Mistero Buffo – Maschera d’artista
La mostra trae spunto dalla celebre giullarata popolare di Dario Fo, un’azione scenica dallo stile irriverente, fortemente legata all’eccentrica caratterizzazione dei personaggi.
Comunicato stampa
Il 7 febbraio 2013, nel giorno del giovedì grasso di carnevale, la Galleria Formaquattro di Bari ospita “MISTERO BUFFO”, evento espositivo dedicato alla Maschera d’artista.
La mostra trae spunto dalla celebre giullarata popolare di Dario Fo, un’azione scenica dallo stile irriverente, fortemente legata all’eccentrica caratterizzazione dei personaggi. Il teatro e le arti, secondo questo approccio grottesco ma dalla forte componente antropologica e sociale, si confrontano con l’esigenza di mettere in questione la moralità e i costumi della collettività attraverso il ricorso all’allegoria e all’ironia. La maschera, strumento per eccellenza di falsificazione e nascondimento del reale ma anche ponte di comunicazione tra interiorità e scena pubblica, è uno degli elementi centrali nella secolare tradizione scultorea e figurativa dell’occidente, le cui tracce sembrano risalire al ciclo dei graffiti di Lascaux. Da sempre legata ai fenomeni magici e rituali del gruppo sociale, la maschera riferisce la concezione platonica dell’arte come simulazione: celebri gli esempi dell’Allegoria della simulazione di Lorenzo Lippi (1640), delle nature morte di James Ensor, della ricerca sulla maschera africana da parte di Picasso o delle forme più radicali di metamorfosi visuale di Orlan. Ma è forse la tradizione del carnevale e della commedia dell’arte cinquecentesca ad aver reso la maschera uno strumento popolare di ambiguità e doppiezza, di doppio falsificato che consenta, nel breve tempo del mascheramento, di esibire impunemente il vizio, l’indicibile, il mistero (recuperando in pieno l’etimo stesso della parola araba maschara, ovvero buffonata, inganno).
La mostra ideata dall’artista Iginio Iurilli e curata da Roberto Lacarbonara, propone una rilettura della scultura mascherale senza tuttavia incorrere nella riproposizione dei soggetti provenienti dalla commedia classica carnascialesca. Ad ogni artista è stata infatti richiesta la realizzazione di una maschera in grado di operare un’inquieta e divertente dissimulazione dell’identità, secondo la personalissima ricerca tematica, stilista e tecnica di ogni artista (dalla cartapesta all’argilla, legno, gesso, bronzo o altro materiale).
Gli artisti invitati ad esporre sono:
Dario Agrimi, Uccio Biondi, Miki Carone, Pierluca Cetera, Cristiano De Gaetano, Franco Dellerba, Giulio De Mitri, Angioletta De Nitto, Mario Di Candia, Manlio Epifania, Angela Ferrara, Gianmaria Giannetti, Enzo Guaricci, Iginio Iurilli, Franco Menolascina, Giampiero Milella, Claudio Palmieri, Emiliano Patruno, Martino Pinto, Renzogallo, Massimo Ruiu, Franco Sannicandro, Lino Sivilli, Arianna Spizzico, Beppe Sylos Labini, Giuseppe Teofilo.