Performance – Gianni Milano

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO D'ARTE CONTEMPORANEA - CASTELLO DI RIVARA
Piazza Casimiro Sillano 2, Rivara, Italia
Date
Dal al

nei giorni di sabato e domenica,
con il seguente orario: dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00

Vernissage
22/03/2015
Artisti
Gianni Milano
Generi
arte contemporanea, personale
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Per l’appuntamento con la serie Performaces, Franz Paludetto tira fuori dal cappello una nuova proposta che si colloca orgogliosamente al di fuori del
“cartellone artistico” torinese: ancora un personaggio caleidoscopico, poeta e
pedagogista antagonista, che ha segnato significativamente il passo nel processo di decostruzione culturale negli anni Sessanta e che ancora oggi, tenacemente, porta avanti la sua riflessione attraverso scritti e visionarie azioni.

Comunicato stampa

Per l'appuntamento di domenica 22 marzo con la serie Performaces, Franz Paludetto
tira fuori dal cappello una nuova proposta che si colloca orgogliosamente al di fuori del
“cartellone artistico” torinese: ancora un personaggio caleidoscopico, poeta e
pedagogista antagonista, che ha segnato significativamente il passo nel processo di decostruzione
culturale negli anni Sessanta e che ancora oggi, tenacemente, porta avanti la sua riflessione
attraverso scritti e visionarie azioni.
Gianni Milano, classe 1938, torna a testimoniare la propria idea plastica di “non arte”
nelle immagini e negli scritti che animarono, nel 1970, la sua performance In principio era il verbo,
ospitata allora dalla Galleria LP 220 dell'amico Franz.
Buio in sala, luce soltanto ad illuminare il rotolo lungo 40 metri di carta che conduce fino
al piedistallo che regge la grande macchina da scrivere messa da Milano a disposizione
di tutti coloro che desiderino lasciare un pensiero compiuto o anche soltanto una traccia
d'inchiostro, al proprio passaggio, per contribuire a realizzare quello che l'artista trasforma
poi in una sorta di manifesto collettivo della didattica della non arte.
Fatto a pezzi e poi distribuito, il prodotto di questa azione partecipata circolerà quindi,
come a suggellare la responsabilità, il coinvolgimento di tutti nel processo di costruzione
o decostruzione di significato.
Diletta Benedetto

La mostra sarà visitabile dal 22 marzo al 31 luglio, nei giorni di sabato e domenica,
con il seguente orario: dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO
Idea plastica realizzata in semplicità
e amore da GIANNI MILANO alla Galleria
FRANZP di Torino – dal 20.2 al 25.2.70

Rifiutando il discorso sull’arte, nell’arte e per l’arte; rifiutando formalismi, avanguardie
o pseudo-avanguardie “artistiche”; rifiutando la figura stessa dell’ ”artista”,
figura “classificata”, etichettata e razzisticamente separata dal resto dell’umanità;
rifiutando tutto questo, ho cercato di realizzare un’idea che non presentasse elementi
di discriminazione tra operatore e fruitore ma fosse tale per cui il suo “mettersi in azione”
fosse possibile soltanto con la partecipazione di tutti.
Il lavoro si presenta nel seguente modo:
in fondo alla galleria, su una sorta di colonna formata da un piedistallo bianco in legno e
da 4 supporti in plastica pure bianchi, c’è un’ enorme macchina da scrivere illuminata
potentemente da una batteria di luci e di fari –
inserito nella macchina è un foglio lungo 40 metri che si snoda con pieghe ondulate fino
all’ingresso della galleria stessa, formando un sentiero bianco in movimento –
il pubblico è invitato a scrivere nella macchina quello che più gli piace –
il foglio scende così ricoperto di caratteri e si accavalla sulla parte bianca che sale alla
macchina –
salvo la sezione illuminata dove sta la macchina, tutto il resto della Galleria è al buio –
Motivazioni del lavoro:
ho inteso operare contemporaneamente ed in modo convergente su due piani:
1°) demistificare la metafisica dell’arte realizzando un’azione-operazione ben limitata e tale
da non prestarsi ad alcuna elucubrazione a posteriori (l’azione è quella: niente di più,
niente di meno) –
2°) utilizzare materiale manipolato non professionalmente ma fruito secondo un’idea –
3°) non coinvolgere il pubblico ma farlo protagonista della operazione dimostrandogli
così (a livello didattico ed elementare – l’elementarità della operazione rientra nell’intento
di demistificazione: a tutti appare chiaro che tale operazione non è la Rivoluzione perché
la Rivoluzione non può avvenire in questo modo, alla faccia di tutte le illusioni degli “artisti”)
che non ha bisogno di padroni, maestri e profeti che gli dicano quel che deve fare:
può agire da solo assumendosi le sue responsabilità ma la possibilità di un rifiuto
dell’obbedienza esiste concretamente e l’operazione IN PRINCIPIO ERA IL VERBO
ne è una piccola dimostrazione –
4°) valore intrinseco all’operazione e alla sua significazione: il foglio all’inizio è bianco
(non mistificato) ma entra negli ingranaggi della macchina (costruita dall’uomo) e ne esce
sporcato di caratteri che sono una pseudo-comunicazione (pseudo in sé, in ogni caso)
inficiata già oggettivamente dalla impossibilità di vedere, mentre si scrive, quello che si scrive
data l’altezza a cui è posta la macchina; la macchina costruita dall’uomo non solo
lo condiziona ma mistifica la sua possibilità di comunicazione reale attraverso l’illusione
di una eguaglianza degli scriventi di fronte alla macchina e attraverso pure all’illusione
di concretizzare attraverso i graffiti una sostanziale impossibilità di contatto: io ho scritto
sul foglio “IL BIANCO E’ UNA POSSIBILITA’ APERTA; IL NERO SUL BIANCO
E NEL BIANCO E’ UN CONDIZIONAMENTO CHE SPUTA DI TRAVERSO ALLA PUREZZA
DEL POSSIBILE PARANOIE INTELLETTUALISTICHE” –
5°) al termine di tutta l’operazione (quando, cioè, i 40 metri di carta saranno stati divorati
completamente dalla macchina e dai servitori della macchina per cui il bianco sarà
tutto sporcato di caratteri) il cadavere verrà sezionato in 40 pezzi di un metro ciascuno
e verrà venduto in onore della necrofilia corrente –
6°) collaborazione e decondizionamento sono in attesa nella situazione: la loro realizzazione
è ipotetica…
GIANNI MILANO