Pescare nel fango: il Museo e l’alluvione
A 50 anni dall’alluvione di Firenze, la mostra ricorda l’evento mettendo in risalto, da un lato, il drammatico impatto che esso ebbe sull’istituzione e, dall’altro, le operazioni di salvataggio e recupero degli antichi strumenti scientifici, condotte a buon fine grazie soprattutto all’appassionato impegno dell’allora direttrice Maria Luisa Righini Bonelli.
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Informazioni
- Luogo: MUSEO GALILEO - ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA
- Indirizzo: Piazza Dei Giudici 1 - Firenze - Toscana
- Quando: dal 21/06/2016 - al 20/11/2016
- Vernissage: 21/06/2016 ore 16 su invito
- Generi: documentaria
- Orari: lunedì-domenica 9.30-18.00; martedì 9.30-13.00
- Biglietti: L’accesso alla mostra è compreso nel biglietto di ingresso al museo: Intero: € 9,00 6-18 anni: € 5,50 Gruppi (minimo 15 persone): € 5,50 Gruppi scolastici (6-15 anni): € 4,50 Minori di 6 anni: accesso gratuito Biglietto famiglia (2 adulti + max 2 ragazzi fino a 18 anni): € 22,00
- Uffici stampa: OPERA LABORATORI FIORENTINI
Comunicato stampa
Il 4 novembre 1966 l’Arno salì fino a due metri e mezzo rispetto al pavimento d’ingresso di Palazzo Castellani, sommergendo le sale espositive del seminterrato e del piano terreno e causando danni gravissimi alle collezioni dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza (oggi Museo Galileo).
A 50 anni dall’alluvione di Firenze, la mostra ricorda l’evento mettendo in risalto, da un lato, il drammatico impatto che esso ebbe sull’istituzione e, dall’altro, le operazioni di salvataggio e recupero degli antichi strumenti scientifici, condotte a buon fine grazie soprattutto all’appassionato impegno dell’allora direttrice Maria Luisa Righini Bonelli
Il nucleo della mostra è costituito da una selezione di strumenti alluvionati e successivamente restaurati conservati nei depositi del Museo e di volumi della biblioteca gravemente danneggiati nel 1966. Tra i primi, cere e gessi anatomici, apparati di acustica e strumenti di chimica, molti dei quali recano ancora tracce evidenti del fango portato dall’alluvione. Tra i secondi, l’Anatomia universale di Paolo Mascagni (1833), un’importante opera ricca di splendide tavole restaurata solo recentemente.
Strumenti e libri sono affiancati da fotografie che ritraggono le sale espositive prima del 1966 e subito dopo l’alluvione e da materiali d’archivio che documentano l’intensa attività della direttrice Righini Bonelli nella ricerca di aiuti internazionali. Filmati d’epoca completano il percorso espositivo.
La mostra è affiancata da attività didattiche, in cui vengono illustrate alcune metodologie di restauro, coinvolgendo i visitatori nella sperimentazione di semplici interventi tecnici.
