Nephilìm
Le Maschere Sonore dell’artista nella cripta del museo Marino Marini di Firenze.
Comunicato stampa
> Un viaggio onirico di voci e archetipi, maestranze artigianali e nuove tecnologie, maschere angeliche e demoniache, partitura corale in costante evoluzione e una possibilità di vivere e creare un percorso multisensoriale camminando, sedendosi e straiandosi nella suggestiva antica cripta del Museo Marino Marini. Tutto questo è Nephilìm, l’inedita mostra installazione immersiva dall’artista poliedrico e compositore Yuval Avital che riunisce 24 dei più grandi maestri artigiani della Toscana in collaborazione con Artex e Associazione OMA – Osservatorio dei Mestieri d’Arte.
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> Presenti nella Bibbia nell’era del pre-diluvio, i Nephilìm sono un popolo di umanoidi nati dall’incrocio tra i “figli di Dio” e le figlie di Adamo. Esseri ibridi, eroici e innaturali la cui nascita è una conseguenza inaspettata nel piano della creazione, costringendo Dio a intervenire per limitare la loro vita, evitando così che essi ereditino l’immortalità paterna e diventino un fattore incontrollabile e potente nell’equazione divina. Nell’immaginario collettivo sono rappresentati talvolta come giganti, creature impure, artificiali e magiche.
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> Analizzando etimologicamente la parola, la radice verbale del termine Nephilìm è Na- Fa-L ל-פ-נ[n-f-l] e significa “essere caduti” o “essere discesi”, quindi più propriamente sono intesi come “i caduti [o i discesi]”; rappresentano il transito e la congiunzione tra una sfera astratta e una materica, tra divino e terreno.
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> L’epopea enigmatica e antica è stata scelta come titolo della nuova installazione/mostra di Yuval Avital (Gerusalemme, 1977) che si svolgerà nell’antica cripta dell’unico museo di arte contemporanea della città di Firenze creando un grande coro di maschere sonore, opere composte da “volti” dalle fattezze umane ma definiti in pochissimi tratti e realizzati con materie che attingono dal repertorio delle lavorazioni artigianali più tradizionali del territorio le cui bocche emettono un suono arcaico che richiama un canto mantrico.
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> Come nel Rinascimento, le botteghe di nuovo al servizio dell’artista maieutico. Una comunità temporanea di volti icono-sonori in cui antico e contemporaneo coincidono, formando una cassa armonica per amplificare le voci ancestrali e farle giungere più udibili all’umanità. Un progetto ambizioso durato un anno che è riuscito intrecciare mondi ed eccellenze artigianali – l’intarsio, alabastro, cuoio, pelle, scagliola, gesso, filo d’argento, cartapesta, piume, ferro battuto, bronzo, ottone, filato, metallo, vetro, terracotta, ceramica, marmo, resina, legno – che hanno accolto l’invito dell’artista a concedere le proprie rare abilità in una creazione contemporanea. Per ogni artigiano, Yuval ha declinato l’archetipo quasi come in un identikit delle loro maestrie, dei loro materiali, delle loro storie personali, emozioni e interiorità.
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> In un processo maieutico che riprende il rapporto rinascimentale tra bottega e artista, la collaborazione tra Yuval e l’artigiano non si ferma al solo elemento visivo, ma si estende anche al sonoro: i canti eterogenei che risuonano nello spazio della cripta sono infatti una trasformazione delle voci degli stessi artigiani che hanno dato forma ai disegni di Yuval.
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> Il loro coro è la rielaborazione della voce degli stessi artigiani, anch’essi moltitudine e coralità del fare, elaborata tramite l’utilizzo di raffinate tecnologie. In 15 delle 60 maschere risuona anche la voce dell’artista stesso: come l’essenza della deità si perpetrava nei Nephilìm, così la voce del creatore echeggia nella loro materia.
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> Tutte unite, le Maschere Sonore formano un coro complesso, intonando una partitura aleatoria in costante evoluzione. Questo elemento porta una dualità nell’esibizione: da un lato la presenza di numerose opere inedite, dall’altra un’installazione immersiva in cui è il visitatore a creare il suo percorso di fruizione.
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> I principali campi di ricerca dell’artista – Natura - Umano - Artificiale - Mistero – sono qui uniti in una creazione ibrida, un’evoluzione che lega due delle sue firme più conosciute, le creazioni Icono-Sonore e le Sculture Sonore, in una nuova linea di creazione presentata per la prima volta al Museo Marino Marini.
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> Biografia
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> Nato a Gerusalemme nel 1977 e residente a Milano, Yuval Avital è artista multimediale, compositore e chitarrista. È conosciuto per le sue installazioni sonore e visive, performance collettive che coinvolgono masse sonore nella creazione di rituali contemporanei, opere icono-sonore, quadri multimediali complessi e per lo sviluppo di progetti tecnologici realizzati anche con l’apporto di intelligenza artificiale in spazi pubblici, siti di archeologia industriale, teatri e musei, sfidando le tradizionali categorie che separano le arti.
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> Nelle sue opere ‘totali’ e performance, nei suoi concerti e progetti immer- sivi si possono trovare, uno accanto all’altro, portatori di tradizioni rare e an- tiche, grandi solisti di musica contemporanea, folle di non musicisti, ballerini, strumenti tecnologici elaborati o appositamente creati, multiproiezioni video, stampe fotografiche, disegni e pittura.
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> Pur nella grande complessità e articolata multimedialità, ogni opera rivela una sua identità precisa, divenendo un microcosmo esperienziale, poetico ed emotivo, frutto di una ricerca meticolosa realizzata con un linguaggio attentamente codificato. I suoi lavori transdisciplinari sconfinano tra le più svariate categorie artistiche e sono stati presentati sia nei più grandi teatri d’opera che in musei e fondazioni d’arte.
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