Pinksummer goes to Palermo – Pictorial goose turn

Informazioni Evento

Luogo
PATANIA 25-27
Via Patania, 25-27, 90133 , Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Orario al pubblico dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 20.00
solo previo appuntamento fino al 24 ottobre. Nelle giornate di giovedì 25 e venerdì 26 ottobre 2018 la mostra potrà essere visitata regolarmente.

Vernissage
24/05/2018
Generi
arte contemporanea

Mostra collettiva

Comunicato stampa

“Palermo, in quel momento attraversava uno dei suoi intermittenti periodi di mondanità, i balli infuriavano. Dopo la venuta dei Piemontesi, dopo il fattaccio di Aspromonte, fugati gli spettri di espropria e di violenze, le duecento persone che componevano ‘il mondo’ non si stancavano d’incontrarsi, sempre gli stessi, per congratularsi di esistere ancora”.
A costo di apparire banali, non ci potevamo lasciare sfuggire l’occasione di iniziare il comunicato stampa che annuncia il tempo pop up di pinksummer a Palermo, che si chiamerà per coerenza Pinksummer goes to Palermo, con una citazione dal Gattopardo, uno dei romanzi che più abbiamo amato, e che sentiamo essere appropriata. Non che ci aspettiamo che i vestiti delle signore arrivino da Napoli e nemmeno un viavai isterico di crestaie, pettinatrici e calzolai, ma piuttosto che questa città definita tentatrice e cosmopolita, che viene sempre da immaginare come capitale della Sicilia, prima ancora che capoluogo di una regione italiana - sogno di approdo di tante anime che dal fondo del mare vorrebbero anch’esse continuare a congratularsi di esistere e incubo immaginario o immaginifico degli europei - dia un’impronta diversamente congrua al nomadismo di Manifesta e magari al dialogo tra arte e società.
D’altra parte il neuro scienziato Rodrigo Quian Quiroga sostiene in Borges e la Memoria che nel cervello abbiamo un gruppo di neuroni contenuti nell’ippocampo, che si trova nel lobo della temporalità, che si attivano soltanto di fronte all’immagine di celebrità o di luoghi particolarmente significativi, come può essere la mappa dell’Italia, e aggiungiamo della Sicilia.
Ci è venuta voglia insomma di intrufolarci a Palermo:
1) per scappare ogni tanto dalla “nostra” Genova, che, al momento, se mai di momenti diversi ne fossero esistiti fuori dal meraviglioso periodo barocco di Rubens, Van Dyck e dei loro seguaci autoctoni, non sta certamente annaffiando i semi della svolta iconica visuale contemporanea dal punto di vista politico-amministrativo.
2) Pinksummer goes to Palermo, accade poi grazie all’amico curatore Paolo Falcone, alla sua consorte Olimpia Cavriani, a Anna Maria e Roberta Falcone che ci hanno concesso, dalla primavera all’autunno, lo spazio, o meglio gli spazi, in Via Patania 25/27. Si tratta di un sodalizio collaborativo, quello tra i Falcone e pinksummer che ormai ha qualche trascorso: il supporto che Paolo Falcone, la sua famiglia, la Fondazione Sambuca, con Marco e Rossella Giammona, hanno dato negli anni agli artisti che rappresentiamo per le produzioni delle opere alla Biennale di Venezia. Amicizia che ha fatto sbocciare fiori speciali, da Galaxies Forming Along Filaments, Like Droplets Along the Strands of a Spider's Web di Tomás Saraceno presentata nel 2009 nella mostra Fare Mondi curata da Daniel Birnbaum; a Mariana Castillo Deball per l’opera El donde estoy va desapareciendo / The where I am is vanishing presentata nella mostra Illuminazioni curata da Beatrice Curiger nel 2011; a Luca Vitone per la scultura olfattiva Per l’Eternità presentata nel Padiglione Italia nella mostra Viceversa, curata nel 2013 da Bartolomeo Pietromarchi; a Michael Beutler per l’opera Shipyard per la mostra Viva Arte Viva curata da Christine Marcel nel 2017.
La piantina dello spazio di Via Patania, un curioso labirinto costituito da 9 piccole stanze, ex magazzini e scagni e l’aria magica di Palermo con il suo strano orologio solare in forma di dodecaedro costruito dal matematico Lorenzo Federici a Villa Giulia, ci hanno arbitrariamente suggerito l’idea di trasformare l’invito della mostra, che avrà come titolo Pictorial Goose Turn in un gioco dell’oca. Di fatto pinksummer goes to Palermo aprirà il 24 maggio, con un’unica mostra che durerà fino a ottobre, un group show con all’interno 4 piccole personali con progetti pensati dagli artisti per quelle apposite piccole stanze. Le personali di Peter Fend dal titolo Costa Verso Costa Koo Jeong A Tengam, Invernomuto Med T-1000 e Sancho Silva (che non ci ha ancora comunicato il titolo, ma ci piacerebbe che fosse XKX, come l’unico misterioso concorrente non casuale del gioco dell’oca degli Stati Uniti in Le testament d’un exentrique di Jules Verne), saranno caselle all’interno di un percorso costruito con opere, molte delle quali mai presentate prima, di Michael Beutler, Mariana Castillo Deball, Plamen Dejanoff, Amy O’Neill, Tobias Putrih, Tomás Saraceno, Bojan Šarčević, Georgina Starr, Luca Trevisani, Cesare Viel, Luca Vitone e Stefania Galegati il cui vicinissimo Caffè Internazionale ( che ormai ha una sua sostanziosa storia in Palermo), rappresenterà una casella dislocata della mostra per la proiezione di Escape Artists di Guy Ben-Ner.
Anche la nostra descrizione verbale della collettiva di galleria comincia a somigliare, per simpatia mimetica, a una sorta di gioco dell’oca, che abbiamo scoperto essere peraltro un gioco di posizione antichissimo, ereditato dall’antico Egitto, ma pare che sia stato inventato a Troia. Si tratta di un percorso dallo spin destrorso, che si dice celi il tragitto iniziatico verso la conoscenza, qualcuno ha scritto che dovrebbe essere la versione popolare dell’opus magnum alchemico che porta l’iniziato dall’oscurità alla luce, alla rinascita. Al centro del nostro gioco dell’oca in forma di invito abbiamo posto il Castagno dei 100 cavalli, uno degli alberi più antichi del mondo, nato in Sicilia tra i 2000 e i 4000 anni fa.
Trattandosi di una mostra collettiva di artisti che lavorano con pinksummer, questo comunicato, in sé, non ha e non deve avere alcun valore esegetico, tanto più che per motivi di spazio e di scelta non siamo neanche avvezze a allestire collettive a Genova. Indipendenza che ci permette di essere, in questo piccolo scritto, assolutamente antiorarie, abbracciando in toto per Pictorial Goose Turn, l’onda retro-causale a tempo negativo. La legge della finalità che arriva dal futuro, piuttosto che quella logica della causalità che arriva dall’onda ritardata del passato. Focalizzando sui potenziali anticipativi che nel bene o nel male le immagini hanno sempre avuto sulla storia che deve ancora accadere. Auspicando assurdamente che le images/pictures potessero avere di nuovo, o di più, un valore propiziatorio simile a quello del rito del serpente cui assistette Aby Warburg tra gli indiani del New Mexico: una sorta di presentazione di strane e complesse soluzioni anticipative mosse da un fine che si trova già nel futuro.
In fondo gli uomini hanno iniziato a rappresentare in forma di magia mimetica, per attivare quelle coincidenze significative con nessi non causali di cui raccontò bene Leibniz e che Jung definì sincronicità. Come se l’arte potesse essere davvero un intreccio di elementi ctoni e di elementi uranici: materialità/causalità e antimateria/finalità, che annichilendosi si trasformassero in un paradigma super-causale per produrre l’energia pulita necessaria al cambiamento verso la complessità, la differenziazione e la vita opposta al livellamento, all’omologazione e alla morte. Il progresso d’altra nasce sempre dalla contro-intuizione e le immages/pictures hanno avuto un ruolo non da poco, più nel bene che nel male, ammesso che esistano come particelle di segno opposto nel mondo. Vorremmo per finire che le opere presentate in questa mostra fossero politiche, come lo sanno essere svariatamente e profondamente gli artisti che rappresentiamo, politici nel senso medesimo di quel paziente di Jung, che in una situazione di crisi sognò uno scarabeo e mentre raccontava a Jung il sogno, uno scarabeo si posò sul vetro della finestra della stanza in cui si trovavano.
Via Patania, 25-27, 90133 Palermo
Orario al pubblico dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 20.00
La mostra chiuderà 06 Ottobre 2018

Pinksummer Palazzo Ducale-Cortile Maggiore Piazza Matteotti 28r 16123 Genova Italy
t/f +39 010 2543762 [email protected]; pinksummer.com

Scarica il comunicato stampa qui

"Palermo at that moment was passing through one of his intermittent periods of social gaiety; there were balls everywhere. After the coming of the Piedmontese, after the Aspromonte affair, now that specters of violence and spoliation had fled, the few hundred people who made up ‘the world’ never tired of meeting each other, always the same ones, to exchange congratulations on still existing."
At the risk of being banal, we could not have missed the occasion to begin the press release that announces pinkusmmer pop-up time in Palermo, called for sake of coherency Pinksummer goes to Palermo, with a citation from " The Leopard", one of the novels we have loved the most, that we feel is suitable here. Obviously, we do not expect the ladys' dresses coming all the way from Naples, nor even the bustle of milliners, hairdresser and shoemakers, rather we wish that this city, defined temptress and cosmopolitan, that we always imagine being the capital of Sicily before realizing it is the county seat of an Italian region - dream landing place of many souls that, from the bottom of the sea, would be eager to exchange congratulations on still existing, and fictional or imaginary nightmare of the Europeans - will give a diversely coherent imprint to Manifesta's nomadism and hopefully to the dialogue between art and society.
On the other hand, in his Borges and The Memory the neuroscientist Rodrigo Quian Quiroga affirms that we have inside the brain a group of neurons held in the hippocampus, located in the temporal lobe, that get active only when facing the images of celebrities or particularly meaningful places, such as the map of Italy to which we add the one of Sicily.
Basically, we felt like sneaking into Palermo:
1) to run away from “our” Genoa sometimes, that, at the moment, if different moments ever existed apart from the wonderful Baroque period of Rubens, Van Dyck and of their local followers, is definitely not watering the seeds of any contemporary iconic turn from the political-administrative point of view.
2) Pinksummer goes to Palermo happens thanks to our friend the curator Paolo Falcone, his consort Olimpia Cavriani, Anna Maria and Roberta Falcone who have granted us the space, or more precisely the spaces, of Via Patania 25/27 from Spring to Autumn. The fellowship between the Falcone and pinksummer is a collaboration that by now has a history: the support given across the years by Paolo Falcone, his family, the Sambuca Foundation, with Marco and Rossella Giammona, to the artists we represent for the production of their artworks for the Venice Biennale. A friendship that let special flowers blossom, such as Galaxies Forming Along Filaments, Like Droplets Along the Strands of to Spider's Web by Tomás Saraceno in 2009 at the exhibition Fare Mondi curated by Daniel Birnbaum; Mariana Castillo Deball's artwork El donde estoy The goes desapareciendo/to where the am is vanishing presented at the exhibition Illuminazioni curated by Beatrice Curiger in 2011; Luca Vitone's olfactive sculpture Per l'Eternità presented at the Padiglione Italia within the exhibition Viceversa curated in 2013 by Bartolomeo Pietromarchi; Michael Beutler's work Shipyard for the exhibition Viva Arte Viva curated by Christine Marcel in 2017.
The blueprint of Via Patania's space, an awkward maze made from 9 little rooms, former storage and offices, and the magic air of Palermo with its weird sundial in form of a dodecahedron built by the mathematician Lorenzo Federici at Villa Giulia, suggested us the idea of arbitrary transform the invitation card for the exhibition called Pictorial Goose Turn into a goose game board. As a matter of fact, pinksummer goes to Palermo will open on May 24th with a single exhibition, that will last until October, a group show hosting 4 little solo shows displaying the projects purposely conceived by the artists for those specific little rooms. The solo show of Peter Fend titled Costa Verso Costa, Koo Jeong A's Tengam, Invernomuto's Med T-1000 and Sancho Silva's one (he did not tell us the title yet, but we would like it to be XKX, like the only mysterious not random contender of the game of the goose of the United States in Le testament d'un exentrique by Jules Verne) will be the spaces of a track composed by the artworks, most of them never showed before, by Michael Beutler, Mariana Castillo Deball, Plamen Dejanoff, Amy O’Neill, Tobias Putrih, Tomás Saraceno, Bojan Šarčević, Georgina Starr, Luca Trevisani, Cesare Viel, Luca Vitone and Stefania Galegati, whose nearest Caffè Internazionale ( that by now has a rich history in Palermo), will represent a displaced space of the exhibition for the projection of Escape Artists by Guy Ben-Ner.
Even our verbal description of the gallery group show starts feeling like some sort of goose game, which by the way we found out being a very old game of position, inherited from ancient Egypt, but most likely invented in Troy. It is a right-handed spin track, that is said disguising the initiatic path towards knowledge, somebody wrote that it is supposed to be the popular version of the alchemic opus magnum, leading the initiate from the darkness to the light, to the rebirth. In the center of our goose game in form of invitation card we set the Chestnut tree of the 100 horses, one of the oldest trees in the world, born in Sicily between 2000 and 4000 years ago.
Being the exhibition a group show of artists working with pinksummer, this press release does not have and shouldn't have any exegetic value in itself, especially since, because of the limited space and our personal choice, we are not used to set up group shows in Genoa. Such a freedom allows us to be totally counter-clockwise in this short text and to embrace in toto the backward-in-time casualty of the retrocausal wave for Pictorial Goose Turn. The law of the finality coming from the future, rather than the logic of causality coming from the delayed wave of the past. Thus we focus on the anticipating potential that images have always had in respect of the upcoming history. Absurdly hoping that images/pictures could have again, or more, a propitiatory value similar to the one of the snake ritual, which Aby Warburg witnessed among New Mexico natives: some sort of presentation of strange and complex anticipative solutions, propelled by a goal existing already there in the future.
After all, humans began using pictures as a form of mimetic magic, in order to activate those meaningful coincidences through some non-random links, that were discussed in depth by Leibniz and called synchronicity by Jung. As if art could really be an interlace of chthonian and uranian elements: matter/chance and antimatter/purpose, that by annihilating themselves would turn into a super-causal paradigm in order to produce the clean energy needed for the change towards the complexity, the differentiation and life against the leveling, the homologation and death. On the other hand, progress was always born from counter-intuition in which images/pictures haven't had a minor role, rather positive than negative, assuming that they exist as particles of opposite sign in the world. Finally, we would want the works presented in this exhibition to be political, as political as the artists that we represent can diversely be, as political as the Jung patient who, in a situation of crisis, dreamt of a scarab and, while he was telling Jung about his dream, a real scarab landed on the window pane of the room where they were sitting.
Via Patania, 25-27, 90133 Palermo
Opening hours from Tuesday to Saturday, 4.00 p.m.- 8.00 p.m.
The exhibition is open until October 6, 2018

Pinksummer Palazzo Ducale-Cortile Maggiore Piazza Matteotti 28r 16123 Genova Italy
t/f +39 010 2543762 [email protected]; pinksummer.com

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