Pietre ignee cadute dal cielo
La mostra presenta una serie di monumenti, di templi, di ossari e di sacrari costruiti in Veneto, in Trentino e nel Friuli Venezia Giulia, a ricordo dei caduti della prima guerra mondiale: tutti costituiscono uno straordinario patrimonio per la storia, la società e la cultura italiane.
Comunicato stampa
Centenario della Grande Guerra. Politiche della memoria, educazione civica o storia?
prolusione di Mario Isnenghi
al ciclo pluriennale di incontri
BELLUM IN TERRIS. Mandare, andare, essere in guerra
organizzato da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari Venezia, Iveser
La mostra presenta una serie di monumenti, di templi, di ossari e di sacrari costruiti in Veneto, in Trentino e nel Friuli Venezia Giulia, a ricordo dei caduti della prima guerra mondiale: tutti costituiscono uno straordinario patrimonio per la storia, la società e la cultura italiane. Veri e propri luoghi della memoria collettiva che hanno segnato l’immaginario degli italiani.
“Pietre ignee cadute dal cielo”: queste parole, pronunciate nel 1921 da Gabriele D’Annunzio, ci offrono l’opportunità per riflettere sulla quantità e la qualità delle opere costruite. Ci danno l’occasione di mostrare i progetti di alcuni architetti coinvolti nei teatri di guerra e nei cantieri di molte città italiane. Questo vale specialmente per il Triveneto ove, accanto ai sacrari che caratterizzano ogni città d’Italia, vi sono i monumenti realizzati sulla linea del fronte creatosi dopo il novembre 1917.
Al centro della mostra sono i progetti redatti da alcuni architetti soprattutto veneti, romani e lombardi: Enrico Agostino Griffini, Paolo Mezzanotte, Eugenio Baroni, Alessandro Limongelli, Guido Cirilli, Giuseppe Mancini, Giuseppe Torres, Ferruccio Chemello, Giannino Castiglioni, Giovanni Greppi, Ghino Venturi. Gran parte dei disegni sono custoditi presso l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia, altri provengono da collezioni private e dagli eredi stessi. Oltre ai disegni, vi sarà un sequenza di fotografie di luoghi deputati alla memoria dei caduti, realizzate da Teresa Cos.
La serie di disegni e di fotografie in mostra ci consente di ricostruire alcuni passaggi fondamentali che accompagnano - dopo il 1918 - il ricordo dei caduti in guerra e la loro materializzazione in pietra. La mostra si struttura intorno a tre nuclei tematici principali che illustrano quando, come, dove, perché e da chi furono costruiti i monumenti della Grande Guerra:
1. La costruzione del rito della memoria (1918-23);
2. La “seconda ondata” monumentale e i templi laici (1923-27);
3. Gli eroi in pietra e marmo (1927-39).
Insieme agli elaborati per alcuni grandi concorsi nazionali – come il Monumento al Fante – vi saranno molte proposte per riflettere attorno al tema della memoria in pietra. Di queste, solo alcune saranno poi realizzate, mentre la maggior parte rimarrà sulla carta: in entrambi i casi si tratta di opere spesso eccezionali dal punto di vista architettonico, scultoreo e paesaggistico. In qualche caso siamo di fronte ad autentici “capolavori emotivi”, ma in tutti i casi possiamo riflettere su di un capitolo fondamentale per la storia nazionale: il 2014, anno del centesimo anniversario dello scoppio della Grande Guerra, diviene così l’occasione per valorizzare un patrimonio spesso misconosciuto, ma comunque determinante per la costruzione di un’identità italiana ed ora (dopo settanta anni di pace) anche europea.
Profilo dei curatori
Massimiliano Savorra, architetto e dottore di ricerca, è professore associato di Storia dell’architettura presso l’Università degli studi del Molise.
Martina Carraro, architetto e dottore di ricerca, è assegnista di ricerca presso l’Università Iuav di Venezia.
Comitato scientifico
Martina Carraro, Università Iuav di Venezia
Riccardo Domenichini, Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti
Serena Maffioletti, Università Iuav di Venezia
Daniele Pisani, Università Iuav di Venezia
Massimiliano Savorra, Università degli studi del Molise
Anna Tonicello, Università Iuav di Venezia
Guido Zucconi, Università Iuav di Venezia/Ateneo Veneto
BELLUM IN TERRIS
MANDARE, ANDARE, ESSERE IN GUERRA
Ciclo pluriennale di incontri a cura di Mario Isnenghi
Per l’avvio delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra, si è pensato di unire alla mostra, evocativa per immagini, anche un ciclo di incontri che rievochi i fatti attraverso le parole. Il ciclo pluriennale di lezioni ideato da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser ha l’intento di fare storia, lontano dalla retorica delle opposte fazioni.
“BELLUM IN TERRIS. Mandare, andare, essere in guerra”, si compone in una serie di 13 lezioni curate dallo storico Mario Isnenghi nell’arco di 4 anni: ha una prolusione mercoledì 12 novembre 2014 nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto e si stende poi per tutto l’arco temporale 2015-2018 ricalcando anno per anno il periodo 1914-1918.
Per ulteriori informazioni www.ateneoveneto.org.
Le iniziative si avvalgono del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra e rientrano nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale.