Philippe Decrauzat – Teatro Anatomico

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA POGGIALI
Via Della Scala 35A, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
17/05/2025

ore 18

Artisti
Philippe Decrauzat
Generi
arte contemporanea, personale

Curata dallo storico dell’arte Matthieu Poirier, la mostra riunisce una selezione di opere, circa 25 in tutto, alcune realizzate espressamente per l’occasione, risalenti a vari periodi della carriera dell’artista svizzero, specificamente incentrate sull’esplorazione del concetto di “tela sagomata.”

Comunicato stampa

Galleria Poggiali è lieta di annunciare la mostra “Philippe Decrauzat: Teatro Anatomico”, la prima mostra dell’artista Philippe Decrauzat (Losanna, 1974) con la Galleria, che sarà inaugurata sabato 17 maggio 2025 alle ore 18. Curata dallo storico dell’arte Matthieu Poirier, la mostra riunisce una selezione di opere, circa 25 in tutto, alcune realizzate espressamente per l’occasione, risalenti a vari periodi della carriera dell’artista svizzero, specificamente incentrate sull’esplorazione del concetto di “tela sagomata.”

La mostra si snoderà su entrambi gli spazi della Galleria, sia in via della Scala che nell’adiacente via Benedetta, con l’intenzione di articolare esaustivamente la poetica dell’artista attraverso la portata di questo specifico progetto per Firenze.

Chiamato ad esporre nella mostra collettiva alla Fondation Carmignac a Porquerolles, in corso fino al 2 novembre prossimo, il suo lavoro è incluso in eminenti collezioni pubbliche mondiali come: Fondation Louis Vuitton (FLV), Paris, France; Kunsthaus Zürich, Zurich, Switzerland; Museo de Arte Contemporáneo de Buenos Aires (MACBA), Buenos Aires, Argentina; Museum of Modern Art (MoMA), New York City, NY, USA, Centre Pompidou, Bruxelles, Musée des beaux arts di Losanna, Musée des beaux arts di Rennes. E’ universalmente riconosciuto come uno dei talenti acclarati della nuova generazione dell’arte optical e cinetica mondiale. Nel 2022, Philippe Decrauzat è stato finalista del prestigioso Premio Marcel Duchamp. E’ stato invitato – giova almeno ricordare tra le altre - in numerose istituzioni pubbliche, come il MAMCO, Centre d’art contemporain di Ginevra, creando istallazioni ambientali che hanno combinato sculture, pitture murali e proiezioni video, al MUDAM di Lussemburgo, alla Kunsthalle di Vienna, alla Kunsthalle di Berna e, tra gli altri, al Musée National d’art Moderne – Centre Georges Pompidou a Parigi.

Il termine di “tela sagomata” viene utilizzato per descrivere tele che, allontanandosi dal tradizionale formato rettangolare, assumono forme irregolari o scultoree. Per questa specifica mostra di Firenze, tali oggetti vengono intesi come veicoli spaziali, percettivi, teatrali e metaforici della fisiologia umana e non tanto alla stregua di creazioni artistiche post-concrete connesse ad una logica formale comparsa nel contesto dell’arte astratta post-bellica.

Tutte le opere di Decrauzat sono rappresentate da tele dipinte a mano meticolosamente tese su strutture in legno sagomate.

In mostra, in particolare, giova ricordare la presenza di opere iconiche come Delay Inverted Pentagon e Delay, Broadcasting Delay Magenta, entrambi del 2022, dalla forma esagonale e Vertical Wave Red Transmission del 2024, una sorta di bandiera verticale ondulata, lavori centrali nello sviluppo della poetica della forma sagomata che lo ha reso celebre. Accanto a queste opere la serie Still Double realizzate appositamente per la mostra, sempre del medesimo ciclo delle “tele sagomate”.

Un approccio che richiama le indagini visive del Rinascimento fiorentino, un periodo in cui il corpo umano divenne soggetto centrale di studio e rappresentazione —non solo in termini anatomici ma anche in quanto mezzo di esplorazione artistica e metafisica. Gli spazi espositivi della Galleria Poggiali si trasformano in un sito di osservazione e rivelazione — un palcoscenico simile a quello di un’arena sul quale il corpo pittorico viene messo a nudo: i listelli del telaio vengono immaginati come ossa che garantiscono all’opera la sua integrità strutturale e ne definiscono il sistema scheletrico in quanto surrogato dell’architettura interna del corpo, tracciando un parallelo metaforico tra il supporto compositivo e lo scheletro umano.

Pur di natura astratta, queste opere d’arte possono essere interpretate in senso metaforico in relazione ai nostri stessi corpi, fungendo da memento di come la vista sia inestricabilmente legata all’interezza del nostro sistema fisiologico.

“Teatro anatomico” invita gli osservatori a riflettere su come questi elementi materiali, che vengono spesso dati per scontati come meri supporti, vengano trasformati in agenti espressivi. Indaga come la manipolazione della forma, della superficie e della struttura da parte dell’artista vada a creare un dialogo tra la nostra esperienza corporea ed il gesto meccanico, talvolta banale del dipingere.

Infine, la mostra esplora come il processo dell’artista si nutra dell’interazione dinamica tra corpo, superficie e immagine—tra l’architettura interna dell’opera d’arte e il corpo vivente, percettivo che con essa si relaziona. Il titolo della mostra ci invita a una forma di dissezione visiva delle opere, a una comprensione della loro forma e funzione, delle implicazioni teatrali dei loro effetti ottici in tempo e spazio reale, facendo riferimento a veri e propri studi anatomici.

Per l’occasione sarà edito un catalogo con un testo del curatore.

Nato a Losanna (Svizzera) nel 1974, Philippe Decrauzat vive e lavora tra Parigi e Losanna. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui lo Swiss Art Award, ed è stato uno dei quattro finalisti del Prix Marcel Duchamp. Ha tenuto numerose mostre personali, tra cui al Musée National d’Art Moderne – Centre Pompidou, al Musée d’Art Moderne e al FRAC Île-de-France di Parigi, al Musée Cantonal des Beaux-Arts di Losanna, al Museum Haus Konstruktiv di Zurigo, alla Secession di Vienna, al Kunstraum Walcheturm di Zurigo, al Mamco e al Centre d’Art Contemporain di Ginevra, allo Swiss Institute di New York, al Kunsthaus Baselland di Basilea, alla Blueproject Foundation di Barcellona e presso le gallerie Nara Roesler (San Paolo e Rio de Janeiro).

Ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui alla Fondation Carmignac di Porquerolles (Vertigo, a cura di Matthieu Poirier, in corso fino al 2 novembre 2025), al Museum Haus Konstruktiv di Zurigo, al Mamco di Ginevra, al FRAC Auvergne, al Museum Ritter di Waldenbuch, al Kanal – Centre Pompidou di Bruxelles, al FRAC Nouvelle-Aquitaine, al Musée National d’Art Moderne – Centre Pompidou di Parigi, alla Fondation Vasarely di Aix-en-Provence, alla Kunsthal di Rotterdam, al MUDAM di Lussemburgo, alla Kunsthalle di Vienna, al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, alle Galeries Nationales du Grand Palais di Parigi (a cura di M. Poirier), al MoMA – Museum of Modern Art di New York, al MUAC di Città del Messico, alla Kunsthalle di Berna e alla Fundación/Colección Jumex, sempre in Messico.

Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche, tra cui il Centre Pompidou – MNAM e il Musée d’Art Moderne di Parigi, il Kunsthaus di Zurigo, la Confederazione Svizzera e l’Ufficio federale della cultura a Berna, il Museum of Modern Art (MoMA) di New York, l’Albright-Knox Art Gallery, la Daimler Art Collection, oltre a sette diversi FRAC (Fonds Régional d’Art Contemporain) in Francia, il Musée des Beaux-Arts di Rennes, il FNAC – CNAP (Fonds National d’Art Contemporain) e il Centre National des Arts Plastiques.

La monografia più recente e completa sull’artista è Philippe Decrauzat. Delay (König Books, Berlino, 2021, 448 pagine).