Paola De Pietri – Istanbul New Stories

  • SIMONDI

Informazioni Evento

Luogo
SIMONDI
Via Della Rocca 29, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato ore 15 -19. Mattino su appuntamento

Vernissage
04/12/2013

ore 19

Contatti
Email: info@albertopeola.com
Artisti
Paola De Pietri
Generi
fotografia, personale

Le fotografie ritraggono scheletri di case, uomini, donne, piccoli paesaggi transitori, spazi chiusi disegnati e organizzati e spazi esclusi, aperti, case, cani, fondazioni, muri… Rimane forte il senso di precarietà, di instabilità e sgomento.

Comunicato stampa

«Istanbul è una città bellissima come Venezia, San Francisco… Così comincia un intervento di Deyan Sudjic alla conferenza annuale organizzata da Urban Age Programme tenutasi nel 2009 a Istanbul. La sua e le relazioni degli altri studiosi e urbanisti sottolinearono la ricchezza, la complessità, le contraddizioni di una società/città proteiforme caratterizzata da una crescita rapidissima in termini economici e culturali, con un forte incremento della popolazione e dello sviluppo urbanistico. La città ha oggi più di 15 milioni di abitanti e la sua posizione geografica tra Europa e Asia ne fa un importante crocevia culturale e commerciale tra i due continenti. Il rapido tasso di crescita economico e demografico ha influito sulle grandissime trasformazioni urbane avvenute sia in aree già precedentemente abitate sia con l’aggiungersi di vere e proprie nuove parti di città. In questo contesto si manifestano i forti cambiamenti degli scenari paesaggistici e sociali attraverso la nascita di nuove comunità, contemporaneamente alla cancellazione o alla metamorfosi di quelle preesistenti. Comunità fragili appena costituite, forse ancora prive di conflitti per la mancata conoscenza reciproca, nascono in maniera vorticosa, e in esse interagiscono il singolare degli individui, il plurale della famiglia (comunità minima) e la casualità del plurale della comunità.
É attraverso la guida di un periodo temporale che nascono queste New Stories. L’interesse alla base di questo mio nuovo ciclo di opere è per quello che accade da quando si comincia a progettare un nuovo quartiere o area residenziale di grande o media scala fino a quando la nuova comunità parte dal suo grado ‘zero’. Le fotografie ritraggono scheletri di case, uomini, donne, piccoli paesaggi transitori, spazi chiusi disegnati e organizzati e spazi esclusi, aperti, case, cani, fondazioni, muri… Rimane forte il senso di precarietà, di instabilità e sgomento. La scala sulla quale si collocano le immagini è quella dello spazio ‘calpestato’ dove i temi generali della metropoli sono calati dalla massa al singolo».
Paola De Pietri