Naturofanie Plastiche

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO MUSEO FRANCESCO MESSINA
Via San Sisto, 4, 20123 , Milano, Italia
Date
Dal al

23 gennaio – 4 febbraio 2018: Valerio Righini
7 febbraio – 18 febbraio 2018: Alessandra Serra e Leonardo Nava
20 febbraio – 4 marzo 2018: Vincenzo Balena
da martedì a domenica, ore 10-18

Vernissage
23/01/2018

ore 18

Curatori
Sarah Boglino
Generi
arte contemporanea
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Il ciclo Naturofanie Plastiche, curato da Sarah Boglino allo Studio Museo Francesco Messina, è composto da tre mostre di scultori attivi a Milano.

Comunicato stampa

Il ciclo Naturofanie Plastiche, curato da Sarah Boglino allo Studio Museo Francesco Messina, è composto da tre mostre di scultori attivi a Milano: Valerio Righini, Vincenzo Balena, Alessandra Serra e Leonardo Nava, accomunati da una stessa vocazione poetica.
Intento del progetto è illuminare le linee espressive contenute nell’opera “Radicamenti” di Leonardo Nava, l’installazione site-specific in corso di allestimento sulla facciata dalla Chiesa di San Sisto, in cui i racemi che prendono forma plastica sull’edifico esemplificano il grande dialogo natura-scultura. I codici linguistici consolidati nel rapporto arte natura hanno attraversato la riflessione artistica negli ultimi cinquant’anni; protagonisti di questa esperienza i maestri Righini e Balena, i cui lavori storici ne rappresentano altrettanti archetipi.
La presenza di scultori di diverse generazioni sottolinea in primis la continuità di questa ricerca che trova nel lavoro della giovane Alessandra Serra uno sviluppo possibile.

La prima mostra, dedicata a Valerio Righini, dal 23 gennaio al 4 febbraio 2018 presenta opere dal forte impatto visivo e poetico: al piano terra, la “Vigna bronzea”, dove su esili pali lignei provenienti da filari di vigneti valtellinesi si innestano sculture apicali, risultanti dalla rielaborazione di materiali metallici di recupero; al piano inferiore, l’ ”Elmo”, un esoscheletro ferreo che si propone come elemento di salvaguardia e protezione della fragilità del corpo esposto nei secoli agli orrori della storia. L’elmo intende proteggere sia la testa del guerriero sia il pensiero e gli ideali di cui si nutre la sua azione. L’artista ha qui spinto, portandola all’estrema rappresentazione, la riflessione sul corpo dell’umano, di cui Messina è stato uno dei principali interpreti del XX secolo.

La seconda mostra di Alessandra Serra, dal 7 al 18 febbraio, propone l’installazione de “Il Giardino degli Spiriti” composta da una serie di elementi fossili realizzati in ceramica che conservano le tracce del fuoco, metafora della scultura e del tempo che cambia l’essenza delle cose. Accanto a questa opera prima dell’artista, il suo universo visivo è presentato attraverso una serie di disegni su carta. La mostra si fonda sul recupero della dimensione rituale del gesto artistico, mettendo quindi in luce l’aspetto immateriale, l’energia vitale indicibile che pervade l’opera d’arte.
Energia che la collega al grande lavoro di Nava che si erge in facciata, un fascio di rami che si misura con una architettura monumentale e che pretende di possederla in un ribaltamento di scala in cui la scultura contiene l’architettura.

La terza esposizione, consacrata a Vincenzo Balena, dal 20 febbraio al 4 marzo 2018, ripercorre le principali tappe della produzione artistica dello scultore offrendo al pubblico una rigorosa selezione di opere storiche e lavori inediti recenti. Al piano terra la poetica della natura scolpita trova forma in alcune opere tra cui l’evocazione dell’albero, alto tre metri silente e spoglio come la natura morta di Nava; parallelamente, i ritratti femminili in bronzo, appartenenti alla serie “Antiqua Terra Mater”, instaurano un dialogo con i ritratti maschili di Francesco Messina, sulla base della comune indagine incentrata sulla figura umana. Al piano inferiore, alcune “Pagine” inedite indicheranno il nuovo percorso di ricerca dell’artista.

La scelta di esporre le opere di Valerio Righini e di Vincenzo Balena nasce anche dall’occasione di rendere omaggio al loro lavoro che nel 2018 vede per entrambi i Maestri la ricorrenza del cinquantesimo anniversario della loro attività artistica.

Il Museo Messina si propone quindi di essere laboratorio per i giovani maestri della scultura e, anche, di essere capace di ascoltare le istanze dei maestri che ancora oggi hanno argomenti e ricerche capaci di attirare l’attenzione dei più giovani con percorsi e tracciati su cui muovere i primi passi.
Elemento comune a tutti è la relazione con il Naturalismo che Messina esprime nella forma, nella patina e nella cromia dei suoi ritratti e che le attuali ricerche della scultura contemporanea hanno ricondotto all’origine incentrandosi sulla Natura.

Nel corso delle mostre sono previsti incontri con poeti e musicisti. I primi tre appuntamenti in calendario, dalle 18 alle 20, sono moderati da Simone Zecca:
- mercoledì 24 gennaio Giorgio Luzzi
- martedì 30 gennaio Angelo Fiocchi
- giovedì 1 febbraio Gilberto Isella
- mercoledì 28 febbraio, durante la mostra di Vincenzo Balena, serata il con il coro gospel diretto dal M° Carlo Rinaldi e la pianista Maddalena Zeiro.