Mirco Lazzari / Gigi Soldano – Foto GP

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
Via Modane 16, Torino, Italia
Date
Dal al
Vernissage
19/06/2016

ore 18

Contatti
Email: silvio.salvo@fsrr.org
Artisti
Mirco Lazzari, Gigi Soldano
Curatori
Dario Destefanis
Generi
fotografia, doppia personale
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La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, centro per l’arte contemporanea di Torino (area bookshop), in collaborazione con Getty Images e Nikon presenta la mostra Foto GP di Mirco Lazzari e Gigi Soldano, fotografi ufficiali del Nikon Professional Services e da oltre vent’anni interpreti, con le loro foto, della Moto GP.

Comunicato stampa

Dal 18 giugno al 26 giugno, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, centro per l'arte contemporanea di Torino (area bookshop), in collaborazione con Getty Images e Nikon presenta la mostra Foto GP di Mirco Lazzari e Gigi Soldano, fotografi ufficiali del Nikon Professional Services e da oltre vent’anni interpreti, con le loro foto, della Moto GP.
La mostra è a cura di Dario Destefanis, Getty Images.
In mostra saranno visibili fotografie di istanti di gara, rielaborate per essere presentate in un museo e trattate come fossero risultato di una pratica propriamente artistica.
Due fotografi, due rappresentanti indiscutibili della fotografia motociclistica, intermediari ineccepibili tra le competizioni e il pubblico, Lazzari e Soldano, catturano immagini in cui il rapporto umano è il vero protagonista, unendo così le già forti emozioni del motociclismo con una componente umana che in qualche modo permette una partecipazione più viva dell’immagine stessa, anche a chi non è sfrenato tifoso.

Entrambi con il loro lavoro hanno portato ad un tipo di comunicazione nuova, più immediata e in cui il pilota diventa “argomento” della fotografia.
Roberto Ungaro, giornalista, sulla mostra Foto GP: “Uno congela l'attimo, il gesto, l'altro esaspera uno stato d'animo che vive in prima persona. Gigi Soldano coglie il dettaglio e lo blocca, lo esalta, sembra scontornarlo da tutto il resto per portarlo meglio alla nostra attenzione. Lo estrapola dall'immagine. I suoi scatti sono "frame" di una storia: e da quel singolo fotogramma capisci tutta la trama. Prima e dopo. Mirco Lazzari invece sembra tradurci ciò che vive dal primo all'ultimo minuto nel suo week end lavorativo, la velocità. Pennella, sfuma, annega il soggetto nella luce, i contorni non esistono più. I suoi diventano quadri, tavolozze. È respiro trattenuto, rumore, strisciate di luce nel buio, gestualità che è sempre la stessa ma siccome rincorre se stessa per essere ogni volta più veloce, fagocita tutto. Compreso te stesso che guardi. Senti l'urlo del motore, l'elettronica che lo comanda a bacchetta, lo squarcio nell'aria che provoca la moto passandoti davanti nei rettilinei. Quella di Lazzari è realtà virtuale, sei in pista coi protagonisti. Soldano invece racconta, è didascalico, è un occhio vicino ma esterno, spettatore. Mirko fa outing emotivo. Non si vergogna dell'emozione che prova e la riversa in un click. La velocità è una brutta bestia, anche se di altri, perché sai che non ne puoi rimanere fuori. È una scossa al cuore, impossibile da ignorare”.

Gigi Soldano: “È sufficiente un gesto o forse un’espressione simbolica per poter raccontare o esprimere sentimento, rabbia, fatica. Fotografia significa interpretazione e a quell’immagine che ho appena realizzato mi piace poter dare sempre un secondo significato. Un gesto atletico è sempre alla base di uno sport. Riprenderlo significa spesso conoscerlo alla perfezione sino al punto paradossale di essere in grado di praticarlo. Il movimento delle mani, dal punto di vista puramente biologico, non è solo per afferrare o manipolare oggetti ma principalmente per comunicare per mezzo dei gesti quello stato emotivo, lo stress o l’ansia. Sino ad arrivare al volto. La foto più difficile. Il “secondo scatto”. Ritagli di momenti speciali che riempiono al massimo il mio fotogramma ideale. Una giustificazione con noi stessi molto importante da comprendere e da usare a nostro vantaggio”.
Mirco Lazzari: “Azione. Velocità. Movimento. Raccontare le gare, ed il mondo in generale, attraverso immagini di movimento è ciò che io amo. Ciò che io cerco. La vita stessa è movimento, quella reale, quella di tutti i giorni. Velocità che a me piace raccontare, amplificare, esasperare, sottolineare con fotografie che diventano, con l'uso appropriato di diverse tecniche, anche un insieme di colori, vivi, intensi. Il movimento di una goccia, della ghiaia che vola. Raccontare l'attimo... Di chi si gira per guardarti, di un volto, di uno sguardo. Macchie di colore ottenute togliendo fisionomie alle persone sulle tribune, rendendo striscia colorate le pubblicità sui cartelloni, le gomme a bordo pista, gli edifici dei box o muretti e guard rail che delimitano i circuiti.
Senza però dimenticare che il soggetto deve essere lui, rider o moto che sia, a volte definito e riconoscibile, a volte reso con pennellate di colori. Foto che deve mostrare l'emozione che il pilota sta provando, l'adrenalina che scorre nelle sue vene. Attraverso uno scatto rendere i brividi che dà a me mentre lo osservo in pista prima e mentre ristudio dopo la foto. Quei brividi che provo amplificati poi, quando lo scatto che volevo è riuscito. Adrenalina: emozione pura”