Mock Jungle – Melting bo(un)d(ar)ies

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO RE ENZO
Piazza Re Enzo , Bologna, Italia
Date
Dal al

Lo screening sarà visibile 24/7, senza prenotazione e direttamente dalla strada, presso la Cappella di Santa Maria dei Carcerati in Palazzo Re Enzo, Piazza Nettuno 1, Bologna.

Vernissage
04/06/2022
Curatori
Valerio Veneruso
Generi
video
Loading…

MELTING BO(UN)D(AR)IES è lo screening curato da Valerio Veneruso per lo schermo MOCK JuNGlE.

Comunicato stampa

MELTING BO(UN)D(AR)IES
A cura di:
Valerio Veneruso
Artist-:
Lorenzo Badioli; Marco Cadioli; Vuk Ćosić; HHaamburger; IOCOSE; Koebane; David Koh; Martin Menegon; mitikafe; Alice Palamenghi; Donato Sansone; Sushisyrup.
04.06.22 / 24.06.22, Cappella di Santa Maria dei Carcerati in Pal. Re Enzo, Piazza del Nettuno, 1.
MELTING BO(UN)D(AR)IES è lo screening curato da Valerio Veneruso per lo schermo MOCK JuNGlE che andrà in onda dal 04 al 24 giugno 2022.
Lo screening sarà visibile 24/7, senza prenotazione e direttamente dalla strada, presso la Cappella di Santa Maria dei Carcerati in Palazzo Re Enzo, Piazza Nettuno 1, Bologna.
MOCK JuNGlE è un progetto di Metoché incluso all’interno del programma istituzionale di ART CITY Bologna promosso dal Comune di Bologna.
Per la durata dello screening la comunicazione continuerà sulle pagine dei social media e sul sito dell’associazione Metoché.
MELTING BO(UN)D(AR)IES In un’epoca così complessa e tecnologicamente avanzata come quella attuale il concetto di “confine” acquista ogni giorno un’accezione sempre nuova e differente ponendoci dinanzi a numerosi quesiti che riguardano non solo il nostro modo di rapportarci con l’altro ma soprattutto le modalità con le quali attraversiamo e reinventiamo ambienti ignoti e alternativi. Fin dove si possono estendere i nostri corpi? Cosa significa oggi entrare nella vita degli altri? Quante e quali sono le realtà nelle quali ci muoviamo quotidianamente? Con l’intenzione di riflettere meglio sul ruolo che la fisicità occupa all’interno di un’era sempre più ricca di ibridazioni varie, MELTING BO(UN)D(AR)IES offre una selezione di 12 opere realizzate da altrettanti esploratori visivi – artisti, videomaker, tiktoker, memer, etc. – il cui modus operandi si sviluppa proprio all’interno di nonluoghi odierni come il metaverso, le piattaforme social o le cornici memetiche. Impegnati da tempo a scandagliare quel confine sottilissimo che (forse) separa una dimensione tangibile da una prettamente digitale, gli autori coinvolti si inseriscono perfettamente all’interno di uno spazio liminale in costante evoluzione.
Valerio Veneruso
Valerio Veneruso è un esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. È inoltre fondatore, insieme a Davide Spillari, del progetto editoriale BANANE FANZINE e co-curatore delle prime due edizioni del festival di arti interattive Toolkit Festival (Venezia, 2011 – 2012). Ha collaborato con riviste online quali Kabul Magazine, SkyArte e NOT.
Scrive regolarmente per Artribune. Attualmente vive e lavora tra Torino e il web. Mostre personali: RUBEDODOOM – Per tutti e per nessuno (Metodo Milano, Milano, a cura di Maurizio Bongiovanni, 2020), Tomorrow never knows (Project Space A plus A, Palazzo Malipiero, Venezia, a cura di Aurora Fonda e Sandro Pignotti, in collaborazione con il collettivo Utter, 2015) e Camera vitrea (La Fenice Gallery, Venezia, a cura di Cecilia Tirelli, 2013).
Tra le ultime mostre collettive alle quali ha partecipato: The struggle is real (Fondazione Spara, a cura di Green Cube Gallery e Clusterduck), Rifting – the Wrong Biennale (a cura di Federica Mirabella e Federico Poni), Sottosopra (su piattaforma Mozilla Hubs, a cura di Alessandra Ioalè e Matteo Lupetti) e Art Layers (progetto espositivo su Instagram curato da Valentina Tanni). Tra le principali esperienze curatoriali: il progetto di newsletter mensile IMMAGINARIA – Un altro mondo (per l’arte) è possibile, le mostre collettive Le conseguenze dell’errore (TRA Treviso Ricerca Arte, 2019) e L’occhio tagliato (Casa Capra, Schio, 2018); il workshop L’occhio tagliato – il potere della manipolazione dell’immagine nell’era contemporanea (Circolo cinematografico The Last Tycoon, Padova, 2016), il ciclo di incontri TorchioTalks – Dialoghi tra arte grafica e arte contemporanea e la relativa esposizione collettiva TorchioFolks (atelier Palazzo Carminati della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, 2015/2016).
Artist-
LORENZO BADIOLI, Foto piedi?, 2020
18”
“Hey, ciao, k fai? Hey, oh!!! C6!?! BRUUUTTTA TR*IA! No dai scs, però lo vedo k mi vedi, dai mi mandi 1 foto dei piedi, dai, dai… DAI TI PREGO DI +!!!!!!”
Lorenzo Badioli a 9 anni ha fame di tortellini che la mamma di un suo amico cucina di martedì. Come scusa per mangiarli inizia un corso di chitarra il martedì, vicino casa dell'amico, subito dopo pranzo. A 25 anni ha fame di fama e decide di dar vita alla sua presenza social con il canale Babù su Youtube. Siccome con la musica e con youtube non ci mangiava, oggi fa il motion designer e il content creator su TikTok con il nome di Pupetti tutti matti.
MARCO CADIOLI, The Whirlpool, 2022
5’58”
The Whirlpool è stato girato a Decentraland tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, quando l'interesse per il Metaverso è esploso e tutti vi si sono letteralmente buttati dentro. Ognuno ha un atteggiamento diverso di fronte a un nuovo mondo, chi è più incerto, chi va diretto, chi vorrebbe fuggire, chi si salva per un soffio. E il suono rivela il mondo reale dietro l'avatar.
Marco Cadioli artista e docente, ha concentrato la sua ricerca sulle immagini che si materializzano sugli schermi dei computer, sfumando i confini tra reale e virtuale sin dai primi anni 2000. In molte sue opere c'è un sovvertimento dell'uso del software, per andare oltre la superficie dei sistemi. marcocadioli.com
VUK ĆOSIĆ, ASCII Dance Mix, 2022
8’21”
ASCII Dance Mix è una raccolta recente di video in codice ASCII che Vuk Ćosić ha realizzato nel 2008 mettendo insieme alcuni momenti di danza provenienti da celeberrimi film del secolo scorso (Il grande dittatore, Singing in the rain, La febbre del sabato sera). Costituita dai lavori Chaplin, Singing in the Rain e Travolta, l’opera si presenta come una lunga sequenza di coreografie dove il dinamismo degli attori è determinato dal movimento stesso dei numeri e delle lettere che compongono i frame dell’intero film.
Vuk Ćosić veterano di Internet e internazionalmente acclamato come “classico” della Net.Art. Co-fondatore del Ljubljana Digital Medialab e di Nettime. Vive a Ljubljana, Slovenia. Ha esposto frequentemente per le seguenti istituzioni: Whitechappel, Londra; Biennale di Venezia; Habana Bienial; Manifesta, Zurich; ICA, Londra; Beaubourg, Pargi; Reina Sofia, Madrid; Garage, Mosca; ICC, Tokio; Kunsthalle, Vienna; Digital Artlab, Tel Aviv; ZKM, Karlsruhe; Ars Electronica, Linz; Castello Rivoli, Torino.
HHAAMBURGER, 21st Century Humor, in corso
Durata complessiva di tutte le clip 101”
“HHaamburger è una pagina di meme che ho aperto nel 2019. Mi sono ispirato a varie pagine di meme americane. Il nome della pagina prende ispirazione da un vecchio meme, che si chiama Sonic says hamburger. Oltre ad essere un'amante dei meme, sono anche un'amante del retrogaming, e molto spesso uso canzoni tratte da colonne sonore di videogiochi anni 90 e 80. Il mio tipo di umorismo si basa sul nonsense e sull'uso combinato di effetti sonori e effetti video, con in mezzo una sorta di punchline”.
IOCOSE, Pointing at a New Planet, 2020
Durata complessiva 6’51”
Pointing at a New Planet è un'animazione video in loop di un modello 3D della mano di Elon Musk che sorvola Marte. Musk è uno dei più famosi investitori del movimento NewSpace, ovvero la corsa al volo spaziale privatizzato e alla colonizzazione del pianeta. Il video è presentato con una canzone karaoke e un testo animato in sovrimpressione. La canzone è composta e cantata da Albertine Sarges, il testo è un collage delle dichiarazioni e degli slogan più roboanti pronunciati da Elon Musk per promuovere la sua azienda, SpaceX. Abbiamo studiato come i principali attori del movimento NewSpace coinvolgano il pubblico durante i discorsi pubblici, gesticolando e indicando pianeti invisibili, per far immaginare al pubblico il futuro non ancora visibile dell'umanità. In queste visioni del futuro la complessità e la diversità sono appiattite e l'appiattimento è strumentale alla conservazione delle attuali condizioni di disuguaglianza economica.
Musica: Albertine Sarges
IOCOSE fondato nel 2006 da quattro artisti (Matteo Cremonesi, Filippo Cuttica, Davide Prati, Paolo Ruffino), IOCOSE indagano le tracce lasciate nel presente dalle narrazioni che sul futuro della tecnologia. La loro pratica artistica è incentrata sul fallimento delle narrative sul futuro e l’innovazione tecnologica producendo, attraverso una poetica surreale, nuove interpretazioni di immaginari, iconografie e retoriche.
KOEBANE, BREAKDOWN, 2022
1’33”
L’opera verte sull’idea di distorsione, trasformazione e mutazione di elementi quali il corpo umano che si espande nel mondo digitale. Del cambiamento della nostra idea del nostro corpo culturale, assistiamo ad una totale immersività e ad un continuo disassemblare della nostra identità che persiste tra il non umano e l’umano, portandoci ad essere tutti aggrovigliati in una rete di intra azioni.
Siamo tutti organismi in transizione, cyborg, corpi post metafisici che oltrepassano l’agency prettamente umana.
Il testo dell’opera fa parte di Computers and Rationality:The Myths and Realities di Terry Winograd e Fernando Flores: una riflessione sulla mente umana paragonata al funzionamento dei computer
arrivando poi all’elemento glitch chiamato breakdown che è narrato non come un fattore negativo e problematico ma come possibilità verso nuove azioni.
Koebane, nome d’arte di Vanessa Biffi, è un’artista multidisciplinare che opera principalmente nel campo delle nuove tecnologie e dei new media navigando in vari ambienti quali la realtà aumentata e l’animazione 3D.
La sua ricerca artistica si basa principalmente sull’analisi del corpo e identità all’interno del mondo digitale, con una particolare attenzione verso i cosiddetti glitch e tutto ciò che causa errori.
DAVID KOH, Traversal, 2022
2'37”
“Ho deciso di realizzare un video dimostrativo del filtro di pixelizzazione che ho realizzato in Realtà Aumentata. Per aggiungere qualcosa di nuovo avrei usato il filtro camminando per alcune strade di Londra e poi avrei aggiunto una registrazione di Google Maps della stessa area in cui ho camminato. Questo per creare la sensazione di camminare tra lo spazio fisico reale e lo spazio digitale”.
David Koh è un artista e filmaker che lavora con computer e medium fotografici. La sua pratica si concentra sull'impatto della tecnologia digitale sugli individui, sulla società e sull'ambiente. Attualmente è interessato a ricercare le connessioni tra natura e tecnologia.
Nato a Singapore e cresciuto negli Stati Uniti, David ha conseguito il BFA in Filmmaking presso la NYU nel 2015 e sta attualmente conseguendo un MA in Fine Art presso la Central St. Martins.
MARTINA MENEGON, untouched.941488, 2022
Scultura virtuale online (.html), Realtà Aumentata
untouched è una serie di scansioni-selfie 3D presentate come sculture virtuali online con funzionalità di Realtà Aumentata (su cellulari compatibili).
Nella serie, Menegon cattura sé stessa attraverso la tecnica della scansione 3D utilizzando il suo corpo fisico in movimento per glitchare quello virtuale.
<> (Carolyn J. Dean): utilizzando la scansione 3D come mezzo artistico, la tecnica di auto-scansione di Menegon diventa un processo intimo, un viaggio estremamente personale attraverso i suoi molteplici sé digitali e verso una profonda comprensione delle sue identità virtuali. Intatti, questi selfie virtuali tridimensionali propongono un nuovo corpo digitale autentico e percepibile, immobile ma costantemente in azione.
Martina Menegon (Italia, 1988) è un'artista che lavora prevalentemente con l'arte interattiva e la realtà estesa. Nelle sue opere, Martina crea assemblaggi intimi e complessi di elementi fisici e virtuali che esplorano il sé contemporaneo e la sua corporeità fi-gitale. Sperimenta il perturbante e il grottesco, il sé e il corpo e il dialogo tra realtà fisica e virtuale, per creare esperienze disorientanti che diventano percepibili nonostante la loro natura virtuale.
MITIKAFE, About Ayumi, 2018-2020
13’02”
Il lavoro esplora il tema della relazione tra esseri umani tramite internet e il digitale. La freddezza del digitale mitigata dal tepore del sesso è legata inevitabilmente alla solitudine e alla necessità di sentimenti reali. Questa fredda - ma in qualche modo comunque calda - interazione che il digitale crea potrebbe essere uno dei modi possibili per superare la profonda solitudine.
Il video narra dell’uccisione della camgirl immaginaria Ayumi. Sette attori e attrici hanno utilizzato la loro immaginazione per creare la propria Ayumi: insieme hanno costruito un personaggio ambivalente, irrequieto e controverso.
mitikafe (1995, Italia) vive e lavora a Torino.
Il suo lavoro si basa sull’esplorazione di diverse possibilità d’espressione, comunicazione e relazione tra esseri umani e devices digitali. Tramite l’utilizzo della fotografia e di internet l’artista esamina il futuro del nostro pianeta, nella speranza di costruire la giusta collaborazione con i non‐umani che vi abitano.
ALICE PALAMENGHI, Let’s Rituals, 2021
50”
“La ‘promessa’ di New Eden, il centro benessere nel rione in cui vivo, dice: Spazi rilassanti in cui intraprendere un viaggio verso una dimensione nuova, lontana dalla quotidianità e dallo stress. Si riscoprono i benefici dei sensi e della natura in un percorso di contatto con la propria interiorità e il naturale equilibrio di mente e corpo. Qui il tuo benessere è al sicuro”.
Sul finire degli anni ’90, dopo circa un decennio, venne decretata la fine della rivoluzione digitale.
A cedere era il confine che delimitava la sfera pubblica, da quella privata: il tempo del lavoro andava vicendevolmente mescolandosi al tempo libero, e così progressivamente a confondersi.
Il PC [Personal Computer], il software e l’hardware, come sappiamo, crearono l’utente. L’Id.
Un po’ per volta la distanza fra l’umano e la macchina, com’era accaduto per molte tecnologie precedenti, diminuì fino a sovrapporsi. Laddove questo mescolamento persista ancora, i rituali ricreativi (“pausa”, “vacanza”, “relax”, “evasione”) accadono simultaneamente nella dimensione digitale e non-digitale.
Let’s Rituals presenta in tre movimenti, un’esperienza SPA per la cura dell’anima / wireless, della mente / software, del corpo / hardware, disegnata per gli utenti umani-digitali.
Alice Palamenghi La mia ricerca è un ragionamento rispetto alla tecnica [tecniche e tecnologie] intesa come specchio per individuare l’umano: la tecnica incorpora in sé i concetti, i libri, le biblioteche, il linguaggio, gli archivi. È nella cultura (abiti, abitudini, rituali, ecc) che risiede propriamente l’umano. Questa la dimensione, in cui l’umano si materializza propriamente al di fuori dell’uomo, al di fuori di sé stesso, appunto, in cui sviluppo il mio lavoro modellando paesaggi 3D.
DONATO SANSONE, Loopsichedelico, 2022
32”
Il video è un lavoro che si riavvolge su sé stesso piegando la realtà ad un incubo ciclico.
Donato Sansone dopo il diploma conseguito presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia - dipartimento animazione di Torino specializzandosi in animazione sperimentale e compositing di tecniche d’animazione e live action. I suoi lavori includono la realizzazione di spot pubblicitari, videoclip e cortometraggi selezionati nei migliori festival del mondo (Annecy Animation Film Festival, Anima Mundi Festival Brasil, Hiroshima International Animation Festival...).
SUSHISYRUP, Loop1, 2022
1’25”
Loop1 illustra i concetti di corpo e confine tramite delle associazioni visive. È un video estratto da @sushisyrup, un progetto di arte digitale attivo su Instagram dal 2017.
@sushisyrup è un’artista e videomaker. I suoi lavori si concentrano principalmente sulle immagini in movimento usando il social media come spazio espositivo e lo smartphone come unico strumento di ricerca.
MOCK JuNgle è un canale pubblico e non profit di video arte, un display di ricerca, un’emittente libera in onda non stop, 24/7 e fruibile direttamente dalla strada da tutt-. MOCK JunGle nasce con l’idea di provare ad ampliare realmente il pubblico dell’arte contemporanea e, di conseguenza, di stimolare nuove riflessioni in coloro che osservano attraverso la trasmissione di immaginari imprevedibili e inaspettati, di linguaggi sperimentali e di tecniche video innovative, capaci di andare oltre le anestetiche pubblicità o segnaletiche presenti, solitamente, negli schermi pubblici. Il canale è stato avviato a gennaio 2019 negli spazi di DAS, a Bologna, in via del Porto e nell’autunno del 2020 lo schermo ci è stato rubato. Grazie a un crowdfunding-realizzato in collaborazione con Panopticon – siamo riusciti a riacquistarlo e ad allestirlo, da maggio 2021, nella Cappella sconsacrata di Santa Maria dei Carcerati in Palazzo Re Enzo, nuova sede concessa dal Comune di Bologna, grazie al supporto di ArtCity 2021. Nonostante le numerose vicende MOCK JunGle, ha chiuso il 2021 con la trasmissione di un totale di oltre 70 video, nell’ambito di screening personali o collettivi, in cui sono state coinvolte più di 100 persone tra artist- e curator- provenienti da tutto il mondo.