Noël Dolla – Degré Zéro

Informazioni Evento

Luogo
MENHIR ARTE CONTEMPORANEA
Via Mario Giuriati, 9 20129, Milano, Italia
Date
Dal al

Lunedì-Martedì-Venerdì 14.30 – 18.30
Martedì-giovedì 10.00 – 14.00

Vernissage
10/11/2016

ore 18,30

Artisti
Noël Dolla
Curatori
Alberto Rigoni
Generi
arte contemporanea, personale
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L’esposizione, comprende un progetto installativo realizzato site specific e una ricca selezione di opere appartenenti ad alcune delle sue serie più rappresentative: dalle “croci”, i “torchon” e le “tarlatane” degli anni Settanta, passando per le Polaroid “casuali” degli anni Ottanta, fino alle nuove “tarlatane” e a una serie suggestiva di disegni su carta.

Comunicato stampa

Menhir Arte Contemporanea ha il piacere di presentare Degré Zéro mostra personale dell’artista Noël Dolla, a cura di Alberto Rigoni, che inaugura giovedì 10 novembre alle ore 18.30 nella sede espositiva di Via Mario Giuriati 9 a Milano. Nell’occasione sarà a disposizione del pubblico anche il nuovo catalogo.
L’esposizione, comprende un progetto installativo realizzato site specific e una ricca selezione di opere appartenenti ad alcune delle sue serie più rappresentative: dalle “croci”, i “torchon” e le “tarlatane” degli anni Settanta, passando per le Polaroid “casuali” degli anni Ottanta, fino alle nuove “tarlatane” e a una serie suggestiva di disegni su carta.
Degrè Zéro vuole essere una sintesi che guida il visitatore attraverso le tappe più significative del percorso artistico di Dolla, uno dei protagonisti di quella temperie culturale e artistica che ha rivoluzionato la pittura ma anche la società alla fine degli anni Sessanta.
Il lavoro dell’artista ha costituito, in una terra fertile di suggestioni come il Sud della Francia, uno dei più interessanti capitoli di quella “Scuola di Nizza” che ha consegnato alla storia dell’arte internazionale nomi quali Yves Klein, Arman, Ben Vautier, Claude Viallat.
Egli fu uno dei protagonisti del gruppo Supports/Surfaces, la corrente che a Nizza indagò, a cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, sulla ragion d’essere del telaio e della tela, sul recupero di processi quasi primordiali (le impronte, l’imbibizione), sull’utilizzo di materiali diversi su cui intervenire. Nel corso della prima metà degli anni Settanta, Dolla si inserì nel più ampio contesto europeo della Pittura Analitica, che lo portò a esporre e a farsi conoscere anche in Italia. L’artista francese contribuì al quel movimento con una indubbia originalità e una rara coerenza concettuale. Nei decenni successivi, la sua indagine ha spaziato anche verso fotografia e installazione (cosa peraltro riscontrabile anche tra alcuni dei suoi compagni di strada europei), sviluppandosi in linee di ricerca che, assieme al continuo interesse per la pittura, si intrecciano e si alternano fino a oggi.

NOËL DOLLA è nato nel 1945 a Nizza, dove vive e lavora. La sua prima mostra personale è datata 1969, si tratta delle rocce dipinte di “Restructuration n° 2”, Cime de l’Authion. Fin dagli esordi esplora il limite della pittura e la sua struttura. Nel 1971 partecipa alle mostre che fondano il movimento “Supports/Surfaces”, tra cui quelle al Teatro Municipale di Nizza e alla Cité Universitaire di Parigi. Tra il 1974 e il 1975 espone in Italia a Firenze (Galleria Spagnoli), Milano e Genova (Galleria La Bertesca), ma anche a Bruxelles (Galerie Baronian), Colonia (Galerie Maenz) e Düsseldorf (Galerie La Bertesca). Alla fine del decennio abbandona la serie delle “croci e dal 1980 si dedica in prevalenza all’altro filone, quello delle tarlatane. Non abbandona mai l’interesse per la natura e l’intervento pittorico negli spazi aperti, spunti che ha proposto fin dalle prime “Ristrutturazioni spaziali” di fine anni Sessanta. Negli anni Novanta continua la sua ricerca in nuovi territori, come le “Jalousies”, le persiane alla mediterranea, e le “esche”. In questi anni espone al Museo d’Arte Moderna di Saint-Étienne (”Supports/Surfaces”, 1991), al Museo d’Arte di Tel Aviv (1992), al Museo d’Arte di Saitama (1993) e nel 1999 al Centro Espositivo della Rocca Paolina di Perugia in “Le soglie della pittura – Francia Italia 1968-1998”. Negli Anni Duemila ha preso parte ad alcune importanti collettive: “Nice Movements, Contemporary French Art” (Hong Kong Museum of Art, 2000), “Open Studios” (ISCP, New York, 2001), “Eau et Gaz à tous les étages” (Mamco, Ginevra, 2003), “Co-conspirators: Artist and Collector: the Collection of James Cottrell and Joseph Lovett” (Orlando Museum of Art, 2004), “Supports/Surfaces. Ieri e oggi” (Fondazione Zappettini, Chiavari e Milano, 2005), “Le superfici opache della Pittura Analitica” (Fondazione Zappettini, Chiavari, 2009), “Pittura e Pittura” (Palazzo Robellini, Acqui Terme, 2010). Tra le personali più recenti ricordiamo quelle dedicategli dallo stesso Mamco di Ginevra (2003), dalla sede di Bruxelles della Galerie Les Filles du Calvaire (2004) dalla Fondazione Zappettini di Milano (2009) e l’imponente antologica allestita al Musée d’Art Contemporain du Val-de-Marne (2009).