Paola D’Amore – Il sogno della Grecia

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO DI LOMBARDIA
Via Lombardia , Enna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
27/06/2019

ore 19

Artisti
Paola D'Amore
Curatori
Aurelio Pes
Uffici stampa
MLC COMUNICAZIONE
Generi
arte contemporanea, personale
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Mostra personale

Comunicato stampa

Giovedì 27 giugno il Sindaco di Enna, Maurizio Di Pietro, l’esperta di Cultura Lietta Valvo Grimaldi , l’Assessore ai Beni Culturali Francesco Colianni, inaugurano la mostra dell’artista Paola D’Amore Il Sogno della Greciaa cura di Aurelio Pes.

L’evento, organizzato da Miliza Rodic è promosso dalla Confraternita degli Ignudi ed è stata fortemente voluto dal Sindaco Maurizio Di Pietro e

dall’ esperta in cultura , Lietta Valvo Grimaldi.

Un nuovo evento dalla duplice visibilità per Paola D’Amore, la quale in occasione della mostra di Enna, allestita sia al Castello di Lombardia che all’interno della prestigiosa Torre di Federico II, presenta al pubblico quindici lavori circa.

L’elemento determinante della mostra palermitana era costituito dalla visione prospettica delle opere in esposizione, organizzate per terzine. Considerate, nella simbologia e iconografia, il numero assoluto in quanto, non casualmente, legate all’idea trinitaria, oltre che alla sua raffigurazione in triangolo, simbolo di Dio.

Giovedì 27 giugno il Sindaco di Enna, Maurizio Di Pietro, l’esperta di Cultura Lietta Valvo Grimaldi , l’Assessore ai Beni Culturali Francesco Colianni, inaugurano la mostra dell’artista Paola D’Amore Il Sogno della Greciaa cura di Aurelio Pes.

L’evento, organizzato da Miliza Rodic è promosso dalla Confraternita degli Ignudi ed è stata fortemente voluto dal Sindaco Maurizio Di Pietro e dall’ eperta in cultura , Lietta Valvo Grimaldi.

Un nuovo evento dalla duplice visibilità per Paola D’Amore, la quale in occasione della mostra di Enna, allestita sia al Castello di Lombardia che all’interno della prestigiosa Torre di Federico II, presenta al pubblico quindici lavori circa.

L’elemento determinante della mostra palermitana era costituito dalla visione prospettica delle opere in esposizione, organizzate per terzine. Considerate, nella simbologia e iconografia, il numero assoluto in quanto, non casualmente, legate all’idea trinitaria, oltre che alla sua raffigurazione in triangolo, simbolo di Dio. I ritmi ternari ineriscono così, radicalmente, alla costruzione dello spazio, in cui tutto è organizzato secondo visioni prospettiche, ripetute all’infinito, in maniera quasi ossessiva.

Nella Divina Commedia, le terzine di Dante si susseguono fino al Paradiso, spazio sacro che potrà essere raggiunto soltanto seguendo la ternarietà dei percorsi. In caso contrario, la conquista dei passaggi iniziatici dall’Inferno al Purgatorio al Paradiso, se non scandita secondo i rituali ora descritti, non potrà mai conseguire l’esito auspicato, che per Dante consisterà nel felice compimento della sua opera.

Nella mostra di Enna, scrive l’artista, si resta sopraffatti da un palinsesto di cultura del tutto simile a quello ora descritto, senza pari quasi nel resto del mondo, che va dalla Grecia alla epopea federiciana, al contesto generale che c’è intorno: Morgantina, Centuripe, Aidone, Agrigento; territori dove, avrebbe detto Goethe, convergono i raggi della storia universale, in maniera, nel contempo, sovrabbondante e particolare.

Alla fine, il nostro girovagare a caso da un luogo a un altro, consegue il premio insperato. Con enorme sorpresa di Aurelio Pes, troviamo, cioè, il luogo per eccellenza, vale a dire la torre federiciana, che ha un impianto ottagonale, forma geometrica che, per Federico II, costituiva un archetipo assoluto, come si evidenzia nel suo a Castel del Monte, o a Gerusalemme, non casualmente concepita come un sacro ottagono. Il quale è dunque la rappresentazione vivente della città celeste trapiantata in terra. Tale elemento rifondativo dell’impero di Federico II, consente dunque la ricostruzione della mostra appena conclusa, a Palermo, e acuisce il suo sguardo nella pura forma a Enna, che in tal modo diviene una evocazione ideale della Grecia e del mondo a venire che a questa forma assoluta dovrà inevitabilmente ispirarsi.