Pop surrealistic dinner
Cos’è questa “Pop surrealistic dinner”? Lo dice il nome, è una cena “surreale”, perché capace di evocare “suggestioni”.
Comunicato stampa
Cos’è questa “Pop surrealistic dinner”? Lo dice il nome, è una cena “surreale”, perché capace di evocare “suggestioni” .
Come ci riesce? Unendo, in un format inedito di “unconventional fooding" arte, cucina e musica all’interno dello stesso spazio. Le ultime tendenze mondiali dimostrano quanto cucina e arte si incontrino sempre più spesso per creare percorsi sensoriali multipli. This is a Pop Surrealistic Dinner porta a Bologna, capitale culturale e culinaria per antonomasia, un nuovo concept in grado di sintetizzare queste due attitudini cittadine in unico evento.
Periodicamente il ristorante Olivo diventerà galleria per esposizioni di artisti riconosciuti a livello nazionale ed internazionale, abbinando le produzioni in mostra con le creazioni gastronomiche dello chef Marco Postorino. Forme d’arte diverse comunicano attraverso canali distinti, ma vengono decodificate in sincrono dai principali organi sensoriali umani al fine di generare piacevoli sensazioni.
Per il primo appuntamento del 18 aprile al ristorante Olivo è previsto un menù straordinario.
Ai fornelli:
Marco Postorino e Simone Romano.
Il primo è uno chef dall’esperienza consolidata in anni di attività nelle città più esigenti del mondo in fatto di ristorazione. New York, Londra, Milano, Mykonos per citarne alcune. Oggi vive a Bologna dove ha fondato Olivo, ristorante in cui propone con efficacia la sua cucina cosmopolita ma legata ai sapori del territorio. Il secondo è membro del duo Anonymous Art, ma per l’evento si “sveste” dello pseudonimo d’artista per indossare quello da cuoco. Dietro al monicker “Forchetta d’artista” si cela infatti un visual artist con la passione della cucina, uno chef creativo capace di proporre piatti caratterizzati dalla medesima visionarietà e gusto riscontrabili nelle sue tele.
I due chef si scontreranno in singolar tenzone servendosi, e servendo, quattro portate di pesce!
Il piatto principe:
Anonymous art
Il primo vernissage di questa Pop Surrealistic Dinner è una summa degli ultimi progetti del duo “Anonymous art”, ovvero Elena Bertoni e Simone Romano. Alcune delle opere esposte fanno parte della serie “Jesus Crisp”, ironici patchwork che abbinano personaggi Disney in acrilico su breviari di chiesa di inizio ‘900, altre invece sono oli su tela caratterizzati da un pittura di pattern raffigurante elementi antropomorfici su sfondo araldeggiante. La loro ricerca verte verso gli stilemi propri delle architetture esoteriche, folkloristiche e le distorsioni delle leggende e dei racconti popolari tramandati. Anonymous Art hanno esposto i loro lavori nelle gallerie di tutto il mondo fra cui la MF Gallery di New York, la Cell 63 di Berlino, la Biennale Bicem, la Biennale Giovani Artisti di Atene e Mondo Bizzarro di Roma. Hanno inoltre partecipato a diversi concorsi internazionali fra cui il Premio Celeste 2009 e 2011 di Milano.
Il contorno:
Quioki e Indaouta
Le selezioni eclettica dei dj Quioki e Indaouta accompagneranno la cena con insalate di beat dal groove delicato.
Quioki è un dj techno proveniente dalla scena underground di Barcellona.
In Italia non e' raro sentirlo suonare nelle serate organizzate da "La Roboterie". Si e' esibito sia allo Scalo San Donato che al Cassero di Bologna, mentre a Firenze e' spesso ospite del Crisco Club.
Indaouta ho suonato invece per locali come il Silver stud, il Tabasco disco, il Subwoofer, il Ruvido, La Roboterie e il Crisco.
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This is a Pop Surrealistic Dinner è un evento realizzato da ristorante Olivo, AcidNoise ed Ettore Dok
THIS IS A POP SURREALISTIC DINNER si terrà il 18 aprile alle ore 21.00 presso il Ristorante Olivo, P.zza Aldrovandi 21/b Bologna
Per prenotazioni :
Olivo 051 0878872
Ettore Dok 393 3306090
AcidNoise 338 2998408
Info per la stampa
Carlo 3200553111
bio
Anonymous Art
Elena Bertoni [ Pisa, 1977 ] e Simone Romano [ Livorno, 1978 ] dall'anno 2000 lavorano insieme con lo pseudonimo di Anonymous Art. La loro ricerca verte verso gli stilemi propri delle architetture esoteriche, folkloristiche e le distorsioni delle leggende e dei racconti popolari tramandati. Simboli pagani malcelati e animali improbabili affiorano da sfondi fuori dallo spazio e dalla possibilità di catalogazione logistica. Pattern o paesaggi “non classificabili” legano tra loro le figure principali, mostrando di volta in volta, come in un “gabinetto delle meraviglie” quelle che sono le assonanze e le disarmonie proprie del caos onirico.