Natia Japaridze – Spazi

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO ABATE
Via Dei Sabelli 16 , Roma, Italia
Date
Dal al

su appuntamento

Vernissage
13/12/2013

ore 19

Artisti
Natia Japaridze
Generi
arte contemporanea, personale
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Nel celebre spazio dello Studio Abate, cuore pulsante dell’arte contemporanea a Roma, questa volta è protagonista la pittura: l’artista italo-georgiana Natia Japaridze esporrà una parte dei suoi lavori in una mostra dal titolo “Spazi”.

Comunicato stampa

Nel celebre spazio dello Studio Abate, cuore pulsante dell’arte contemporanea a Roma, questa volta è protagonista la pittura: l’artista italo-georgiana Natia Japaridze esporrà una parte dei suoi lavori in una mostra dal titolo “Spazi”, che si inaugurerà venerdì 13 dicembre alle ore 19.
Il progetto, a cui l’artista ha lavorato nel corso di un anno, raccoglie dodici tele di varie dimensioni e tecniche e riflette l’interesse di Natia Japaridze per la geometria delle forme e l’aritmetica, in particolar modo il sistema numerico binario.

«La pura forza animale, – scrive in catalogo il giornalista de L’Espresso Stefano Vastano - anche la grazia con cui Natia fotografa questi suoi esseri luminosi è di nuovo irretita in una selva di oscuri richiami (scientifici?) e rimandi (digitali?). Come se, nel nostro 21° secolo, già l'apparizione o la voglia di Bellezza, ogni impulso o persino memoria estetica potessero trasmettersi solo via internet. Riflettersi comunque su indefinibili schermi e vettori tecnologici. In uno di quei matematici cieli e cupe matrici elettroniche in cui Japaridze proietta gli eterei film non solo dei suoi (isolati) cavalli».

«Sui panorami della modernità dettata dal ritmo globale della espansione produttiva, - si legge dal testo di Duccio Trombadori - una nuova configurazione del mondo afferma i propri diritti su ciò che ancora riconosciamo come parte residuale, ma non irrilevante, della ‘animalità’: è l’ istinto di sopravvivenza, è la pulsione sensuale e vitale, e tutto ciò che si presenta irriducibile alla regola del ‘razionale-virtuale’. E in qualche modo distingue la ‘vita’ dalla omologazione del ‘numero’. Natia Japaridze sente con determinazione l’urgenza del richiamo morale alla sopravvivenza di un valore come questo: il suo maggiore merito è di averlo segnalato grazie ad una corrispondente, puntuale ed efficace, espressione estetica».

«Natia Japaridze ha “sistemato” i suoi pensieri nell'alveo di una matrice numerica – secondo il critico d’arte Ketevan Kintsurashvili nel testo pubblicato in catalogo - creandosi in questo modo il suo sistema di raffigurazione artistica. I suoi cavalli, raffigurati non solo come immediata riflessione sulla natura, ma anche per esprimere le vie delle ricerche spirituali e di affermazione dell’autore, si muovono pertanto in questo mondo numerico, cercando anzi di penetrarlo. Essi infatti non portano briglie, ma la loro area di movimento è ugualmente imbrigliata dall’ambiente circostante. Eppure, non cessano di aspirare alla libertà assoluta».