium, Digital Garage, Sherpa Foundry, Facebook, GoPro, Uber and Lyft. Il suo lavoro è apparso su importanti testate internazionali.

*3TTMAN (Francia)*

Louis Lambert, classe 1978, meglio conosciuto come 3TTMAN, che si pronuncia come l'uomo con tre teste (3 têtes man), è un artista francese di nascita, ma spagnolo di adozione. All'età di 12 anni si trasferisce a Madrid, ma non si ferma: la sua vita diventa un continuo viaggio alla scoperta di forti tradizioni che presto entrano a far parte del suo immaginario. Assimila le forme popolari più inconsuete e le traduce in immagini per poter raccontare un'attualità, quella del suo tempo, attraverso una prospettiva simbolica. L'indagine di 3TTMAN indagine mira all'esperienza diretta con le culture ma parte anche dallo studio dei materiali più disparati come il cemento, la ceramica orientale. Il suo stile, una compenetrazione di diverse tecniche artistiche e scultoree, lo classifica in un terreno intermedio tra belle arti, arti applicate e artigianato. Sulla strada, invece, si libera di ogni etichetta. Non gli interessa essere classificato in nessuna arte visiva in particolare. Ciò che conta è il contatto diretto con il pubblico, il dialogo che riesce ad instaurare, facendo a meno di qualsiasi filtro. Figure surreali che vanno a inserirsi all'interno dello spazio, cambiandone completamente l'aspetto finale, dove il colore rappresenta uno degli aspetti più importanti. Nessun tono è casuale ma segue uno schema visivo preciso. Chi si imbatte nei suoi lavori non resta indifferente alla grande varietà cromatica utilizzata, il cui risultato è un racconto di esperienze, un intreccio di immagini che convertono il quotidiano in arte. 3TTMAN, tra le tante collaborazioni, ha lavorato con la Tate Modern per lo Street Walking Tour 2008, per The Country (ARC 2012), alla creazione di un muro a mosaico di 30 metri con l'ambasciata spagnola ad Hanoi (2010), con l'Ambasciata Francese in Almeria e con Greenpeace.

*AGOSTINO IACURCI (Italia)*

Agostino Iacurci, nato a Foggia nel 1986, vive e lavora a Roma dove ha studiato Illustrazione e Animazione Multimediale. La sua attività spazia dall'illustrazione editoriale ai murales, dall'incisione alla scenografia. Come illustratore collabora con realtà nazionali ed internazionali, case editrici, agenzie pubblicitarie, aziende, riviste e studi di animazione. I suoi lavori, di dimensioni colossali uniscono grafica, geometria e colore. La sua tecnica, essenziale e pulita, rende i suoi "giganti buoni" allegri e per nulla invasivi. L'occhio umano, notoriamente attratto dalle forme regolari, è catturato dalle geometrie giocose dei suoi lavori, dalle curve perfette e da quei toni accesi e in contrasto, che permettono di evadere per un istante la realtà circostante e quotidiana. Come illustratore collabora con realtà nazionali e internazionali, case editrici, agenzie pubblicitarie, aziende, riviste e studi di animazione. Agostino confessa di amare l'idea dell'artista come artefice, in possesso di conoscenze che gli permettono di affrontare con lucidità e onestà una vasta gamma di problemi. Dal 2008 l'artista dipinge storie sulla pelle degli edifici e in spazi urbani: ha realizzato interventi per Living Walls ad Atlanta, Bien Urbain Festival a Besançon in Francia, per Outdoor Urban Art Festival 2011 a Roma, alla Saba School insieme agli studenti in Algeria, all'interno del cortile dell'area di massima sicurezza del carcere di Rebibbia a Roma in collaborazione con i detenuti, alla 55° Biennale di Venezia per il progetto B2B, sulla facciata vetrata del Fubon Art Center di Taipei, su Le M.U.R di Oberkampf e su la Tour 13 a Parigi. I suoi lavori sono stati presentati in diverse mostre e festival in Europa ma anche in Giappone, Korea, Russia e Stati Uniti.

*ZOSEN (Argentina)*

Nato a Buenos Aires, a undici anni Zosen inizia a fare graffiti. è il periodo dello skate, dei pantaloni scesi e delle bomboletta a spray. è il periodo delle Crew e di teenager che girano come bande armate di colore per le periferie. A 12 anni si trasferisce a Barcellona, terra d'origine di sua madre. E' qui che inizia a essere bombardato da immagini di artisti e se ne innamora al punto di diventare un nomade del graffito. Internet non c'è, e l'unico modo di cibarsi delle opere degli altri è raggiungerle fisicamente. Da allora sono passati un po' di anni e in nel frattempo Zosen è diventato uno dei più noti artisti a livello mondiale. Le sue opere sono state esposte in diverse gallerie del mondo e i suoi lavori di street art si possono trovare un po' dappertutto. Il lavoro di Zosen è colorato e ottimista, e riflette strettamente la vita privata dell'artista che lui stesso definisce "buena onda". Le sue influenze derivano dalla cosiddetta "skate culture", dal Punk e dai movimenti del DIY con le quali comincia a sperimentare stili differenti in cui combina la classica "scuola" dei graffiti con degli strani personaggi. L'impronta naif e pop diventa selvaggia nelle esplosioni da writer, con richiami narrativi alla Keith Haring. La sua opera rappresenta una combinazione di simboli, totem, palme, alberi, frutta, verdura come espressione dell'equilibrio tra gli esseri umani e il pianeta, tra il marrone della terra da dove arriva il cibo e l'azzurro del cielo. Oggi Zosen continua a lavorare sui muri delle strade, realizza illustrazioni, si occupa di fashion design, installazioni e performance. Tiene workshop sui graffiti ed è il co-fondatore del marchio di abbigliamento "Animal Bandido" creato insieme alla designer Claudia Font.

*2501 (Italia)*

Jacopo Ceccarelli è nato nel 1981 e ha iniziato come altri ragazzi di Milano dipingendo graffiti sui treni e sui muri firmandosi Never. A vent'anni si trasferisce in Brasile e questo segna una svolta decisiva nella sua carriera. Durante la sua permanenza a San Paolo, entra in contatto con gli artisti del luogo e inizia l'evoluzione che lo porterà ad abbandonare gli spray e diventare 2501. Protagonista degli anni fondamentali del movimento Urban Art in Italia, ha lavorato sul gesto, sulla casualità, sulla manualità, adattandosi ai propri errori e capendo come sfruttarli a proprio vantaggio. Ha unito l'astratto al figurativo senza farsi vincolare troppo dalle regole e dalle etichette imposte dal mercato, producendo opere che parlano del gesto pittorico a livello grafico e a livello cromatico. Interpreta l'ambiente circostante e lo trasforma senza limiti stilistici, se ne nutre e lo ripropone sotto diverse chiavi di lettura. L'identità dei suoi lavori è da sempre sospesa tra una visione mistica, onirica associata a una emotiva e, di conseguenza, istintiva. Il bianco e il nero si inseguono e rincorrono per tracciare percorsi e figure. La sperimentazione di 2501 comprende anche installazioni, ceramiche e video. La sua esperienza in quest'ultimo settore lo ha portato a ragionare per inquadrature fino a completare le opere in strada con il concept di Nomadic Experiment. Ha partecipato a varie esposizioni sulla street art europea tra cui The Urban Edge show (Milan), Urban Affair (Berlin). Tra le pubblicazioni: Street Logo ( by Tristan Manco) edito da Thems and Hudson, Art of rebellion 3. Nel 2009 vince The Metropolis Art Price di New York con il video Mask.

*BASIK (Italia)*

Nel 1977 quando la disco music e il punk imperversavano, Basik si affaccia al mondo, in una calda giornata estiva. Da piccolo non fa altro che disegnare, a volte gioca anche a calcio, più che altro perché tutti i bambini della sua età lo fanno. A 12 anni vede per la prima volta un graffito e nel giro di poche ore decide che farà il writer. Si esercita ore e ore, per diversi anni, a sviluppare il suo linguaggio. Passa le notti fuori casa a cercare muri e a volte si becca grossi malanni. Ma non demorde e viene nominato come uno dei tre writer più influenti in Italia. Negli anni Novanta cambia le carte in tavola, diventa Basik e dal writing passa al figurativo. La sua ricerca lo ha portato a studiare soprattutto le mani. Forme piene in bianco e nero rigoroso, con inserti in oro. I tratti semplici lasciano trasparire il suo background di grafico, e definiscono la postura mobile ed
espressiva del gesticolare, attitudine tipica dei popoli mediterranei. L'approccio più materico, ricco di cromie colanti e libere, lo riserva per le sue produzioni di ritratti ispirati alla Secessione Viennese. Ha composto un ciclo di opere ispirate al mondo dello skateboard e alle grafiche storiche di questa cultura underground. Nelle sue installazioni, ama intervenire su oggetti recuperati e usurati, per costruire una relazione più intensa con il supporto dipinto. Continua a dipingere in strada e in luoghi abbandonati, senza curarsi di essere considerato uno street artist, perché non gli importa delle definizioni. Attualmente vive e lavora a Rimini.

*LUCAMALEONTE (Italia)*

Lucamaleonte è nato a Roma nel 1983, dove attualmente vive e lavora. Si è laureato all'Istituto Centrale per il Restauro, una formazione molto rigida, legata alla conservazione e al ripristino del passato per trasmetterlo intatto nel futuro. Dall'ICR, superando il rigore accademico, è passato alla strada dove è attivo dal 2001, quando iniziano a comparire i suoi primi stencil in giro per Roma, esperimenti che gli permettono nel giro di pochi anni di sviluppare uno stile molto personale, ottenendo mascherature elaborate a più livelli e realizzando immagini con una resa fotorealistica. Negli ultimi due anni il disegno a mano libera lo ha rapito e difficilmente lo restituirà alla tecnica del taglio e delle maschere. Lo sguardo all'indietro ha permesso all'artista romano Lucamaleonte di sviluppare un linguaggio attuale senza tralasciare il "peso della storia dell'arte". Le sensazioni che contano nelle sue opere non sono quelle forti, ma quelle sottili come l'inquietudine, la tranquillità, la distensione perché le sensazioni più deboli sono quelle più struggenti, la colonna sonora di sempre. Un percorso inusuale che spiega il nome che ha scelto. Come il camaleonte, infatti, ha la capacità di adattarsi all'ambiente in cui lavora e nello stesso tempo di sparire dietro di esso, senza essere invasivo. Il simbolo che usa spesso per siglare i suoi disegni, è un segno che lo rappresenta: un icosaedro. Regolare, ma dalle molteplici sfaccettature. Lucamaleonte ha partecipato ad oltre cinquanta mostre dal 2004 ad oggi, da Milano a Melbourne e Adelaide, passando per Berlino, Parigi, e New York: dal Cans Festival a Londra allo street art group show Scala Mercalli all'Auditorium di Roma, all'esposizione itinerante Twenty Street Artists commissioned by Green Day negli States. Con il collettivo francese Stencil History X ha esposto nelle principali capitali europee. Insieme a Sten e Lex ha ideato e curato le tre edizioni del festival International Poster Art a Roma. Nel 2010 e nel 2011 con gli Orticanoodles ha tenuto workshop al MART di Trento e Rovereto. Con l'ambasciata ItaloBrasiliana ha realizzato il progettoMural Italia-Brasil (2012). La Casa dell'Architettura di Roma gli ha dedicato una mostra nel Marzo del 2012, ha esposto al festival Urban Superstar Show 2013 nella Galleria Provinciale di Cosenza e realizzato murales per il MAAM e per il MURo, Museo di Urban Art di Roma. Una sua grande opera raffigurante un lupo è stata acquisita ed è esposta al Parco Nazionale della Sila.

*VEKS VAN HILLIK (Francia)*

L'opera di Van Hillik, che si pone nel variegato e già consolidato panorama pop surrealista, contiene differenti elementi stilistici nei quali anche la cultura alternativa trova una coesione nell'intera composizione narrativa. Veks Van Hillik nasce nel 1988, in un piccolo villaggio nel sud-ovest della Francia. Il disegno lo ha sempre appassionato, influenzato dai fratelli maggiori. Inizia come autodidatta ispirandosi alle forme del mondo animale e vegetale, che saranno poi le fonti privilegiate delle sue opere più mature. Veks dipinge anfibi e animali acquatici trasformandoli in creature surreali e misteriose, chimere anatomicamente rigorose. Sensibile all'underground e agli universi popolari come il manga, i cartoni animati, il cinema, i videogiochi, la fantascienza e il fantasy, passa con disinvoltura dalle tele minuziose ai tattoo, fino ai murales. Quando dipinge su una parete vuole portare un soggetto improbabile in un ambiente molto tangibile e reale. Pesci che galleggiano su parete, rane volanti fanno la loro comparsa come in un sogno lucido e ironico. Artista attivo sia in studio che nella street art e nella tattoo art, i suoi lavori sono affini a movimenti come il Lowbrow o il Popsurrealism, ma rivelati in una chiave intima, come una finestra aperta sulle paure, i desideri, il subconscio, o si riferiscono molto spesso alla sua infanzia in maniera più ampia.

*NICOLA ALESSANDRINI(Italia)*

Nicola Alessandrini è nato il 31 dicembre del 1977 a Macerata. Ha frequentato la scuola materna di via Panfilo, di fianco al mattatoio comunale: nei ricordi, le ricreazioni in giardino fra risa di bambini e pianti di animali. Le scuole elementari le ha fatte al De Amicis, il gruppo dei maschi non lo voleva perché non giocava a calcio e quello delle femmine perché era maschio. Durante le medie, al Verdi, leggeva Buzzati per "antologia" e disegnava carcerati per "educazione artistica". Al liceo Leopardi andava senza libri e senza compiti, solo per vedere la ragazza di cui era di volta in volta innamorato. Poi durante l'Accademia di Belle Arti è diventato padre; ha fatto varie mostre e cose belle, nella testa sempre e comunque pianti di bambini e risa di animali. La turbolenta cosmologia di immagini, descritta da Nicola Alessandrini, racconta il tragico processo di penetrazione e colonizzazione dell'inconscio nella Realtà. Il lavoro dell'artista trova proprio nel superamento del limite biologico, la possibilità di intervenire direttamente nel processo evolutivo. Individui che consumano se stessi sotto forma di immagini e astrazioni, innesti clinici attraverso cui vengono replicati desideri, senso di identità e ricordi personali, confluiscono in forme radicalmente nuove in grado di rispondere alla complessità e all'intreccio del nostro momento storico. Siamo entità multiformi e complesse, in cui istinto, ragione, colpa, ataviche tare genetiche si mescolano in modo confuso; ma anche esseri incompleti e fallaci, in uno stadio di evoluzione non finito e viziato. Le sue opere, sia in strada che in galleria, sono spesso immagini invadenti, scomode e profondamente destabilizzanti che intrecciano scienza e cultura popolare, folklore e quotidiano. Nicola Alessandrini ha partecipato a mostre collettive come Trekking, Eating, Dreaming (BilBolBul, Bologna), Mon Apetit (Espace Beaurepaire, Paris), Sconfinamenti (Jesi), 20x20 (Studio d'Ars, Milano), Il piacere dissoluto (Art Kitchen - Superground Studio, Milano), Urban super star (Galleria provinciale d'arte, Cosenza), Taetrum et Dulce (Distinction Gallery, Escondido, California, Usa), Artaq (Paris, Francia), Micro-Macro (Istituto di cultura italiana, Berlino, Germania). Tra le mostre personali: Bipersonale con Gio Pistone (Museo dell'altro e dell'altrove di Metropoliz - Maam), Tra bestia e cielo (Fabrica Fluxus, Bari), W(a)nderland (MondoPop Gallery, Roma). Ha partecipato a eventi di Urban Art come Alterazioni festival (Arcidosso, Grosseto), Pink Pop Pig (Maam), Hic sunt Leones, in collaborazione con Gio Pistone (Casa dell'Architettura, Roma), M.U.R.O (Museo di Urban Art di Roma).

*GIO PISTONE (Italia)*

Nata a Roma, ha girato l'Europa fino ai 25 anni assieme alla "Sindrome del Topo" gruppo di propagatori del sogno lucido, costruttori e inventori di strutture giocose con cui ha costruito un Labirinto mutante a Mostar in Bosnia Erzegovina. Poi torna a Roma con l'intento di fermarsi nella sua amata città e di viaggiare di più con la mente. Ci riesce con il collettivo SerpeinSeno, gruppo di disegnatrici comodamente sedute. Lasciato il gruppo, parte per un nuovo capitolo di viaggio finalmente sola. Le figure di fantasia di Gio Pistone, stilizzate e pulite, sono al limite dell'astratto, hanno occhi, mani e gambe ma sembra che siano pronte a perderli e a lasciare presto questa dimensione per esplorarne altre. Sono accese da una luminescenza particolare che sa di memoria o retaggio e continuamente chiedono a chi le osserva di essere alimentate dall'irrazionalità. La continua lotta con l'Io cosciente le restituisce in immagini frantumate dove diverse sub-creature si compenetrano e si sostengono in una simbiosi reciproca. Le cromie di cui sono ricoperte provengono dal mondo naturale e sono accostate in vibrazioni che indicano pericolo, veleno e dolore. I loro musi, parodie di volti umani, non sono sempre così terrificanti ma attraverso il loro fare cattivo, taciturno e indispettito descrivono l'iconografia di un bestiario immaginifico che ci portiamo dentro. Gio Pistone lavora dipingendo su muro, carta, legno, ferro e tutto ciò che di interessante trova per strada. Ha lavorato per pubblicità, giornali e riviste (Drome Magazine, Liberazione, Illustrati - Logos, l'Unità, Corriere della Sera - Io Donna, Accattone, Dopress Books-China, Lucha Libre, STRA, Monsa Publications, Barcellona) e ha partecipato a mostre in Italia e oltre (presso il Museo MADRE di Napoli e l'Auditorium di Roma, Mondopop - Roma, Mostar Abrasevic Mladima - Bosnia Erzegovina, TrueHateArt la Rochelle - Bordeaux, MF Gallery - Genova, MF Gallery - New York, Cell63 - Berlin, Spazio Barnum – Bologna, Studio d'Ars - Milano). Ha partecipato a Festival come Scala Mercalli, Pop-up, Fra-Festival, MURo Museo di Urban Art di Roma, Art in Progress, Crack, Ratatà, VisionePeriferica.

Programma

FABRIANO: Stazione Ferroviaria
venerdì 29 maggio, h 17.00 – 20.00, inaugurazione
spazio attivo tutti i giorni, dal 30 maggio al 1 giugno, dalle 10.00 alle 20.00
3TTMAN, istallazione artistica
live performance, degustazione, bookshop e presentazioni di libri

SERRA S.QUIRICO: Stazione Ferroviaria
spazio attivo tutti i giorni, dal 30 maggio al 1 giugno, dalle 10.00 alle 20.00
NEVER2501 e BASIK, istallazione artistica
live performance, degustazione, workshop

CASTELPLANIO – CUPRAMONTANA: Stazione Ferroviaria
spazio attivo tutti i giorni, dal 30 maggio al 1 giugno, dalle 10.00 alle 20.00
AGOSTINO IACURCI, istallazione artistica
live performance, degustazione, workshop

MONTECAROTTO – CASTELBELLINO: Stazione Ferroviaria
spazio attivo tutti i giorni, dal 30 maggio al 1 giugno, dalle 10.00 alle 20.00
GIO PISTONE e NICOLA ALESSANDRINI, istallazione artistica
live performance, degustazione, bookshop, workshop

ARCEVIA: Cava Mancini
domenica 31 maggio, h 17.00 – 20.00, live performance
spazio attivo tutti i giorni, dal 30 maggio al 1 giugno, dalle 10.00 alle 20.00
ZIO ZIEGLER, istallazione artistica
live performance, degustazione, workshop

PITICCHIO: Azienda Cooperativa La Terra e il Cielo
spazio attivo tutti i giorni, dal 30 maggio al 1 giugno, dalle 10.00 alle 20.00
ZOSEN, Paraiso, istallazione artistica

MONTE SAN VITO: Azienda Agricola Francesca Petrini
spazio attivo tutti i giorni, dal 30 maggio al 1 giugno, dalle 10.00 alle 20.00
LUCAMALEONTE, istallazione artistica

MOIE: Biblioteca La Fornace
spazio attivo tutti i giorni, dal 30 maggio al 1 giugno, dalle 10.00 alle 20.00
INTRUDERS URBAN EXPLORERS, mostra