Per Speculum. Intelligence and its Double

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO VITALE
Via San Vitale, 5, Verona, VR, Italia
Date
Dal al
Vernissage
25/05/2024

ore 18

Curatori
Domenico Quaranta
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Per Speculum. Intelligence and its Double, la mostra collettiva a cura di Domenico Quaranta, che investiga le inquietudini sollevate dall’intelligenza artificiale.

Comunicato stampa

Sabato 25 maggio, in occasione della riapertura di Fondazione Spazio Vitale, negli spazi rinnovati di Via San Vitale 5 inauguraPer Speculum. Intelligence and its Double, la mostra collettiva a cura di Domenico Quaranta, che investiga le inquietudini sollevate dall’intelligenza artificiale.

Gli artisti in mostra sono Émilie Brout & Maxime Marion; Silvia Dal Dosso; Caroline Delieutraz; Daniel Felstead & Jenn Leung; Sanela Jahić; Kamilia Kard; Lorem; Jonas Lund; Jon Rafman; Anna Ridler.

La mostra resterà aperta fino al 29 giugno.

Complice un imponente hype mediatico, nel corso dell’ultimo anno l’Intelligenza Artificiale (AI) ha conquistato il centro dell’attenzione, suscitando tanti entusiasmi quante paure. Sia l’entusiasmo che le paure sono stati abilmente alimentati e pilotati dagli artefici dell’AI, che in varie occasioni sono intervenuti pubblicamente per rimarcare l’inevitabilità della sua accelerazione, l’impossibilità di controllarne e imbrigliarne lo sviluppo, l’impenetrabilità dei suoi algoritmi, l’imminenza della sua evoluzione in un’intelligenza pienamente autocosciente, e il rischio che possa condurre all’estinzione del genere umano. Dobbiamo credere a questi mostri? O piuttosto, dobbiamo ritenerli un’arma di distrazione di massa funzionale a distogliere il nostro sguardo dai limiti e dai rischi, ben più concreti e reali, della forma attuale dell’intelligenza artificiale?

Attraverso una selezione di opere di artisti italiani e internazionali, Per Speculum. Intelligence and its Double oppone a queste visioni apocalittiche una riflessione sull'intelligenza artificiale come specchio dell’umanità, tecnologia esistenziale che la induce a concentrarsi sulla propria identità e sui propri limiti, a riflettere su ciò che definisce l'intelligenza e la coscienza, a mettere in discussione il proprio antropocentrismo e a scrutare nel proprio destino.

Il titolo della mostra fa riferimento sia allo specchio della prima lettera ai Corinzi, in cui San Paolo constata la necessità di una visione indiretta e mediata dell’enigma; sia allo specchio attraversato da Alice nel libro di Lewis Carroll (1871), approdando a un mondo ribaltato e allegorico.

L’atmosfera generale della mostra è impostata dalle polifonie angeliche e dai colori saturati di IDLE (acts α and β), del duo francese Émilie Brout & Maxime Marion, un lavoro di fantascienza speculativa che immagina l’emotività e le ansie di un gruppo di intelligenze artificiali che hanno raggiunto l’autocoscienza. La riflessione speculativa su un futuro post-antropocentrico è condivisa, in declinazioni differenti, dai lavori scultorei di Caroline Delieutraz, dal software interattivo di Kamilia Kard e dalle animazioni floreali di Anna Ridler, che inseriscono il fattore natura nel loop binario tra umano e tecnologia, individuando nell’ibridazione e nell’ambiguità delle strade possibili di co-evoluzione. Si concentrano invece sul rapporto tra inconscio umano e tecnologico i lavori di Lorem e Jon Rafman: non banalmente esaltando un presunto “surrealismo” della macchina, ma esplorando il modo in cui sogni e ossessioni personali interferiscono con l’emergente inconscio collettivo educato sui big data.

Ma se lo specchio apre scorci di visione su altri mondo possibili, ci offre anche la possibilità di guardarci negli occhi e di interrogare criticamente il presente: è quello che fanno, in mostra, i lavori video di Jonas Lund, Silvia Dal Dosso, Daniel Felstead & Jenn Leung e Sanela Jahić, indagando la forma attuale dell’intelligenza artificiale e portando alla luce le ideologie che la nutrono e le ripercussioni che ha sul nostro modo di pensare il lavoro e di vivere la relazione tra vero e falso. Lungi dal celebrare l’intelligenza artificiale come nuovo medium artistico, Per Speculum. Intelligence and Its Double raccoglie lavori che criticano il ruolo assunto dall’AI nel nostro presente, e che propongono strategie di ripensamento per il suo, e il nostro, futuro.