Plumcake – Questioni di cuore

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA CENTRO STECCATA
Strada Giuseppe Garibaldi 23, Parma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
14/02/2023

ore 17

Artisti
Plumcake
Curatori
Stefano Bianchi
Generi
arte contemporanea, personale
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In occasione del quarantennale del gruppo artistico Plumcake, la Galleria Centro Steccata in collaborazione con il team dell’Associazione Culturale Ponti x l’Arte di Parma hanno realizzato un’inedita e sorprendente esposizione, dove il Cuore è il predominante ed esclusivo simbolo Pop.

Comunicato stampa

Strada Giuseppe Garibaldi 23, 43121 Parma, tel. 0521285118
Orari: tutti i giorni festivi esclusi 10.30-13.00/ 15.30-19.30
mob. 3488971921 – [email protected]
PLUMCAKE
QUESTIONI DI CUORE
a cura di Stefano Bianchi
Parma, dal 14 Febbraio al 30 aprile 2023
Inaugurazione: martedì 14 Febbraio 2023, dalle 17 alle 19:30
In occasione del quarantennale del gruppo artistico Plumcake, la Galleria Centro
Steccata in collaborazione con il team dell’Associazione Culturale Ponti x l’Arte di
Parma hanno realizzato un’inedita e sorprendente esposizione, dove il Cuore è il
predominante ed esclusivo simbolo Pop.
Il cuore contiene, raccoglie, archivia sensibilità e sentimenti, buoni o cattivi che
siano. Si può avere una spina nel cuore, un cuore di tigre, ci si può rodere il cuore,
essere di buon cuore, avere un cuore tenero, provare un tuffo al cuore, essere
senza cuore, stare col cuore in pena. Senonchè, battito su battito, nel 1997 Gianni
Cella, Romolo Pallotta e Claudio Ragni hanno l’ardire di acciuffare un Jumping Heart
(ossia un cuore che saltella) e giusto il giorno di San Valentino lo immortalano sul
quadrante di uno Swatch per ricordare a tutti che c’è anche “un tempo per
l’amore”.
Fanno “bingo” i 3 Eroi della Pittura, come amano definirsi da quando, nel 1983, il
gallerista milanese Luciano Inga Pin li ha svelati al mondo come Plumcake per la
semplice ragione che la loro arte iconografica in vetroresina, strapiena di
fumettistiche varianti anatomiche e zoomorfe, è giocosa, golosa, cromaticamente
glassata, colta e pop al tempo stesso.
“È un esempio di comunicazione paradossale”, tiene a precisare nel 1984
l’ineffabile trio pavese dalle pagine della rivista Frigidaire, tra un fumetto di Andrea
Pazienza e una striscia di Tanino Liberatore. “La situazione è esasperante e acida,
e noi la rappresentiamo in forme di zucchero. Si tratta d’ironia, ironia pura, ma
forse è l’unico modo, il paradosso, di trasmettere verosimilmente i tratti della vita
moderna”.
Una vita dinamica, anzitutto. Tale e quale, se possibile, a quella che Giacomo
Balla e Fortunato Depero avevano auspicato nel Manifesto del 1915, funzionale a
una Ricostruzione Futurista dell’Universo. E infatti, insieme a Gianantonio Abate,
Clara Bonfiglio, Dario Brevi, Andrea Crosa, Marco Lodola, Battista Luraschi, Luciano
Palmieri e Umberto Postal, nel Nuovo Futurismo ci sono anche i Plumcake
impegnati a “shakerare” l’arte contemporanea tra Figurazione e Design. Il che non
può che farci ritornare al “cuore” della faccenda. Anzi: alle Questioni di cuore, dal
momento che questi scintillanti cuori in bassorilievo architettati a metà anni 90 nei
formati Small, Medium e Large, metabolizzano il Kitsch e la Space Age, la tripla X e
la Pop Art, il Fumetto e il Cartoon.
Ci sono cuori che inglobano facce. E tra quelle facce potrebbe esserci
indistintamente Cella, Pallotta o Ragni. Oppure tutti e 3 assieme, zoomorfizzati
magari da elefante, da scimmia, da orsacchiotto. Ci sono cuori che hanno impressa
una mano. E sul palmo della mano occhi e bocca spalancati. Ma se invece fossero 2
capezzoli e 1 ombelico? Ci sono cuori, poi, che inscenano l’atto stesso del
dipingere: la mano impugna con delicatezza il pennello e l’arte, via via, prende
forma. Su uno di quei cuori (spetta a voi scovarlo) c’è però un cavalletto, sullo
sfondo, che sbertuccia il (presunto?) pittore.
C’è invece un singolo cuore, grande grande, che coccola la silhouette di Marilyn
Monroe, icona fra tutte le icone; e cuori che enunciano la cosiddetta Teoria della
Musica parafrasando idealmente il futuristico Intonarumori di Luigi Russolo: uno di
essi è uno spazio bianco latte dove una coppia di teenager stile rockabilly stona un
malaugurato ritornello; in un altro cuore, la mano divina regge un walkie talkie
incaricato di trasmettere la “sua” voce, ma ciò che ne risulta è un’inascoltabile
noise music; in un altro ancora, una sega si mette a suonare una chitarra
sprigionando stridenti note. E c’è, infine, un modo sgangherato di far musica: con il
rumore dei peti. Ma si sa: occhio non vede, cuore non duole. Stefano Bianchi
Giornalista professionista dal 1986, scrittore, critico d’arte e vice presidente
dell’Associazione Culturale Ponti x l’Arte, nel ’79 Stefano Bianchi ha collaborato
come assistente archivista di opere grafiche presso il critico d’arte Guido Ballo.
Dall’84 al ’97 ha svolto le mansioni di redattore a Tutto Musica & Spettacolo
(Mondadori). Studioso d’arte moderna e contemporanea con particolare
riferimento alla Pop Art europea e americana, è il direttore responsabile del web
magazine CoolMag (www.coolmag.it). Ha lavorato tra Milano e Parigi, da 2 anni si è
trasferito a Parma. Ha pubblicato i seguenti libri: Guns N' Roses (Targa Italiana);
Agenda Smemoranda (dal ‘90 al ’93, Baldini & Castoldi); Coloriture: voci, rumori,
musiche nel cinema d'animazione (Edizioni Pendragon); John Cale, L'Accademia in
pericolo (1997, Auditorium Edizioni); Dizionario del Pop-Rock (2000/2002/2006,
Baldini & Castoldi); Un secolo di grande cinema (Ciak, Arnoldo Mondadori); Guida
Brunch Red Cup (2000/2002, Nestlé/Baldini & Castoldi); Storie in Movimento
(2001/ RailEurope); David McEnery – Smile! (2014, gmebooks); Poetic Pizza
(2014, gmebooks); Pasottiade (2015, SP); Edo Bertoglio – New York Polaroids
1976-1989 (2015, Yard Press); For Ever and Ever: I miei 15 anni di David Bowie
1987/2002 (2018, gmebooks); David Mc Enery – Creature (2018, gmebooks).