Park Eun Sun – Innesti e connessioni

Informazioni Evento

Luogo
MERCATI DI TRAIANO
Via IV Novembre 94, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
26/09/2014

ore 17 su invito

Patrocini

promossa dall’Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia ed organizzata in collaborazione con lo Studio Copernico di Milano

Editori
SILVANA EDITORIALE
Artisti
Park Eun Sun
Curatori
Gabriele Simongini
Uffici stampa
ZETEMA, STUDIO MARTINOTTI
Generi
arte contemporanea, personale
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In occasione del 130mo Anniversario delle relazioni bilaterali tra Italia e Corea del Sud, i Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali presentano una grande mostra dedicata alla scultore coreano Park Eun Sun e curata da Gabriele Simongini.

Comunicato stampa

In occasione del 130mo Anniversario delle relazioni bilaterali tra Italia e Corea del Sud, i Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali presentano dal 24 settembre una grande mostra dedicata alla scultore coreano Park Eun Sun e curata da Gabriele Simongini.
Park Eun Sun (classe 1965), uno degli scultori più noti in Corea del Sud, vive e lavora in Italia da quindici anni. Nella mostra ai Mercati di Traiano, promossa dall’Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia ed organizzata in collaborazione con lo Studio Copernico di Milano, l’artista esporrà 25 sculture di medie e grandi dimensioni, alcune delle quali realizzate per l’occasione, site-specific.
Le radici culturali orientali di Park Eun Sun sono state trapiantate in Italia ed innestate sulla nostra tradizione artistica con particolare riferimento alla bicromia dell’architettura romanica toscana ma anche in rapporto con le tecniche di lavorazione plastica conosciute in profondità da quando l’artista ha deciso di andare a vivere a Pietrasanta. E un nuovo, coinvolgente innesto si realizzerà ai Mercati di Traiano, visto che le sculture di Park dialogheranno con uno dei capolavori di quell’architettura romana che ha tra l’altro ispirato, per certi aspetti, proprio quegli esempi di romanico toscano tanto studiati dallo scultore coreano. Così le sue sculture sembrano originate quasi naturalmente da uno strano innesto dello spazio sul tempo, in una osmosi generativa che porta a riconsiderare con occhi nuovi, senza barriere, i concetti di oriente ed occidente, di passato, presente e futuro. Nelle sue opere un’articolata dualità riconciliata in nuove forme plastiche è ben visibile sia nella bicromia di superficie (granito rosso e nero, marmo bianco e grigio, ecc.) che nel congiungimento organico e fecondante di solidi apparentemente inconciliabili (il cubo e la sfera, ad esempio). La verticalità tipica delle sue sculture più emblematiche sembra destinata ad innestare il cielo sulla terra e viceversa, secondo una vocazione alla perpetuazione vitale ed organica che è ribadita anche dai titoli di molte opere: Generazione, Continuazione, Collegamento, Connessione, Proliferazione e via discorrendo.