Nicola Samorì – Scoriada

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO D'ARTE RAFFAELLI - PALAZZO WOLKENSTEIN
Via Livio Marchetti 17, Trento, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al sabato
dalle 10.00 alle 13.30
dalle 16.00 alle 19.30

Vernissage
10/06/2011

ore 18.30

Artisti
Nicola Samorì
Generi
arte contemporanea, personale
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Scoriada, questo il titolo della mostra, mette in evidenza gli ultimi esiti della sua ricerca disseminando lo spazio di frammenti che si attraggono a distanza. È un percorso di resistenze e di sferzate che staccano il dipinto dal suo sonno bidimensionale per farne un’estasi plastica, quasi una fuoriuscita da sé. In ogni lavoro l’interno è messo in comunicazione con l’esterno attraverso una rottura della superficie che, incisa col bisturi, si apre e mostra il rovescio, deposito di colori freschi e intensi come quelli che abitano il dentro del corpo.

Comunicato stampa

Giovedì 9 giugno 2011 lo Studio d’Arte Raffaelli di Trento inaugura la seconda personale di Nicola Samorì. Scoriada, questo il titolo della mostra, mette in evidenza gli ultimi esiti della sua ricerca disseminando lo spazio di frammenti che si attraggono a distanza. È un percorso di resistenze e di sferzate che staccano il dipinto dal suo sonno bidimensionale per farne un’estasi plastica, quasi una fuoriuscita da sé. In ogni lavoro l’interno è messo in comunicazione con l’esterno attraverso una rottura della superficie che, incisa col bisturi, si apre e mostra il rovescio, deposito di colori freschi e intensi come quelli che abitano il dentro del corpo.

Domina la parete di fondo della sala maggiore di Palazzo Wolkenstein l’opera “Scoriada” (400 x 250 cm), che dà il titolo alla mostra; si tratta della scorticatura di uno scorticato, di un dare pelle alle ossa. Il suo impianto monumentale viene testato fino a un punto limite, l’istante in cui la forma rischia (e talvolta perde) la sua integrità. Anche i marmi – presentati per la prima volta ed eseguiti appositamente per questo progetto - si accartocciano, si tendono come pelli o inghiottono sassi quasi fossero materia molle.
Altrove immagini antiche come affumicati dipinti barocchi schiudono a un cascame di colori espressionista, prove di un tempo invertito, come se la stratificazione delle epoche si fosse accumulata a rovescio.
In alcune tavole la pittura sembra invece trasformarsi in un esperimento braille, interamente annerita nelle sue superfici e leggibile solo col tatto oppure oscillando lo sguardo davanti alla caligine che affoga la forma. In questi spessori la scultura torna a essere “lanterna della pittura”, esprimendo un’immagine che è a tutti gli effetti un bassorilievo, come lo sono le pitture scorticate nelle quali si manifesta una tensione innaturale a prendere le distanze dal supporto, cercando di inventare un corpo a una pellicola che spessore sembra non averne.
In questo spasmo della forma nessun attributo può vantare stabilità, neppure l’aureola che scivola con la consistenza della cera sul viso Carlo Borromeo, il santo lombardo che chiuse la vita, pare, con una frase che attraversa tutto il repertorio d’immagini in mostra: “la candela per far luce deve consumarsi”.

Nicola Samorì è nato a Forlì nel 1977. Vive e lavora a Bagnacavallo (RA). Ha preso parte di recente a mostre collettive presso la LARMgalleri di Copenaghen, la Christian Ehrentraut Gallery di Berlino (2010) e la Anhaltische Gemaeldegalerie di Dessau. Fra le altre esposizioni si segnalano: Dei Miti Memorie, Central TAFE Gallery, Perth (2003); Classicism Betrayed, Erdmann Contemporary Gallery, Cape Town (2004); TAC - Un paesaggio chiamato uomo; L’Ariete artecontemporanea, Bologna (2005); New Works, Studio d’Arte Raffaelli, Trento (2005); Lapsus, Forte Strino, Vermiglio (2006); Not so private. With my tongue in my cheek, Villa delle Rose, Bologna (2008); Sine die, Museo d’Arte Contemporanea, Gibellina (2007); Arte Italiana 1968-2007. Pittura, Palazzo Reale, Milano; 9° Premio Cairo, Palazzo della Permanente, Milano (2008).
Nel 2009 ha presentato il progetto Lo spopolatore al Museo di Riva del Garda e al Forte di Nago, seguito da un’ampia monografica ai Magazzini del Sale di Cervia e negli spazi dell'Antico Convento di San Francesco di Bagnacavallo. Del 2010 è la mostra personale La dialettica del mostro da MarcoRossi artecontemporanea di Milano e l’invito al Festival dei due Mondi di Spoleto nella sezione Arte curata da Vittorio Sgarbi.