Olivier Paravel – N7 une route
Prima personale italiana del fotografo francese Olivier Paravel, che, sotto il titolo “N7, une route”, raccoglie una serie di scatti in b/n della mitica route bleue, tratti da un più ampio progetto di ricerca.
Comunicato stampa
Domenica 7 Giugno 2015, alle ore 11.00, il Progetto STORIECONTEMPORANEE, a cura di Anna Cochetti, ospita nello spazio Studio Ricerca e Documentazione di Via Poerio 16/B la prima personale italiana del fotografo francese Olivier Paravel, che, sotto il titolo “N7, une route”, raccoglie una serie di scatti in b/n della mitica route bleue, tratti da un più ampio progetto di ricerca.
A indirizzare lungo le tracce della N7 l’obiettivo della Leica di Olivier Paravel è una sorta di ossessione da archeologo della modernità .che si nutre di quello stesso senso del tempo che investe tutte le rovine, e che Marc Augé definisce come “tempo puro”. In questo senso, la strada, quella strada - con il portato di una storia millenaria che sembra improvvisamente accelerata e come condensata all’alba della nuova modernità, per poi rapidamente depotenziarsi fino a ridursi per alcuni tratti a poco più di una traccia e a qualche rovina – costituisce l’altra ossessione che muove la ricerca di Olivier Paravel, fino a saldarsi con la prima in un unicum dall’alta valenza simbolica, per cui la strada diviene, è, essa stessa figura del tempo, che fugge e da cui fuggire.
La luce della stagione invernale potenzia la scelta espressiva del b/n, dal sottile potere evocativo che rinvia al gioco dell’immaginazione, all’ombra lieve di una rêverie o a un dolente e pungente sentimento di melanconia. Non attraversa tuttavia questi scatti la nostalgia, come desiderio o tensione al ritorno al tempo mitico dei favolosi ’60, costruzione letteraria o massmediatica. Perché: “Che cos’è una strada che muore? Un discorso concluso, una frase finita? Una strada…che riprende la storia dall’inizio…partire?” (Dominique Paravel, in Catalogo.)
Catalogo e Libro d’Artista in Mostra
Olivier Paravel, nato a Lione, vive e lavora a Valence- Si è occupato di archeologia e di studi storici, con alcuni soggiorni in Italia (Roma, Venezia). Si interessa alla fotografia professionale da una decina d’anni, nel corso dei quali ha esposto in numerose mostre, in particolare a Valence. Nel 2007 la sua prima personale Venise; partecipa poi alle collettive Aube d'hiver (2011), Solitude (2012), Artisans et commerçants (2013), nell’ambito degli Incontri di fotografia della città di Chabeuil.
Attualmente ha in corso un complesso lavoro fotografico sulla città di Lione, pretesto per una riflessione/presa di coscienza sui legami tra artista e città, dove la storia dell’una si intreccia e si mescola con quella dell’altro.