Mostra di pittori dell’ottocento napoletano

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ALESSIO PONTI
Via Di Monserrato 8, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
03/02/2014

ore 18,30

Generi
collettiva, arte moderna
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L’acquisizione di una importante raccolta di quadri di artisti napoletani dell’800 è l’occasione per allestire una mostra e far conoscere opere inedite di Vincenzo Caprile, Vincenzo Migliaro, Pietro Scoppetta, Antonio Mancini, Edoardo Monteforte, Vincenzo Marinelli.

Comunicato stampa

Alessio Ponti ha deciso di organizzare una mostra sulla pittura dell'Ottocento napoletano in occasione dell'acquisizione di un'importante raccolta di quadri inediti di artisti partenopei di questo periodo quali Antonio Mancini, Vincenzo Migliaro, Vincenzo Caprile, Pietro Scoppetta, Consalvo Carelli, Nicola Palizzi, Edoardo Monteforte, Bernardo Celentano, Alessandro La Volpe, Vincenzo Marinelli, Francesco "Lord" Mancini, Pasquale Ruggiero, Attilio Pratella e Giovanni Panza. Uno dei quadri più rappresentativi dell'esposizione è il dipinto di Vincenzo Migliaro che ritrae un banco di arance a piazza Mercato: uno scorcio di una Napoli sparita dove protagonista è una donna del popolo che richiama l'attenzione dei clienti alzando la mano mentre sullo sfondo, tra passanti e carrozze, si anima una città piena di vita. Vincenzo Caprile invece ritrae volontariamente una piazza di Positano semideserta dove la luce è la protagonista dell'opera. In un'atmosfera sospesa un giovane pastore avanza conducendo silenziosamente i suoi asini senza romperne la quiete. Caprile aveva ben presente la lezione di Resina nel cogliere Positano com'era alla fine dell'800, totalmente diversa da quella frenetica e affollata di oggi. Del 1887 è il grande quadro di Edoardo Monteforte: due cacciatori e i loro cani hanno puntato un uccello nascosto tra le canne. Il contrasto tra il cielo grigio e scuro, tipico di una giornata uggiosa, e il verde intenso e luminoso dei campi rendono questo quadro veramente affascinante. Il grande disegno a china, di più di 2 metri, di Vincenzo Marinelli, fu probabilmente eseguito dall'artista al ritorno dal suo primo viaggio in Oriente, nella seconda metà dell'800. Ritrae una carovana nel deserto durante il suo pellegrinaggio annuale verso La Mecca. Straordinari sono la resa attenta e realistica e il tratto sicuro con cui sono descritti nei minimi particolari gli abiti, le lance e gli scudi dei soldati, le redini e le selle dei cammelli. Infine Francesco "Lord" Mancini con la sua tela , che rappresenta la pioggia di cenere durante l'eruzione del Vesuvio nel 27 Aprile del 1872, riesce a trasmettere tutta la drammaticità dell'evento puntando non solo sul gioco di luci ma anche sulla sua composizione: le donne in primo piano, raccolte in preghiera di fronte alla colata di lava incandescente che scende dal vulcano, sono avvolte da una luce chiara molto intensa, quasi mistica, a volerle proteggere da una natura ormai incontrollabile e minacciosa.