Mirella Mibelli – Just pictures

Informazioni Evento

Luogo
TEMPORARY STORING
Via XXIX Novembre 7, Cagliari, Italia
Date
Dal al
Vernissage
25/05/2018

ore 18

Artisti
Mirella Mibelli
Curatori
Efisio Carbone
Generi
arte contemporanea, personale
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Mostra personale

Comunicato stampa

Il giorno 25 alle ore 18 p.v. nello spazio Temporary Storing della Fondazione Bartoli Felter in Cagliari via 29 Novembre 3/5 verrà inaugurata la mostra antologica "JUST PICTURES" dell'artista Mirella Mibelli a cura di Efisio Carbone.

scrive il curatore:

Solo immagini, solo pittura.

Questo il prezioso lascito di Mirella Mibelli, artista tra le più grandi di Sardegna. Acquerellista straordinaria; formatasi a Roma, si perfezionò a Salisburgo, imparando a vedere grazie a quel genio assoluto della storia dell’arte che fu Kokoschka. Roma, Salisburgo, Cagliari. Imparare, approfondire, lavorare. Arte, famiglia, malattia. Mirella si aggrappò alla vita mentre questa le voltò le spalle, quando solo gli occhi aprivano finestre al mondo e il corpo diventava sempre più un tempio silenzioso. No world, just pictures.

Ma prima ha avuto il tempo! Appena quanto necessario per accorgersi che la sua passione per la pittura fosse una reale vocazione che le gioie della famiglia non potevano soffocare completamente. Appena in tempo per accorgersi che a forza di sottrarre avrebbe raggiunto l’essenza delle cose, che l’immagine, come capì prima di tutti Cèzanne, è sintesi e il suo mondo non è astratto, è l’astrazione nel mondo.

Dipingere quadri è semplicemente la mia professione, il mio lavoro quotidiano e ufficiale; nel caso degli acquerelli posso permettermi di seguire il mio stato d’animo e l’istinto. (Gerhard Richter) Anche Mirella Mibelli ha seguito l’istinto, un lungo viaggio che l’ha portata al Santo Graal di tutte le cose: la luce. Pochi sono riusciti a imprigionare la luce come lei, catturata in gesti rapidi e senza errore, mossa e vibrante, un istante prima liquida nelle pennellate per poi essere morbidamente stesa su carte di cotone che tanto amava.

Un amore, il suo, che ha una lunga storia e la vide protagonista tra gli artisti di Studio 58, quando le donne del gruppo erano più formate e più capaci dei loro colleghi maschi, un attimo prima che i circoli di partito e la società ben pensante trovassero sconveniente il loro eccessivo attivismo. Dopo tutto era meglio farsi una famiglia e prediligere l’acquerello;

e Mirella così fece, ma a modo suo.

Proprio sulla tecnica ad acquerello vogliamo soffermarci. Dalla “Suola del vedere” di Salisburgo agli anni in cui riprese a dipingere, l’artista dimenticò carte e pennelli, ma poi comparve nuova linfa creativa, un po’ per necessità, un po’ per destino e l’acqua riprese a scorrere sui fogli. Così arrivarono i capolavori dei primi anni ‘80 sicuramente non senza sofferenze o estenuanti ricerche; parliamo di sorprendenti oggetti-colore sospesi su fasce che descrivono piani esaltando struttura e forme. Verso gli anni ‘90 la natura e la luce si appropriarono dello spazio in un vero alfabeto di segni che producono suono e sembrano guardare al luminoso oriente. In mezzo altra pittura, la tagliente ironia del destino tradotta in forme bestiali: davanti ai segreti della vita siamo ancora primati “Vanitas vanitatum et omnia vanitas”.

Bellissima Mirella, ha cantato la vita con la gioia della sua esistenza, la tenacia della sua resistenza. Ha dipinto trionfi, trionfato sul dolore come sul colore vivendo pienamente fino all’ultimo sguardo, forte e fragile, piena di poesia come quel ramo di fiori di pesco del ‘58, oggi nella collezione del MAN di Nuoro, una dichiarazione d’amore alla pittura che non l’abbandonò mai più.

Efisio Carbone