Men at Work/ Women Work Better

Informazioni Evento

Luogo
BIBO’S PLACE
Via Ulpiano 51, Roma, Italia
Date
Dal al

da mercoledì a venerdì: 16.00>19.00 sabato: 10.00>13.00 / 16.00>19.00
si riceve sempre su appuntamento

Vernissage
07/03/2018

ore 19

Artisti
Silvia Camporesi, Nunzio, Maria Elisabetta Novello, Paolo Icaro, Silvia Giambrone, Andrea Fogli, Mario Mafai, Lucio Fontana, Dadamaino, Laura Palmieri, Claud Hesse, Roberto Cuoghi
Generi
arte contemporanea, collettiva
Loading…

Con la mostra Men at Work/ Women Work Better si inaugura la terza esposizione nella sede romana di Bibo’s Place.

Comunicato stampa

Con la mostra Men at Work/ Women Work Better si inaugura la terza esposizione nella sede romana di Bibo’s Place.
Andrea Bizzarro e Matteo Boetti propongono a sei giovani artiste di invitare sei artisti uomini, viventi e non, per condividere il loro spazio espositivo e dar vita a un originale e inedito dialogo artistico.
Grazie a questa idea le pareti della galleria romana diventano lo sfondo del confronto tra la riflessione sull’essenza dell’immagine di Sophie Ko e la luce raffinata e vibrante di Mario Mafai;
tra l’indagine sulla figura femminile di Silvia Camporesi e le sperimentazioni di Roberto Cuoghi; tra l’espressività materica di Alice Paltrinieri e la ricerca sull’interazione tra tempo, natura e artificio di Davide D’Elia. Ancora, la trasfigurazione della realtà di Laura Palmieri si confronta con le atmosfere evocative di Andrea Fogli; i segni e le forme delle opere di Maria Elisabetta Novello dialogano con l’esplorazione della materia e dello spazio di Paolo Icaro. L’indagine sulla meccanica umana di Claud Hesse si relaziona con le complesse semplificazioni del lavoro di Nunzio. All’interno di questo simposio artistico anche un raffinato omaggio a Dadamaino che incontra ancora una volta l’arte di Lucio Fontana.
Nel corso dei due mesi della mostra Silvia Giambrone racconterà la mutevolezza delle relazioni e delle percezioni umane attraverso una performance dal titolo Viola e un poco nervosamente durante la quale il suo corpo si trasformerà in uno strumento capace di creare un inaspettato legame con la musica e con l’arte.