Munnizza

Informazioni Evento

Luogo
BELÌCE/EPICENTRO DELLA MEMORIA VIVA
Viale Empedocle ,7 91024 , Gibellina, Italia
Date
Dal al
Vernissage
08/02/2014

ore 10

Generi
disegno e grafica
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La mostra “Munnizza”, dedicata a Peppino Impastato e a sua madre Felicia, nasce dal corto illustrato omonimo realizzato da Licio Esposito e Marta Dal Prato e ispirato dal racconto di Andrea Satta.

Comunicato stampa

A distanza di un anno dall'incontro "La Mafia uccide anche i bambini", all'interno della rassegna invernale "Solstizi e Memorie d'Inverno 2013-2014", si inaugura Sabato 8 Febbraio nei locali di Belìce/EpiCentro della Memoria Viva_CRESM l'installazione della mostra "Munnizza" che verrà ospitata a Gibellina per un'intera settimana per poi spostarsi a Camporeale.

Da un'idea di Licio Esposito, Marta Del Prato, in collaborazione con Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e a cura di Belìce/EpiCentro della Memoria Viva_CRESM, la mostra "Munnizza", dedicata a Peppino Impastato e a sua madre Felicia, nasce dal corto illustrato omonimo realizzato da Licio Esposito e Marta Dal Prato e ispirato dal racconto di Andrea Satta.

L'esposizione è composta da cinque sezioni che vedranno susseguirsi selezioni di tavole e fotogrammi dello storyboard del corto, gli sguardi che dalle finestre socchiuse si percepiscono invadenti e sospettosi, le cento parole, come i cento passi, che ricordano le azioni dell'attivista di Cinisi da parte di scrittori, attori, poeti e giornalisti, poi ancora la biografia di Peppino Impastato illustrata da fotografie e didascalie, ed infine la sezione delle quindici tavole illustrate e originali che hanno dato vita al cortometraggio.

All'inaugurazione della mostra, in presenza dell'autore, di Giovanni Impastato, di Salvo Ruvolo, del Sindaco di Gibellina Rosario Fontana, del Vicesindaco di Camporeale Vita Sciortino e dello storico Pier Luigi Basile si parteciperà ad un dibattito sul tema al cui termine verrà proiettato il cortometraggio "Munnizza".

A chiusura dell'esposizione, Sabato 15 Febbraio, verrà presentato il libro "Quando c'era il futuro" di Daniele Barbieri. Il libro ripensa l'educazione come sfida utopica per generare uomini che possano cambiare il mondo mettendo in contatto la letteratura fantascientifica e la riflessione pedagogica. Che lo sguardo al futuro possa generare persone migliori sulla base delle esperienze del passato?