Olivo Barbieri – Site specific 08 11
Per la prima personale alla Galleria Massimo Minini, Olivo Barbieri presenta una serie di 17 fotografie di grande formato che indagano la forma delle città contemporanee e il modo di percepire lo spazio. Vista dall’alto, la città appare come un grande plastico in scala, dominato da un tempo immobile che coincide con il nostro presente.
Comunicato stampa
Per la prima personale alla Galleria Massimo Minini, Olivo Barbieri presenta una serie di 17 fotografie di grande formato che indagano la forma delle città contemporanee e il modo di percepire lo spazio. Vista dall’alto, la città appare come un grande plastico in scala, dominato da un tempo immobile che coincide con il nostro presente. I paesaggi fotografati, spesso dall’elicottero, appaiono come sorprendenti e stranianti visioni, costituiscono un modo nuovo di analisi del paesaggio e del contesto urbano e mettono in discussione la nostra abituale modalità di percezione. La vasta opera di Barbieri è caratterizzata non solo dall’architettura e dallo scorcio dell’elemento architettonico ma anche dalla messa in prospettiva dello stesso, in pratica dall’ordinamento spaziale.
La ricerca di Barbieri si era concentrata inizialmente sull’illuminazione artificiale nelle città dell’Europa e dell’Oriente, maturata in particolare dopo i viaggi in Cina. Dalla metà degli anni Novanta ha poi adottato una nuova tecnica fotografica che permette di mantenere a fuoco solo alcuni punti dell’immagine. Da sempre attento alle mutazioni metropolitane, Barbieri indaga nelle memorie dei luoghi che si modificano, che cambiano forma e rapporti dimensionali poiché, come lui stesso dice, “Ci sono diversi modi sia di progettare che di vivere la città. Il mondo non è definitivo”.
Il progetto site specific_ 08 11, avviato nel 2003, presenta immagini che raccontano città ed infrastrutture viste dall’alto come fossero modelli in scala in cui il centro e le periferie, parti fondamentali della nostra identità, vengono re-immaginati in modo inedito.
Le fotografie sono tutte scattate da un elicottero; l’uso di questa prospettiva insolita le rende prive di qualsiasi banalità di composizione, attribuendole un significato diverso.
L’artista vuole indagare quanta realtà effettivamente esiste nelle nostre vite e quanto la nostra percezione comprende ciò che ci circonda.
Nelle immagini oltre ai colori è stato introdotto l’uso del bianco e nero, in un gioco continuo tra positivo e negativo capace di creare allo stesso tempo un equilibro instabile in dialogo con la prospettiva.
“Realizzai la mia prima fotografia aerea da bambino, la prima volta che volai con un piccolo aereo. La feci con una macchina fotografica biottica, e per arrivare al finestrino dovetti capovolgerla.
Erano poche fotografie in bianco e nero, e ricordo ancora lo stupore del fotografo di quartiere che le sviluppò quando vide l'immagine della piazza della nostra città.”
Olivo Barbieri nasce a Carpi (MO) nel 1954. Il progetto site specific_ è stato presentato in numerosi musei e gallerie: al CCA di Montreal, al Bloomberg di Londra, al Wexner Center for the Arts di Columbus (OH), al Bund 18 di Shanghai, al Museum of Contemporary Art di Chicago, al Hayward Gallery di Londra, al MOMA di New York, alla II Biennale di Siviglia, al SFMOMA di San Francisco, alla Praga Biennale Arte 4, al Beabourg di Parigi, alla Biennale di Architettura di Venezia, al MART di Rovereto, alla GAM di Torino, alla Galleria Civica di Modena, alla Triennale di Milano, al Palazzo Ducale di Genova, al Museo MADRE di Napoli e alla Biennale di Venezia.