Out of the frame / Kevork Mourad
Una mostra intimamente legata alla visione di Dario Pegoretti, all’homo faber che amava l’arte a 360 ° e alla persona “out of the frame” (fuori dal telaio) che pochi conoscono. Invece, l’artista siriano Kevork Mourad torna a Studio la Città con una mostra che presenta a tutto tondo la sua produzione artistica: dalle grandi opere scenografiche ai più piccoli lavori tridimensionali in tessuto.
Comunicato stampa
OUT OF THE FRAME
Arthur Duff, Muriel Gallardo Weinstein, Jacob Hashimoto, Emil Lukas
Studio la Città e Officina Dario Pegoretti
Sarà proprio la passione il comune denominatore di due mondi apparentemente agli antipodi: la passione degli artisti coinvolti per la bicicletta e la passione di Officina Pegoretti per l’unicità del prodotto. Il risultato è una mostra intimamente legata alla visione di Dario Pegoretti, all’homo faber che amava l’arte a 360 ° e alla persona “out of the frame” (fuori dal telaio) che pochi conoscono.
All’interno dello spazio espositivo, i quattro artisti, noti a livello internazionale, si mostrano a loro volta “fuori dalla cornice”, cimentandosi per la prima volta su un supporto non convenzionale, quello del telaio.
KEVORK MOURAD
The ties that bind us
Dopo il successo di Tower (installazione site-specific) e Floating Worlds (personale realizzata in occasione della sedicesima edizione di ArtVerona), l’artista siriano Kevork Mourad torna a Studio la Città con una mostra che presenta a tutto tondo la sua produzione artistica: dalle grandi opere scenografiche ai più piccoli lavori tridimensionali in tessuto.
Mourad, che già da alcuni anni vive e lavora a New York, è nato a Qamishli, una città nel nord-est della Siria, da genitori armeni: le sue origini giocano un ruolo fondamentale nella sua poetica, intimamente legata alla bellezza, ma anche alla tragedia, di quei luoghi ricchi di cultura ma anche devastati da guerre centenarie.